«Sotto la presidenza Biden il mondo si è incendiato. Il continuo rifornimento di armi a Taiwan, Ucraina e Israele è legato al potere del mondo neocon, forte sia tra i democratici che tra i repubblicani. Sono quelli che hanno scatenato le folli guerre in Irak e Libia, e che hanno spinto la Nato sino alle porte di Mosca, organizzando, dove possibile, colpi di stato e finte “rivoluzioni colorate”.
Probabilmente Biden non è stato neppure il principale artefice di questa politica criminale, cominciata da Bush e Clinton, essendo quasi incapace di intendere e di volere. Lo hanno guidato come un burattino, dicendo che stava benissimo, salvo poi defenestralo al momento della campagna elettorale, essendo evidente che la gente avrebbe visto davvero le sue imbarazzanti condizioni. Il pericolo della Terza guerra mondiale dopo la caduta di Biden è diminuito, ma non scomparso».
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