Osservatorio anti polizia: pericolo!

Si chiama “militarismo” quella tendenza, tipica degli Stati moderni, di esagerare il ruolo e l’importanza delle forze armate, immaginando che l’uso delle armi sia l’unico o il principale modo per risolvere i conflitti e le controversie internazionali.

Gli storici conoscono bene il militarismo nazista, preceduto però sia dal militarismo prussiano che dal militarismo giacobino. Quest’ultimo, seguendo Robespierre, voleva una intera “nazione in armi” per difendere i confini e portare i lumi della ragione al mondo intero.

Taluni, per ragioni ideologiche, fingono di ignorare l’esistenza di un variegato militarismo comunista, dalla Ceka al KGB, dalle Guardie rosse di Mao sino alla terrifica Stasi della Germania est.

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Vescovi, migranti e responsabilità

Secondo il Sir, l’agenzia di stampa della Cei, sua eccellenza monsignor Angelo Raffaele Panzetta, vescovo di Crotone-Santa Severina, nella visita che ha fatto alla camera ardente dei migranti recentemente defunti presso Cutro, avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni forti. E in parte discutibili.

Il presule, riferendosi alla tragedia che tutti piangono e che nessuno può accettare con indifferenza, ha dichiarato, con la tipica sensibilità cattolica davanti alla morte, che “Questo momento è fatto di poche parole, questo è il momento della pietà”.

“Un momento, secondo mons. Panzetta, umanissimo dove, davanti al segno delle bare, davanti al segno della morte, ognuno di noi invoca il Signore, il Dio della vita, perché accolga questi nostri fratelli”.

Parole ovviamente che solo uno stolto o un anarchico potrebbe disprezzare.

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Caso Cospito. Solidarietà umanitaria o ideologica?

La stampa continua a parlare dell’arresto e delle condizioni carcerarie del leader anarchico Alfredo Cospito. Ed anche la politica si sta interessando al suo caso. Anche Giorgia Meloni ne ha parlato. Noi vorremmo toccare un aspetto forse marginale ma emblematico della sua vicenda. Cercando di capire come mai certi terroristi ricevano una solidarietà così ampia che altri nemmeno si sognano.

Recentemente, per disposizione del ministro della giustizia Carlo Nordio, Cospito è stato trasferito dal carcere di Sassari al carcere Opera di Milano, senza però cambiare la natura severa della detenzione, “di cui all’articolo 41 bis”. Ovvero con varie limitazioni alle libertà dei detenuti (isolamento, meno colloqui coi familiari, etc.).

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La Gran Bretagna decreta che i down valgono meno

In quello splendido popolo che sono gli uomini e le donne con la sindrome di down, l’inglese Heidi Crowter spicca senza dubbio come una delle figure più coraggiose e battagliere per le nobili cause della giustizia e dell’uguaglianza. Specie con il suo gruppo pro life Don’t Screen Us Out, che difende i nascituri malati dall’aborto e gli anziani fragili dall’eutanasia.

Secondo stime dell’OMS, nascerebbe down un bambino ogni 1200 circa e in Italia ve ne sono quasi 40 mila. Anche se negli ultimi decenni esiste una politica eugenetica che mira alla cancellazione della trisomia 21, non attraverso nuove cure mediche o scientifiche, ma attraverso metodi antichi e piuttosto spartani (cf. Roberto Volpi, La sparizione dei bambini down, Lindau).

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Gesuiti anti croce

Abbiamo acquisito nel tempo un’enorme stima per la Compagnia di Gesù, l’ordine religioso fondato da Ignazio di Loyola nel XVI secolo. E questo per due motivi principali. Anzitutto la personalità del fondatore, un vero monaco-soldato al servizio del Re dei re. E poi per la volontà, espressa dai gesuiti in mille scuole e istituzioni, di evangelizzare attraverso la cultura, l’arte, l’insegnamento, la scienza.

Ma anche i migliori hanno dei limiti e un tempo si diceva corruptio optimi, pessima.

Aggiornamenti sociali è una rivista dei gesuiti italiani fondata sotto Pio XII, ma che ha sempre più accentuato, specie dopo il Vaticano II, la tendenza progressista-populista-socialista, collaterale alle sinistre più o meno marxiste.

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Eco-ansia, scuola green e rieducazione scolastica

Secondo il National GeographicL’ansia ecologica non è una diagnosi clinica ma un termine che in molti stanno usando per descrivere le emozioni negative associate alla percezione dei cambiamenti climatici”. Addirittura lo psicologo Matteo Innocenti, oltre ad aver dedicato un intero libro al problema (Ecoansia. I cambiamenti climatici tra attivismo e paura, 2022), ha fondato l’Associazione Italiana Ansia da Cambiamento Climatico.

Matteo Innocenti non nega nulla dei pericoli collegati con il global warming, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento dei mari e la scomparsa di alcune specie animali. Solo che, da psicoterapeuta, misura anche gli effetti psicologici delle paure, che possono essere esagerate, paralizzanti o irrazionali, specie negli adolescenti.

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La Croix e l’aborto

La Croix è (o era) il quotidiano dei cattolici francesi, fondato dalla Congregazione religiosa degli assunzionisti nel lontano 1883. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti della Senna, ma ancora oggi, come del resto è indicato dal nome (La Croix significa La Croce), “il giornale si proclama apertamente cristiano e cattolico” (Wikipedia).

Già in passato ha mancato a questa ispirazione, e ha preso, attraverso gli editoriali dei suoi giornalisti, delle posizioni alquanto libere. Specie sulle tematiche etiche e bioetiche. Ma c’è un limite a tutto.

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“Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge sul celibato” (Paolo VI)

Papa Francesco, il 28 gennaio 2019, tornando da Panama, ha citato questa nobile affermazione di Paolo VI e la ha fatta propria. Aggiungendo: “Questo mi è venuto in mente e voglio dirlo perché è una frase coraggiosa, la disse nel 1968-1970, in un momento più difficile di quello attuale”.

Eppure vanno aumentando, e non solo in Germania, i teologi del dissenso anti-celibatario. In Italia, un’ottima sintesi delle (false) argomentazioni anti-celibatarie l’ha offerta il teologo Giannino Piana, scrivendo un articolo sul sito della celebre rivista Il Mulino (25.3.2022).

Ci limiteremo a citare e commentare, perché non c’è nulla di nuovo che non ci fosse al tempo di Paolo VI. E Paolo VI vi rispose magnificamente con l’enciclica Sacerdotalis coelibatus (1967).

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Bibbia queer o la banalità del conformismo

Tutti (ri)conoscono gli sforzi di papa Francesco per parlare a chiunque, e per non negarsi ad alcuno. Tuttavia una religione per durare nel tempo deve avere un dna (o minimo comun denominatore) – per quanto piccolo esso sia – essenzialmente immutabile. Altrimenti il cristianesimo di ieri sarebbe una religione diversa da quella di oggi. E la fede di san Francesco, di Dante e di Manzoni sarebbero credenze eterogenee, sia rispetto alla fede della Chiesa odierna, sia rispetto a quella degli apostoli.

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Andrea Tornielli e l’inferno

“L’abuso sui minori è un delitto tremendo. L’abuso commesso sui minori dai chierici è un delitto possibilmente ancora più rivoltante e questo è stato ripetuto dagli ultimi due Papi senza mai stancarsi: grida vendetta al cospetto di Dio che i piccoli subiscano violenza da parte di sacerdoti o religiosi ai quali i genitori li affidano perché siano educati alla fede. È inaccettabile che si ritrovino ad essere vittime di predatori sessuali nascosti dietro l’abito ecclesiastico. Le parole più eloquenti, su questo, rimangono quelle pronunciate da Gesù: chi scandalizza i piccoli sarebbe meglio che gli fosse legata al collo una macina di pietra, e che fosse gettato in mare” (corsivo mio).

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