Il 19 Aprile 2005 alle ore 17.56 l’allora Cardinale Joseph Ratzinger Prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede viene eletto successore di Pietro. Un’elezione da parte di alcuni inaspettata, in quanto si attendeva un Pontefice simile a Giovanni Paolo II, senza tenere conto che ad agire nel Conclave è lo Spirito Santo e non l’esclusiva volontà del soggetto.
Arcabas -Cappella della Riconciliazione presso La Pèta di Costa Serina (BG)
Sacramento è un termine di origine romana e significa “sigillo”. Nell’Impero Romano era il segno che l’imperatore compiva sulla fronte della recluta, come segno di appartenenza e dedizione all’Impero. Dal punto di vista teologico cristiano il sacramento indica la completa militanza a Dio. Già nell’antico Israele era in uso la pratica penitenziale per chiedere perdono a Dio delle proprie omissioni. Gli Ebrei esercitavano infatti la Teshuvah, ossia una pratica penitenziale collettiva, ma anche individuale per giungere alla salvezza oltre all’immolazione di animali al Tempio di Gerusalemme. Si riporta in riferimento il salmo 51:
Purificami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve. Fammi di nuovo udire canti di gioia e di letizia, ed esulteranno quelle ossa che hai spezzate. Distogli lo sguardo dai miei peccati e cancella tutte le mie colpe. O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, e uno spirito volenteroso mi sostenga.
Il mondo post contemporaneo, soprattutto negli ultimi anni anche a causa della pandemia da Sars Covid 19, ha accentuato nelle svariate forme dell’esistenza la volontà di avvalersi del supporto telematico. Si pensi alla Didattica a Distanza per l’istituzione scolastica, oppure alle celebrazioni eucaristiche e alle catechesi in streaming, che su un versante hanno giovato per molteplici fattori (confinamento, distanza, mancanza di tempo), sull’altro versante hanno però eliminato la capacità di ascolto e integrazione. Sovente si afferma che i nuovi nati sono nativi digitali, in quanto già da infanti utilizzano strumenti informatici che se non calibrati, oltre a limitarli nell’eloquio e nella capacità di scrittura, li espongono a numerosi pericoli che la rete propone.
Il tema proposto nel titolo, e articolato secondo la dottrina biblica e cattolica, è spinoso e impopolare, soprattutto per la mentalità odierna, che vede nel piacere il fine di ogni cosa.
Ma questo modo di vivere la vita non è altro che la manifestazione insana dell’ipertrofia dell’ego umano, che agisce per ricevere e non per donare, per trarre godimento e profitto ma non per generare.
In pratica, una forma di parassitismo esistenziale, dove si cerca di vivere andando alla caccia di piaceri e sensazioni appaganti, nel tentativo di stare al mondo come si vuole, non chiedendosi se ciò che si vuole è buono, è sano, è giusto ed è logico e illudendosi di essere diventati liberi, autonomi e responsabili, semplicemente perchè si è scelto “ciò che fa stare bene”.
Ma il benessere personale spesso è un’illusione. Chi ha deciso di unirsi in intimità col proprio partner prima del matrimonio, o convivendo o non convivendo, vive esattamente questo inganno. E vi diciamo il perchè.
Dopo aver messo in risalto gli elementi principali che hanno indotto la Chiesa a convocare il Concilio di Trento si pone l’attenzione sulle motivazioni che hanno indotto papa Pio V a costituire per la prima volta nella Chiesa il nuovo Messale Romano Universale
Agli albori
Il 14 luglio 1570 papa Pio V, mediante la costituzione Apostolica in forma di bolla pontificia Quo primum tempore, promulga l’entrata in vigore del nuovo Messale Romano. Si riporta il contenuto principale del suddetto documento:
Ordiniamo che nelle chiese di tutte le Provincie dell’orbe Cristiano dove a norma di diritto o per consuetudine si celebra secondo il rito della Chiesa Romana, in avvenire e senza limiti di tempo, la Messa, sia quella Conventuale cantata presente il coro, sia quella semplicemente letta a bassa voce, non potrà essere cantata o recitata in altro modo da quello prescritto dall’ordinamento del Messale da Noi pubblicato; e ciò, anche se le summenzionate Chiese, comunque esenti, usufruissero di uno speciale indulto della Sede Apostolica, di una legittima consuetudine, di un privilegio fondato su dichiarazione giurata e confermato dall’Autorità Apostolica, e di qualsivoglia altra facoltà.
Sì, questa volta non pubblichiamo un articolo. Ma vogliamo consegnarvi un prontuario, anzi un manifesto, diretto, immediato, politicamente scorretto e teologicamente preciso.
“Se qualcuno dirà che nel venerabile sacramento dell’Eucaristia (…) Cristo non è contenuto in ognuna delle due specie e in ognuna delle parti di ciascuna specie, sia anatema” (Decreto sulla Santissima Eucaristia).
Da questo assunto dogmatico, cari lettori, derivano degli elementi fondamentali per la nostra fede in Gesù Sacramentato:
In questi ultimi anni soprattutto con la pubblicazione del Motu Proprio Traditionis custodes, sovente si è parlato di Vetus Ordo Missae. Quindi dell’antica forma celebrativa dell’Eucaristia che, dal 1570 sino alla riforma liturgica avvenuta il 4 dicembre 1963, ha forgiato la vita di fede di numerosi cristiani. Prima di addentrarmi nella spiegazione di suddetto rito è doveroso tracciarne la storia e quindi le motivazioni che hanno indotto la Chiesa, per la prima volta, a creare un Messale che offrisse una celebrazione Eucaristica universale.
Sono trascorsi due anni dal 31 dicembre 2022, quando alle ore 09:34 presso il Monastero Mater Ecclesiae sito nella Città del Vaticano, papa Benedetto XVI si ricongiunse definitivamente al Padre. Un Pontefice umile, studioso e innamorato di Dio, le sue ultime parole furono infatti codeste: “Signore ti amo”.
Le condanne da parte di uomini di Chiesa del nazionalismo e del razzismo nazista sono innumerevoli. Se si cercano sui testi divulgativi, si trova poco, se si va sui documenti, come l’Osservatore Romano, La Civiltà cattolica, La Rassegna internazionale di documentazione (curata da quel Gonella che fu braccio destro di Degasperi, antifascista e anticomunista di ferro), abbondano… qui uno dei tanti che nel mio libro non ho riportato, in cui l’Osservatore romano denuncia la propaganda nazista contro il Cristianesimo.
Trascrivo alcuni punti:
1) il Cristianesimo è una religione per schiavi o imbecilli […]; 2) il Cristianesimo è uguale al comunismo;