Introibo
Il termine Antico Testamento o antico patto fu coniato dagli scrittori e dai teologi dei primi secoli del Cristianesimo. Si pensi a Ireneo di Lione che legittimò reali e propedeutici alla comprensione del Vangelo gli scritti veterotestamentari. Le scritture ebraiche avevano profetizzato l’avvento messianico ai Giudei i quali però non lo hanno compreso e di conseguenza hanno tradito l’antico patto, che Dio aveva stretto con loro per mezzo del sacrificio di Isacco e in successione con la consegna dei Dieci Comandamenti a Mosè.
STRUTTURA DELL’ANTICO TESTAMENTO
Come ogni libro anche codesto ha una struttura, quindi degli elementi costitutivi. Esso è composto da 46 libri, che si suddividono in differenti parti: il Pentateuco, i Libri Storici, Sapienziali, Poetici ed infine i Libri Profetici.
L’ENIGMA DI DIO NELL’ANTICO TESTAMENTO
Dio in alcuni testi dell’ A. T è presentato come un enigma, ossia come una realtà velata, quasi in antitesi all’uomo. Ne è un esempio il Salmo 14, 1 che afferma: <<Non c’è alcun Dio!>> esso non nega l’esistenza dell’Onnipotente, ma afferma la sua sub stanzia, quindi essere altro rispetto alle comuni creature. La motivazione è semplice, non si può circoscrivere Dio all’uomo. Se lo si ponesse allo stesso strato umano, si sminuirebbe la sua consistenza divina. Si evince quindi la motivazione per cui il pio ebreo non chiama mai Dio con il proprio nome (Jahvè) in quanto il Signore dei Signori non può essere esteso alle attese umane.
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