società

NEWS DALLA RETE: “Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti …”

Si può proibire a tre suore di pregare sulla salma di un peccatore e pluriassassino incallito, che si è macchiato anche di altri gravissimi peccati, nonché reati? Condannato a morte dalla malattia, ma se fosse stato condannato a morte da un tribunale civile, in altri tempi, sarebbe stato comunque accompagnato fino alla fine nella speranza di un ultimo pentimento? Naturalmente c’è il problema che in certi casi i funerali di uomini carichi di pesanti colpe legate alla malavita organizzata diventano occasione di un trionfo terreno per affermare il prestigio del Principe di questo mondo. Ciò va impedito, ma senza impedire la preghiera della Chiesa e dei singoli fratelli.

Vediamo il parere di Rino Camilleri …

La Redazione

A tre suore benedettine è stato vietato di pregare sulla salma del boss di mafia appena morto senza sacramenti.

di Rino Cammilleri

Santa Teresina di Lisieux, quand’era ancora ragazzina ma già aveva in animo il chiostro, chiese con insistenza a Dio una grazia speciale. Un rinomato pluriomicida, il criminale più famoso di Francia, catturato dopo anni di efferatezze stava per salire sulla ghigliottina. Teresina pregò fervidamente per diversi giorni, anche perché il condannato aveva rifiutato i conforti religiosi. La piccola futura santa domandava la salvezza di quell’anima perduta. Non aveva detto Cristo che bisognava pregare gli uni per

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Battito del cuore: unica possibilità di esprimere una voce umana da parte di chi non ha voce

Ringrazio la redazione per l’opportunità concessami di riproporre (con piccole aggiunte) un articolo, pubblicato in data 14-9-23 sul blog di Paciolla ‘Oltre il giardino’, a sostegno della campagna di raccolta firme ‘Un cuore che batte’. 
Un’iniziativa poco compresa, anche dagli stessi cattolici e attivisti del mondo pro-life, complice la mancanza di adeguate spiegazioni. È necessario dissipare dubbi e pretesti, spesso inconsistenti. Seguiranno pertanto altri articoli, con precisazioni a beneficio di chi, in buona fede, è disposto a comprendere ed approfondire questo tema, tutt’altro che marginale: basti pensare che negli Stati Uniti, laddove vigono analoghe prescrizioni, gli aborti si sono ridotti oltre la metà per ripensamento delle madri e senza alcuna coercizione. A dimostrazione che, se le madri incinte sono pienamente informate, capiscono meglio la scelta che è in ballo e desistono da un iniziale proposito, spesso forzato. 
Ripeto: solo il consenso espresso su informazioni non reticenti è veramente libero. Le forzature si verificano quando si negano informazioni non certo quando si offrono in pienezza (come per qualsiasi altro trattamento sanitario).

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IT – Alert. Ma allerta per cosa? Lo Stato si infila nei cellulari e i cittadini nemmeno sanno perché. E questa volta, veramente, si accende lo scontro.

Cosa è successo oggi in Lombardia?

IT-Alert è un sistema di allarme pubblico, in sperimentazione dal 2019, per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari di una determinata area geografica, messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi ritenute imminenti, o in corso. Già oggi è possibile utilizzare questo sistema in caso di particolari necessità.

Ad oggi abbiamo avuto alcune sperimentazioni note ai cittadini, come quella a Stromboli e nello Stretto

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IL SENSO DELLA MISURA. MA QUANTO COSTANO LE BANANE A PALERMO?

Raccolgo volentieri e con gratitudine  l’invito della redazione a riproporre il mio presente articolo, pubblicato lo scorso 8 settembre sul blog ‘Oltre il giardino’ di Sabino Paciolla. Con qualche piccola aggiunta.

‘Est modus in rebus’, sentenziava saggiamente Orazio. Ovvero, occorre moderazione nelle cose. Nel nostro retaggio culturale, per chi non è succube di quella cancel culture che (come spiega bene la traduzione letterale) vuole cancellare il nostro patrimonio di civiltà, campeggia questo sano principio di buon senso. Il senso della giusta misura.

All’esatto opposto di tale atteggiamento equilibrato, mi viene in mente un altro riferimento storico: la furia

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BERGAMO BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023 offesa da una idolatrica piramide

7-24 settembre 2023, Bergamo, Piazza Vecchia Maestri del Paesaggio

Una piramide verde? No, piuttosto «un catafalco»” (QUI l’articolo intero del Corriere del 9 Settembre 2023). 

Comincia così sul Corriere l’invettiva di Vittorio Sgarbi e rincara la dose il Consigliere comunale Alberto Ribolla, che ha innescato un dibattito tra i suoi follower. «A me pare una piramide spelacchiata di acciaio, davvero orrenda alla vista. E voi cosa ne pensate?».

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IL BRANCO DI STUPRATORI. Uomini o animali?

Fonte Wikipedìa da noi modificata

Non passa giorno che la cronaca non accenni a disagi nel mondo dei giovani e nei più svariati aspetti: alcolismo, sex addiction, internet addiction, dipendenze affettive, baby gangs ecc. Un disagio che, il più delle volte, sfocia in estremi atti che si configurano come reati penali. Reati che ledono la dignità dell’altro.

Reati e senso del vuoto

A voler discutere di questi reati, da psicologo, da uomo, da genitore trovo difficoltà, ma ancora più faticoso è scorgere dietro questa estrema violenza il senso di vuoto; la nullità per la vita. Di certo per tali atteggiamenti,

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PRATICHE ON LINE PER L’UFFICIO “SCELTA E REVOCA DEL MEDICO. Il delirio burocratico-digitale di una ASST.

Dal Comunicato stampa del 21/06/2022
Fonte Sito dell’ASST Bergamo Ovest QUI

Parola d’ordine: Smaterializzare i documenti!

La smaterializzazione dei documenti e la digitalizzazione degli stessi avrebbero dovuto ridurre la produzione di documenti a stampa su carta. In parte questo è vero, ma si sono moltiplicati i documenti e le circolari per interpretarli, nonché le code ai Call Center per chiedere delucidazioni.

Fu promesso “più tempo per noi” e, da quando è sempre più difficile parlare con un impiegato paziente presso i consueti sportelli, e disposto a spiegarci come funzionino i servizi dei quali abbiamo bisogno, le code negli uffici

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