Dal 1971 al 1997 il Congo è stato ufficialmente noto con il nome di Zaire. Gli scontri, in quel tempo, furono atroci e anche missionari furono uccisi, anche negli anni successivi, anche missionari bergamaschi.
Il coltan (contrazione di columbite-tantalite) insieme ad altre cause regionali è all’origine del conflitto tra Ruanda, sostenitore dei ribelli congolesi dal 1994 con il pretesto del decennale conflitto tra Huti e Tutsi, e il Congo.
In questi giorni si sta finalmente parlando di questa gravissima situazione
Stanno giungendo da tutti i continenti le aristocratiche élite politiche e finanziarie, i potenti e illuminati manovratori globalisti che vogliono accentrare su di loro le più importanti decisioni. Si riuniranno a Davos nei prossimi giorni per pianificare le nostre sorti.
L’immigrazione «di massa» è un problema proprio perché di massa, tendenzialmente senza limiti e senza regole, e l’immenso movimento migratorio in atto verso l’Europa se non si risolve di certo con l’arcigno «tutti fuori», neppure si argina col buonista «tutti dentro». (Per un primo approccio al problema, si veda il libro controcorrente di Tommaso Indelli, Contro il globalismo, 2024).
La Svezia, per decenni vista come la «socialdemocrazia perfetta», avanzata ricca ed ecologica, da tanti anni ormai presenta
A. von Menzel, “Il laminatoio di ferro”, 1875, Berlino, Staatliche Museen, Fonte Wikipedìa
Trasformazioni produttive, economiche e sociali
Con la prima industrializzazione, che interessò prevalentemente il settore tessile-metallurgico del secondo 700, e con la seconda rivoluzione industriale, con l’introduzione dell’elettricità e dei prodotti
Molti trovano motivo di preoccupazione nella strada che la Chiesa sembra avere intrapreso su alcune questioni fondamentali di Dottrina sociale della Chiesa come l’economia, l’ambiente, la fratellanza universale, l’educazione, la società globale e il dialogo interreligioso. L’enciclica Fratelli tutti e le prossime iniziative relative agli eventi dal titolo Economy of Francesco indicano e sollecitano forme di impegno nel campo globale che sembrano contenere aspetti utopici e nello stesso tempo pragmatici.
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sarà possibile seguire l’evento in diretta al seguente link:
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I principi tradizionali della Dottrina sociale della Chiesa non vengono utilizzati, si adoperano categorie politiche estranee alla tradizione della Dottrina sociale cattolica, sull’economia si danno giudizi sommari di condanna, si mette in questione il diritto naturale alla proprietà privata intendendolo come mero strumento per realizzare la destinazione universale dei beni, si concede troppo alle nuove forme di socialismo e di statalismo, si fa riferimento generico a dei movimenti popolari senza valutazione delle loro identità e finalità usando l’aggettivo popolare e il sostantivo popolo in modo non chiaro, si aspira ad una società globale di tipo universalistico senza troppa preoccupazione di distinguersi da altri simili progetti estranei o perfino contrari al cristianesimo, ci si avvale della collaborazione di intellettuali compromessi nel campo della lotta alla natalità, si accettano forme di ambientalismo ai limiti del panteismo, si propongono come modello le società primitive e animiste, si fanno propri termini e concetti, come quello di sostenibilità, la cui origine è estranea alla tradizione della Dottrina sociale della Chiesa e così via. Leggi tutto “POVERI TUTTI. All’economia serve la conversione, non l’utopia. Convegno on-line 18 novembre 2020”
Intervento di Maurizio Milano alla III Giornata Nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi a Lonigo (Vicenza) presso il Convento francescano di San Daniele, sabato 17 ottobre 2020
Maurizio Milano, nella conferenza “Nuove forme di controllo centralistico dell’economia”, ha parlato dello strapotere finanziario e dell’ideologia legata al concetto di “sostenibilità”. Stiamo scivolando verso una sorta di “socialismo finanziario”, in cui le banche centrali sono diventate l’unico grande attore sul mercato.
Abbassando i tassi d’interesse – fino a quota zero e sotto zero – e favorendo l’indebitamento, le banche centrali scoraggiano il risparmio, nel tentativo disperato di contrastare l’enorme indebitamento pubblico. A dare manforte a questa operazione, verso la povertà e la “decrescita felice”, sono le Nazioni Unite, con il martellante perseguimento dello “sviluppo sostenibile”. Ma la “sostenibilità” altro non è che il contrasto alla natalità (contraccezione, sterilizzazione, aborto) in modalità neomalthusiana, per cui l’uomo è visto come un pericolo ai danni del pianeta e dell’ecologia. Leggi tutto “Nuove forme di controllo centralistico dell’economia”
LIBERARE L’ECONOMIA DALLE IDEOLOGIE: UN PRESSANTE INVITO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
di S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi
Lectio magistralis tenuta alla III Giornata Nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi a Lonigo (Vicenza) presso il Convento francescano di San Daniele, sabato 17 ottobre 2020
“Il titolo di questo mio intervento pone in relazione la Dottrina sociale della Chiesa con le ideologie in campo economico. Credo sia utile notare subito che la Dottrina sociale della Chiesa si contrappone, per sua intima natura, all’ideologia perché è realista mentre l’ideologia è sempre un occultamento strumentale della realtà. Anche Karl Marx la definiva così, ma dentro un sistema di pensiero che era a sua volta ideologico. Pensare infatti – come egli faceva – che la verità si faccia tramite la prassi è pura ideologia. Leggi tutto “Liberare l’economia dalle ideologie”
UN PRESSANTE INVITO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi
Lectio magistralis tenuta alla III Giornata Nazione della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi a Lonigo (Vicenza) presso il Convento francescano di San Daniele, sabato 17 ottobre 2020
Il titolo di questo mio intervento pone in relazione la Dottrina sociale della Chiesa con le ideologie in campo economico. Credo sia utile notare subito che la Dottrina sociale della Chiesa si contrappone, per sua intima natura, all’ideologia perché è realista mentre l’ideologia è sempre un occultamento strumentale della realtà. Anche Karl Marx la definiva così, ma dentro un sistema di pensiero che era a sua volta ideologico. Pensare infatti – come egli faceva – che la verità si faccia tramite la prassi è pura ideologia. Questa osservazione ci dice una cosa importante: non è sufficiente denunciare e criticare le ideologie, bisogna anche farlo in modo non ideologico. Le ideologie si accusano spesso tra loro di essere ideologiche, ma rimanendo sempre dentro il gioco dell’ideologia. La Dottrina sociale della Chiesa, invece, lo fa dall’esterno, senza partecipare al gioco dell’ideologia. Il motivo ce lo ha detto la Caritas in veritatedi Benedetto XVI, ricordandoci che la verità si fa dono di sé senza essere nostra produzione. L’ideologia è una nostra produzione con la quale vogliamo coprire la realtà e la verità, considerate come una grande ideologia. La Dottrina sociale della Chiesa è invece realista, pensa che la verità non sia ideologica, anzi che ci liberi dalle ideologie proprio perché è ricevuta e non prodotta da noi. La verità rende liberi. L’ideologia è sempre un artificio, la Dottrina sociale della Chiesa non lo è mai. Anzi, essa educa l’intelligenza e il cuore degli uomini alla realtà, al retto ragionamento, ad una fede consapevole e ragionevole, al vero sviluppo, alla fiducia nelle risorse umane e nell’uomo come risorsa. L’ideologia è pessimista perché non vede nella realtà se non una falsificazione, la Dottrina sociale della Chiesa è invece ottimista perché rifiuta di coprire la realtà con una coltre favorevole a degli interessi di parte. La Dottrina sociale è “della Chiesa” e la Chiesa è la Sposa del Logos, della Sapienza e della Verità. Le ideologie sono delle maschere, la Dottrina sociale guarda il Volto di Cristo in cui il Padre si è rivelato e che rivela anche il volto dell’uomo.
Si avvicinano le elezioni e coloro che detengono il potere in Europa vogliono mantenerlo. Non è, diciamo, una novità. Lo fanno cercando di tranquillizzare, da una parte, di demonizzare le critiche, dall’altra.
Lo chiamano “bene comune” ma è appiattimento, soddisfazione di desideri, statalismo. La chiamano “sussidiarietà” ma è deregolamentazione mano libera per poter fare quello che si vuole. Non esistono altri principi politici come quelli del bene comune e della sussidiarietà così fraintesi, deformati e strumentalizzati. Ne parlano anch i trattati europei, ma l’Unione Leggi tutto “È lecito pagare le tasse? – Le chiavi della questione sociale”