Nella foto il presidente Macron (alleato di PD e Italia Viva di Renzi)
Nei 27 paesi dell’Unione europea si voterà, tra il 6 e il 9 giugno, per eleggere 720 deputati del Parlamento di Strasburgo. Nessuno può negare l’importanza di queste elezioni anche perché, secondo molti osservatori, i gruppi conservatori, identitari, nazionalisti ed euroscettici, pur divisi al loro interno in vari raggruppamenti – e ben lungi dall’essere “campioni dell’ordine morale” – potrebbero superare il blocco progressista e sfidare i popolari.
In certi Stati infatti i partiti di destra prendono più voti dei partiti di sinistra: si pensi all’Italia, all’Olanda, all’Ungheria, ma anche alla Francia e al Portogallo. Il Sole 24 ore scriveva che secondo uno studio «commissionato dallo European Council on Foreign Relations», l’Europa «mette la freccia a destra» e i populisti arriverebbero «primi in 9 paesi».
In questo quadro, la Comece ovvero la «Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea», ha appena pubblicato una dichiarazione (2024-03-13-EU-Elections-Statement-IT.pdf (comece.eu) «in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo».
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