UNA LETTURA CONSIGLIATA




Nel precedente articolo ho posto in risalto il concetto di santità, facendo particolare riferimento a Pier Giorgio Frassati che verrà canonizzato il 7 settembre 2025 da papa Leone XIV. Attraverso codesto manoscritto Padre Angelo Bellon sacerdote domenicano, docente di Teologia morale e Teologia Spirituale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ligure(Università) e la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, mette in risalto i punti salienti di una figura così notevole qual è Pier Giorgio Frassati. Suddetto volume è suddiviso in dieci capitoli, dalla lettura scorrevole, i quali pongono in risalto le fasi fondamentali della sua esistenza, sempre subordinata all’azione santificatrice dello Spirito Santo, che nelle svariate realtà dell’esistenza fa trasparire Cristo morto e risorto per i peccati di molti. La santità è il fine verso cui ogni battezzato è proteso. Ci si lasci condurre da questa figura così umile, ma allo stesso modo grandiosa, affinché in ognuno possa risplendere la presenza del Verbo incarnato e sempre più dar vita al corpo mistico di Cristo che è la Chiesa.

CONSIDERAZIONI CIRCA LA NUOVA MESSA VOTIVA “PRO CUSTODIA CREATIONIS”

Introibo

Il giorno 09 luglio 2025 è stato presentato il formulario per la celebrazione della Missa pro custodia creationis, approvato il 03 luglio 2025 da Sua Santità papa Leone XIV. La siffatta presentazione è avvenuta alla presenza dal Cardinale Michael Czerny Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e da Monsignor Vittorio Viola Segretario del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Onde evitare di cedere ad ermeneutiche personaliste, codesta Messa Votiva per la custodia del creato, basata sulla Laudato Sì, ha l’intento di risvegliare le coscienze dei singoli soggetti, quali amministratori di ciò che Dio ha loro affidato sulla terra. Non vi sono riferimenti politici ed ecologisti, ma la volontà di riconoscere il creato tutto alla luce della Sacra Scrittura ed in conseguenza della Rivelazione.

Messa Votiva: significato

L’ordinamento generale del Messale Romano, al numero 373, afferma:

Le Messe per varie necessità o per diverse circostanze si utilizzano in alcuni particolari momenti, in tempi stabiliti o anche di tanto in tanto. Tra queste, la competente autorità può scegliere Messe per eventuali suppliche pubbliche, stabilite dalla Conferenza Episcopale nel corso dell’anno.

Si evince che le Messe Votive sono particolari forme celebrative mediante le quali la Chiesa, per le differenti necessità, si pone in orazione affinché Dio ascolti e accolga le suppliche proposte. Tra le differenti Messe Votive si riportano alcune:

Per la Santa Chiesa:

Per il Papa

Per Il Vescovo

Per l’elezione del Papa e del Vescovo

Per Un Concilio o un Sinodo

Per i laici

Per i cristiani perseguitati

Per i sacerdoti

In diverse circostanze della vita sociale:

Per la santificazione del lavoro

Nel tempo della semina

Dopo il raccolto

Per chiedere la pioggia

Per chiedere il bel tempo

Contro le tempeste

Per qualunque necessità

Quale substantia ha la Missa pro custodia creationis?

Cristo creatore degli astri, Duomo di Monreale, XII secolo

Anzitutto, si conferma che al di là dell’intenzione della Messa, il primario scopo della celebrazione è l’incontro con Cristo. Se nella celebrazione eucaristica l’orante non incontra Cristo ha compiuto un esclusivo atto ritualistico. L’incontro può avvenire nella sola dimensione in cui l’io depone il suo primato immanentista, per lasciare che sia Cristo mediante la liturgia della Parola e in successione attraverso gli atti propri del sacrificio a voler dimorare presso l’uomo, lì convenuto per i Divini Misteri.

Augusto Passaglia, Re Salomone. Firenze, Santa Maria del Fiore. Fonte: WikiCommons

In riferimento, la Messa Votiva per la custodia del creato, nella liturgia della Parola, propone differenti spunti:

La lettura del libro della Sapienza, ove l’autore (Salomone) invita a riconoscere nelle creature la bellezza e la presenza del creatore. In ogni creatura vi è alito di vita, perché Dio ha consentito per atto di amore che esse esistessero. Ovviamente vi sono delle sostanziali differenze tra le creature: l’uomo in relazione alla ragione è superiore rispetto agli altri esseri animali, perché dotato di razionalità, in virtù della quale dovrebbe nelle scelte fattive dell’esistenza rappresentare la sua fondamentale vocazione: l’appartenenza al Sommo Bene. Il libro della Sapienza, riprendendo il racconto di Gn. 1 – 2, presenta la creazione come atto che Dio ha compiuto in modo sapiente. Che cosa è la sapienza? L’etimologia del sostantivo sapienza ha due significati: sapienza come capacità conoscitiva e sapienza come offerta di senso, ossia come colei che conferisce sapore. In relazione alle creature la sapienza indica che l’intero creato ha una funzione vitale da un versante e dall’altro la promessa di un dono. In relazione a quest’ ultimo si chiarisce il senso: si pensi alla luce quale fonte di vita, essa è la promessa della vittoria del bene sul male. La luce è la Pasqua cristiana, quindi il passaggio dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio.

LA CREAZIONE COME DOMINIO DA PARTE DELL’UOMO, QUALE SENSO?

Il verbo dominare, a livello biblico, ha accezione differente rispetto alla comune concezione umana. Dominare, dal punto di vista esegetico, significa prendersi cura. L’uomo, proprio per il fatto che viene posto al di sopra di ogni creatura (Salmo 8) deve prendersi cura di quanto Dio ha donato nelle sue mani, in primo luogo la vita. La visione ecologica del cosmo, non può trascendere un dono così sublime qual è la vita. La Dottrina Sociale della Chiesa, quale branca della teologia morale fondamentale, ribadisce la valorizzazione dell’esistenza nelle differenti forme, quali la salvaguardia della vita stessa dal suo nascere al suo morire, la costituzione di sistemi economici che garantiscano il bene comune, sino alla riconoscenza dell’identità cristiana che la società ha in se.

È grazie al cristianesimo se le istituzioni educative, i nosocomi, come anche gli enti di credito a favore dei più indigenti sono presenti nel tessuto sociale. Non è dunque un dominio dispotico, ma alla maniera di Dio ossia nella dimensione della corresponsabilità e prosecuzione della vita proprio come chiese ad Adamo ponendolo nel giardino dell’Eden.

La sapienza creatrice è poi correlata allo stupore. Dio si compiace infatti del proprio lavoro e, al termine di ogni dì, afferma: “ed era cosa buona”. La sapienza diviene così intelligenza umana, ove l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio manifesta questa sua appartenenza al creatore nelle differenti scelte. In seguito sempre in relazione alla Messa Votiva vengono proposte le ulteriori letture: Colossesi per una lettura cristologica della creazione, il salmo quale canto di benedizione per l’opera creatrice di Dio e due brani evangelici: Mt. 6, 24 – 34; Mt. 8, 23 – 27.

Lettura Cristologica della creazione

Per lettura cristologica della creazione non si intende la volontà di ridurre Cristo a garante della morale, ma bensì porre l’attenzione sul soggetto fondamentale, ma allo stesso tempo subordinato della storia che è l’uomo; salvato dalle piaghe del Figlio di Dio.

La creazione, a causa della superbia, è caduca, ma Dio in tempi e modi differenti ha voluto rinnovare l’alleanza con le sue creature, in ultimo con Cristo che ha donato senso pieno all’uomo attraverso la sua incarnazione morte in croce. Suddetto elemento oggi è volontariamente eluso, dacché per creazione si intende la sola custodia dell’ambiente. Tale mentalità ha pervaso anche la teologia tale da cedere al filantropismo ove si riduce Dio ad un paradigma filosofico modernista, che sostituisce la speranza cristologica con quella antropologica. Sostanzialmente, questo modello teologico è un diniego, ancora oggi pericoloso perché potrebbe condurre alla costituzione di ordinamenti analoghi a quelli della teologia della liberazione. Se un tempo si voleva, in modo erroneo, riscattare gli indigenti, oggi in ragguaglio con l’esaltazione ambientalista ed anche di genere, si tende a costituire un modello che svilisce il senso della fede. Ecco quindi l’importanza anzitempo per i chierici di una accurata formazione teologica, che si attua anche nella liturgia.

Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate, nei vari capitoli, più volte ha messo in evidenza che non si può parlare di integrale sviluppo se si elimina volontariamente attraverso l’abuso delle moderne tecniche e forme di pensiero l’uomo. Il senso di considerare la creazione dal punto di vista celebrativo sta nel richiamare l’uomo ad analizzare la sua integrità trinitaria. La cristologia creatrice ribadisce e ricorda che l’uomo è creato per una realtà superiore: il Regno dei Cieli al quale si accede in virtù del riconoscimento esistenziale della grazia da parte delle creature.

A servizio della verità e non dei pregiudizi

Alcune testate giornalistiche, che offrono anche elucubrazioni teologiche, hanno manifestato nei riguardi di tale Messa Votiva differenti insoddisfazioni. Costoro ribadiscono, senza ancora conoscerne le preci, che la Chiesa ripropone, in nome di un avanguardismo progressista, temi sociali da affrontare mediante la celebrazione eucaristica. A costoro ripeto che a priori non si può giudicare se non è stato ancora officiato il rito. Sempre a codesti ricordo che a livello teologico, ecclesiologico ed esegetico che non vi sono i tradizionalisti e i progressisti. Tali termini hanno significanza politica.

La Chiesa non annuncia una tradizione, ma la Tradizione tramandata dagli apostoli: la Rivelazione che rimane immutabile. È vero che, nel tempo, la celebrazione eucaristica, quale prima forma di evangelizzazione, è stata strumentalizzata per fini politici e di altro genere ma, allo stesso tempo, vi è stato chi, anche in riferimento agli aggiornamenti liturgici proposti dal Concilio Ecumenico Vaticano II, ha celebrato non mettendo in evidenzia l’ego, ma Cristo. Essere cooperatori della verità sta a designare la volontà di analizzare alla luce della suprema verità gli avvenimenti ecclesiali e storici. Attendendo che le nuove preci in riferimento alla Messa del creato vengano pubblicate nei messali, si riporta la colletta, la quale fa trasparire l’estensione cristocentrica di suddetta Messa Votiva.

O Padre,

che in Cristo, primogenito di tutta la creazione,

Egli è immagine del Dio invisibile,

primogenito di tutta la creazione,

perché in lui furono create tutte le cose

hai chiamato all’esistenza tutte le cose, 

fa’ che, docili al soffio vitale del tuo Spirito,

Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.

custodiamo con amore l’opera delle tue mani. 

Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

(Dalla Colletta della Messa votiva sul sito della Santa Sede)

NOVE RAGAZZE TEDESCHE PRETENDONO IL SACERDOZIO MINISTERIALE

«Il mio Dio* non discrimina» la Chiesa sì!
Fonte Katholischen-Nachrichten-Agentur

Nove giovani studentesse di teologia, che frequentano la Facoltà cattolica di Friburgo in Germania, vorrebbero entrare in seminario e diventare sacerdoti.

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È arrivato il “Grande P(r)elato”. DELIRIO DI ALESSANDRO MINUTELLA.

L’articolo è graffiante, ma la verità è profondamente pungente.

Infatti abbiamo tutti sperato fino alla fine che fosse uno scherzo e invece è accaduto davvero.

Minutella (mister scomunicato 2018) si è fatto proclamare “Grande Prelato”, grazie ad un riconoscimento “spontaneo” di 1500 persone in un palazzetto dello sport, con tanto di gente commossa, che per poco non tirava fuori i fazzoletti bianchi come per la Madonna di Lourdes.

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Ecclesiologia in Joseph Ratzinger (parte seconda)

La presenza eucaristica nella Chiesa 

Joseph Ratzinger da fine intellettuale e soprattutto da cristiano fervente, oltre che perseverante studioso di teologia, ribadì l’importanza del teocentrismo della Chiesa. Egli in una intervista dichiarò: 

Mi occupo della Chiesa perché, in questo modo, sollevo lo sguardo verso Dio e, in questo senso, Dio risulta essere il tema centrale di tutti i mie sforzi intellettuali.  

La Chiesa glossava Ratzinger è misterium, sacramentum e communio alle cui fondamenta vi è sempre la Trinità, perché chi sostiene l’Ekklesia è sempre lo Spirito Santo.  

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PAPA LEONE XIV RIFLETTE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE tra male, Bene e potere.

Il Prof. Giovanni Zenone in questo video riferisce di un importante articolo di Gotti Tedeschi su Papa Leone e “Intelligenza artificiale”, apparso tre giorni fa su La Verità (Intelligenza artificiale e arbitrio: le fondate preoccupazioni del Papa).

Il Papa dimostra di essere un vero Leone, affrontando con determinazione la

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SANT’AGOSTINO MAESTRO DELLA FEDE E DELLA VITA

Ecco, da “Silere non possum”, un articolo di grande importanza (La continuità del cuore: Agostino tra Benedetto XVI e Leone XIV) per comprendere l’ispirazione a Sant’Agostino comune sia a Papa Benedetto XVI che a Papa Leone XIV.
Il trattarne non significa dimenticare Papa Francesco, od opporsi al suo

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Ecclesiologia in Joseph Ratzinger (parte prima)

Ecclesiologia di comunione
L’agape divino è l’esperienza che i battezzati tutti vivono nel contesto ecclesiale. L’agape divino è dono disinteressato, il cui apice lo si denota nell’evento della croce. L’evento della croce è l’operosità storico evangelica a cui la stessa dissertazione teologica è sottoposta. La riflessione
ecclesiologica non si fonda su ragionamenti personali o su logiche filosofiche, ma sulla centralità della Rivelazione, che nel battesimo apre al mistero agapico divino il quale, mediante l’azione trinitaria, include l’uomo. Ecco perché non si può e non si deve incentrare la riflessione ecclesiologica su logiche sociologiche. La Chiesa si fonda sull’incarnazione del Verbo quindi sul Kerygma salvifico, la cui massima centralità la si vive nel sacramento dell’Eucaristia. Dalla dimensione storico-kerygmatica si comprende il senso della missione ecclesiale: l’annuncio del Regno di Dio alle genti. Cosa significa annunciare il Regno di Dio? Per non cedere alle differenti derive relativiste e antropocentriche, annunciare il Regno di Dio significa aver compreso chi sia
Gesù Cristo. Joseph Ratzinger in riferimento scrisse:

A partire da Gesù Cristo io credo di arrivare a sapere cosa sia Dio e cosa sia l’uomo. Dio è così come si è svelato in Gesù Cristo.

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TECNOLOGIE E MODERNITÀ SFIDE ALLA “PICCOLA VIA” DELLA CHIESA nella spiritualità di Santa Teresina del Bambin Gesù

Da destra: Padre Pablo Rodriguez e fra Andrea Palmentura

Bari. La parrocchia di Santa Maria del Monte Carmelo ringrazia Padre Pablo Rodriguez e Fra Andrea Palmentura per aver guidato la tavola rotonda organizzata durante il terzo incontro della “Settimana di Spiritualità a 100 anni dalla canonizzazione di Santa Teresa di Liseux”,

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