Se è vero che, dopo la costituzione dello Stato di Israele, suoi rappresentanti ed appartenenti al popolo ebraico non hanno mancato di indicare come anti ebraici e antisionisti coloro che non condividevano atteggiamenti e scelte di detto Stato; se è vero che, per esempio verso i cattolici in modo pubblico e anche ufficiale e
nelle televisioni, gli stessi rappresentanti non hanno tralasciato occasione per accusarli di silenzi, mentre i cattolici operarono per la loro salvezza continuamente, durante lo svolgimento di quei tragici eventi, tuttavia è anche vero che non pochi sono coloro che, nel mondo politico e culturale, dal legittimo dissenso verso l’iper reazione israeliana verso i palestinesi, stanno passando ad atteggiamenti e parole semplicemente antiebraiche che in alcun modo possiamo giustificare, come nemmeno potremmo giustificare parole analoghe verso il popolo palestinese.
È vero anche che rappresentanti di Israele si sono indignati nei confronti del Papa perché ha auspicato l’effettiva costituzione dei due stati.
Personalmente, ritengo auspicabile il sogno, che oggi apparirebbe irrealizzabile, di due popoli in un solo stato con adeguate rappresentanze e identici diritti e doveri, nella concordia (con un sol cuore).
Ma mentre qualcuno vorrà svegliarci dal nostro sogno, benché siano proprio i sogni a muovere i cambiamenti positivi nel mondo, ci pare opportuno rilanciare l’articolo del Premio Nobel tedesco per la letteratura Herta Müller, che oggi ha avuto notevole e significativa eco anche su Radio Maria, emittente molto attenta alle vicende dei popoli nella sofferenza.
Marcello Giuliano
“Un mondo senza Israele”. J’accuse del Nobel per la letteratura Herta Müller
GIULIO MEOTTI 11 GIU 2024 – IL FOGLIO
“Hamas voleva evocare la memoria della Shoah e mi ricorda i nazisti. Dal 7 ottobre l’antisemitismo si è diffuso come un grande schiocco di dita collettivo”, scrive sul Frankfurter Allgemeine Zeitung la saggista e poetessa tedesca, unica non ebrea invitata al “Forum del 7 ottobre”
La guerra non è iniziata a Gaza. La guerra è iniziata il 7 ottobre, quando i terroristi palestinesi di Hamas hanno commesso un massacro inimmaginabile. Si sono filmati come eroi e celebrato il loro bagno di sangue. I festeggiamenti per la vittoria sono proseguiti a Gaza, dove i terroristi hanno trascinato ostaggi gravemente maltrattati e li hanno presentati come bottino di guerra alla popolazione palestinese esultante. Questa macabra esultanza … [QUI]