Se la sentenza diverrà definitiva, dovrò pagare un’ammenda di 6.000 euro e avere una condanna sulla mia fedina penale. Tutto a causa di un meme, cioé di una vignetta, che ho condiviso sulla pagina Facebook di CitizenGO.
Fin dai primi minuti dell’udienza del 22 febbraio 2024, è apparso chiaro che si trattava di un processo politico.
Nonostante l’austerità dell’ambiente giudiziario (con pareti spoglie e
banchi con linee rette), il pubblico ministero e il giudice sono stati gentili e persino amichevoli. Non si trattava di quella falsa amicizia che le persone usano quando in realtà vogliono essere duri con te. No, erano genuinamente gentili, il che era strano. Hanno chiarito che non si trattava di me come persona. Non pensavano che fossi un piantagrane o altro.
Si trattava solo del messaggio che volevano mandare a tutti gli altri riguardo a ciò che avevo fatto.
Di solito, l’avvocato difensore e il pubblico ministero possono discutere l’interruzione di un caso a determinate condizioni, se le accuse non sono particolarmente gravi. In tal caso avrei dovuto pagare qualcosa, ma non avrei avuto la fedina penale sporca.
Ma il procuratore ha chiarito che non avrebbe negoziato e che i casi di istigazione nei confronti del mondo LGBT non saranno mai archiviati. Lo ha sottolineato facendo notare che si era preso il tempo di scrivere un’accusa di cinque pagine.
Nella sua arringa, il pubblico ministero ha chiesto una multa di 9.000 euro, presentandola come una concessione “clemente”. Normalmente, ha detto, la legge richiederebbe pene detentive per l’incitamento all’odio. Il mio avvocato difensore ha spiegato che non accettava i fatti del caso così come presentati dal pubblico ministero e ha chiesto l’assoluzione.
Il giudice non ha accettato e ha emesso un verdetto di colpevolezza. Sebbene il tribunale abbia seguito il ragionamento del pubblico ministero, la sentenza è rimasta ben al di sotto della richiesta del pubblico ministero. La multa è ora di 6.000 euro, che ovviamente è ancora una pena ridicolmente alta.
Sopra il banco dei giudici era appeso un grande crocifisso, che mi ha ricordato che Dio è sempre con noi, soprattutto nelle nostre prove, portando pace e forza anche di fronte ad un giudizio ingiusto.
Tuttavia, l’intera faccenda mi sembrava ironica. Ero lì davanti a loro, un uomo senza precedenti penali e con buone intenzioni, eppure venivo usato come “esempio” per gli altri…e proprio sotto una croce. Stavano dicendo: “Mi dispiace, non si tratta di te, ma dobbiamo comunque farlo”.
Questo mi ha fatto pensare che se una situazione del genere è potuta accadere a me qui, direttamente sotto questo simbolo supremo di bontà, potrebbe accadere a chiunque si opponga all’ideologia LGBT: a te, o anche ai tuoi figli domani.
Ti daranno una punizione accompagnata da una stretta di mano e da un sorriso e improvvisamente diventerai un avvertimento per tutti gli altri, dopodiché se ne laveranno le mani…
L’unica buona notizia è che questa era la prima istanza presso il Tribunale distrettuale di Kulmbach. Ora abbiamo presentato un appello. Il procedimento passerà al secondo grado di giudizio, dove speriamo in un’assoluzione. Dopo aver lasciato l’aula e aver incontrato i miei amici e colleghi, mi sono sentito rinvigorito in questa lotta.
Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti i sostenitori di CitizenGO che hanno pregato per un buon esito del processo. I numerosi messaggi di incoraggiamento che mi sono giunti da tutto il mondo mi hanno dato coraggio e sostegno. Non ci arrenderemo ora.
A nome di tutto il team di CitizenGO, vorrei ringraziare in particolare tutti coloro che hanno fatto una donazione per contribuire al pagamento delle spese processuali e legali. […]
Grazie per essere al mio fianco in questo processo e che Dio ti benedica.
Eduard Pröls, Direttore delle Campagne in Germania, e tutto il team di CitizenGO
P.S. L’appello significa che dobbiamo pagare una notevole quantità di spese legali. Se vuoi aiutare CitizenGO a difendere me e altri attivisti dalle accuse e in tribunale, ti invito a farlo con una donazione piccola o grande. Clicca qui se vuoi fare una donazione.
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