Il Vangelo di oggi, della seconda Domenica di Avvento, sulla via della nascita di Gesù, mi rimanda alla lettura che feci anni fa di questo romanzo spirituale, sulle orme di un uomo il cui parlare era Sì, sì, No, no! (Mt 5, 37). Non mezze parole e dialoghi umani, che non accompagnano mai alla conversione. Ma la voce che si abbatte dall’alto e incendia la vita!
Continua a leggereCi scrive l’amico Alfredo Tradigo, giornalista, scrittore, poeta …
Continua a leggereCon questo nuovo libro, scritto nella primavera scorsa e che trovate in libreria o in rete, mi sono voluto misurare con la forma del racconto in prosa. Il libro è diviso in tre parti. La prima è affidata alla voce di un narratore che – basandosi su testi tratti dai Vangeli sia canonici che apocrifi (e in parte sugli scritti di Anna Emmerick e Maria Valtorta) – racconta la nascita, l’infanzia e l’adolescenza di Maria. Nella seconda parte è Maria stessa a narrare la sua vita fino alla resurrezione di Gesù. L’ultima parte è affidata alla voce dell’evangelista Giovanni, che descrive e accompagna Maria negli ultimi momenti della sua vita. Qui sotto vi collegate all’introduzione di Vincenzo Sansonetti.
Alfredo Tradigo
Colletta
O Dio, che sempre ascolti la preghiera dell’umile,
guarda a noi come al pubblicano pentito,
e fa’ che ci apriamo con fiducia alla tua misericordia,
che da peccatori ci rende giusti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Continua a leggereIn alto a sinistra dell’opera rappresentata, un diavolo cornuto e alato sventola la bandiera con la scritta: «qui se exaltat humiliabatur» (chiunque si esalta sarà umiliato) mentre sullo striscione mostrato dall’angelo, in alto a destra, si legge: «Qui se humiliat exaltabitur» (Chi invece si umilia sarà esaltato). L’autore dell’invenzione per comprendere la scena raffigurata è Barent Fabritius, nell’opera «Il fariseo e
L’udienza del 15 Ottobre a Comunione e Liberazione mostra l’affetto del Santo Padre per Don Giussani, del quale in vita apprezzò l’esempio e lesse suoi libri che gli furono di ispirazione, ma è stata anche l’occasione per rinnovare l’invito al Movimento a tener vivo il carisma del fondatore e la sua missione con la Chiesa, evitando ciò che da essa allontana, evitando divisioni:
… non sono mancati seri problemi, divisioni, e certo anche un impoverimento nella presenza di un movimento ecclesiale così importante come Comunione e Liberazione, da cui la Chiesa, e io stesso, spera di più, molto di più.
Piazza San Pietro
Sabato, 15 ottobre 2022
(Fonte www.vatican.va)
Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Continua a leggereSiete venuti in tanti, dall’Italia e da vari Paesi. Il vostro movimento non perde la sua capacità di radunare e mobilitare. Vi ringrazio di aver voluto manifestare la vostra comunione con la Sede Apostolica e il vostro affetto per il Papa. Ringrazio il Presidente della Fraternità, prof. Davide Prosperi, come pure Hassina e Rose, che hanno condiviso le loro esperienze. Saluto il Cardinale Prefetto, il Cardinal Farrell e i Cardinali e Vescovi presenti.
Io t’invoco, o Dio, poiché tu mi rispondi;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16,6.8)
Continua a leggereSi è aperto un velario. La scena presenta una donna in luce e un uomo in ombra. Sembra il fermo immagine di un racconto giunto al momento decisivo, alla svolta risolutrice. L’opera realizzata da Pieter Fransz de Greber originario di Haarlem, una città dei Paesi Bassi, firmata con monogramma e datata (P.DG.AN 1628), è intitolata «Il giudice ingiusto e la vedova perseverante». L’artista ha dipinto ad olio su tavola, ora al Museo delle Belle Arti di Budapest, la conclusione della parabola narrata da Gesù e presentata dall’evangelista Luca (18,1-8) «sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai».
Tutte le cose sono in tuo potere
e nessuno può opporsi alla tua volontà.
Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento:
tu sei il Signore di tutte le cose. (Cf. Est. 4,17b-c)
Continua a leggereIl «Frontal de La Seu d’Urgell o degli Apostoli» è un policromo paliotto – il rivestimento di stoffa o d’altro materiale pregiato destinato a fare da ornamento alla faccia anteriore dell’altare nelle chiese – in stile romanico d’autore anonimo, attualmente esposto al Museo Nazionale d’Arte della Catalogna, a Barcellona. L’opera risale al secondo quarto del XII secolo e proviene da una chiesa nel vescovado di La Seu d’Urgell.
Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi,
l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato,
non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti.
Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore,
fa’ con noi secondo la tua clemenza,
secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.43.42)
Continua a leggere«Quando guardo un dipinto, è una conversazione. Sto parlando nel dipinto e il dipinto sta parlando con te».
È James B. Janknegt, nato ad Austin, in Texas, che invita a «leggere» così ogni opera, compresa «Il ricco e Lazzaro», da lui realizzata nel 2011. Che cosa dice a me questo quadro? Perché sono attratto da questo pezzo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie,
perché hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei piedi dalla caduta. (Sal 55/56)
Continua a leggereSulla destra del dipinto «L’amministratore disonesto», Marinus van Reymerswaele, nel cartiglio appeso sotto la finestra, esplicita quanto ha raffigurato sulla tavola del 1540, ora a Vienna (Kunsthistorisches Museum), scrivendo l’abbreviazione del testo latino del Vangelo secondo Luca: «Lucas XVI. Redde rationem vilicationis tuae; iam enim non poteris vilicare» («Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare»). È il secondo versetto della parabola «L’amministratore disonesto» (16,1-13).
Dialogare, dialogare con tutti. La teologia dell’annuncio si trasforma in teologia del dialogo. Vediamo come il Santo padre la declina sui diversi temi scottanti nel viaggio di ritorno dal Kazakhstan, in dialogo con i giornalisti che l’hanno accompagnato. Tra le notizie anche il Cardinal Zen, che resta in carcere.
Nei giorni scorsi mi era giunta notizia, via Whatsapp, che la Vergine dell’Amore di San Martino di Schio, sarebbe entrata al Parlamento Europeo nella sua bella effige lignea per rimanervi. Temevo si trattasse di una notizia non sicura. Ma i fatti smentiscono la mia cautela. Il fatto è vero. Più sotto, anche il video poi giuntomi.
Ne hanno dato notizia spirtodiveritàtv (QUI) a TG Verità il 9 Setttembre c. a., giorno dell’ingresso, ed il relativo Blog (QUI), nonché Teleradiokolbe e www.ilfriuli.it e alcuni social.
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