RIFLESSIONI SULLE NUOVE NORME VARATE DAL DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE SULLE APPARIZIONI 

Il 17 Maggio 2024 il Cardinale Victor Manuel Fernandez Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede promulga sei nuove norme, che consentono un discernimento più chiaro circa i presunti eventi o fatti soprannaturali. Prima di addentrarmi nello specifico è doveroso definire cosa sia un fatto soprannaturale e un miracolo. 

Che cosa si intende per soprannaturale? 

Soprannaturale è un aggettivo che deriva dal latino “soprannaturalis” e si riferisce a un fenomeno che va oltre la realtà sensibile, quindi che trascende le leggi della fisica e della natura. Da un punto di vista religioso il soprannaturale lo si identifica in Dio ed anche nei miracoli che sono a Lui correlati. 

Che cos’è il miracolo? 

Il sostantivo miracolo deriva dal latino “miraculum” ed è un evento che desta meraviglia. La teologia ribadisce che il miracolo è un fatto straordinario, compiuto direttamente da Dio, oppure per intercessione della Vergine Maria o dei Santi. Il miracolo per eccellenza è l’Eucaristia immagine reale di Cristo, sacrificio ultimo e definitivo, mediante il quale l’uomo è unito al suo creatore. Un’unione non panteistica, ma volontaria e razionale; la razionalità dell’umano è innanzitutto nel riconoscersi creatura e anelare in tutto al suo autore: Dio. I miracoli possono essere suddivisi in tre categorie: 

● Guarigioni: 

Sono gli eventi soprannaturali più conosciuti, i quattro Vangeli narrano di numerosi miracoli compiuti da Gesù volti a sanare malesseri e patologie fisiche. Si riportano alcuni episodi: 

L’emoroissa (Mt. 9, 20 – 22) 

Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. 

Il sordomuto che acquisisce la parola (Mc. 7, 31 – 37)

Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: “Effatà“, cioè: “Apriti!. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti! 

● Altra tipologia di miracolo è l’intervento sulla natura: 

Si pensi alle Nozze di Cana (Gv. 2, 1 – 11) ove Gesù tramuta l’acqua in vino in anticipo dell’istituzione Eucaristica che avverrà il Giovedì Santo durante la celebrazione dell’Ultima Cena. Ulteriore miracolo appartenente a tale categoria è la moltiplicazione dei pani (Mt. 14, 13 – 21) che rimanda sempre al pane eucaristico, alimento primario per il nutrimento spirituale. 

● Ultima forma di miracolo è l’apparizione: 

si ricordano le apparizioni di Gesù ai discepoli dopo la Risurrezione e nel corso della storia cristiana della Vergine Maria. In proposito si ribadisce come già scritto in un precedente articolo che le apparizioni della Vergine Maria sono rivelazioni private, da non confondersi con la Rivelazione pubblica di Gesù conclusasi con la morte dell’apostolo Giovanni. Le rivelazioni private non sono soggette ad assenso di fede, ma possono beneficiare allo sviluppo spirituale di ogni credente. 

Cosa sono le apparizioni mariane? 

Sono le manifestazioni che la Vergine Maria, madre di Dio e Cristo Gesù compie in un determinato luogo, per un lasso di tempo prolungato. Già nel 40 d. C la Madonna apparve all’apostolo Giacomo, esse si sarebbero poi intensificate nel corso del XIX e XX secolo. Interessante anche far presente un ulteriore dato storico, che è anche meta giornaliera di pellegrini e turisti; nel 352 d. C la Vergine apparve a papa Liberio chiedendogli la costruzione dell’attuale Basilica di Santa Maria Maggiore situata in Roma. Il calendario liturgico ne fa memoria il 5 agosto. Le apparizioni più conosciute sono le seguenti: Nostra Signora di Guadalupe(1531), Nostra Signora del Miracolo(Roma 1842), Nostra Signora di Lourdes(Francia 1858), Nostra Signora di Fatima(Portogallo 1917) e molte altre.

Qual è lo scopo delle apparizioni? 

Va precisato che le apparizioni non vanno assolutizzate, ma piuttosto considerata come supporto alla fede, esse non aggiungono nulla al “depositum fidei”, ma aiutano il credente a riflettere sul proprio cammino di fede e quindi a mutare vita, a convertirsi, a vincere sul peccato lasciando posto alla salvezza. 

Criteri per valutare le apparizioni: 

Nel 1978 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò le norme per procedere al giudizio di presunte apparizioni della Vergine Maria. Si riportano di seguente: 

1. Il Vescovo diocesano può su propria iniziativa iniziare un processo circa una presunta apparizione. 

2. Se il fenomeno persiste il Vescovo locale può chiedere che la Conferenza Episcopale nazionale ne tenga conto. 

3. La Santa Sede su propria iniziativa o su richiesta del Vescovo diocesano può intervenire sul presunto fenomeno soprannaturale. 

Da quanto si evince il veggente, quindi colui o colei che sostiene di ricevere presunte rivelazioni private per la salvaguardia della fede è sottoposto a sostanziali accertamenti di ordine psichico e spirituale, affinché risplenda solo e sempre Cristo somma e unica verità. I criteri che successivamente si applicano nel caso il fenomeno soprannaturale persista sono codesti: 

1. Qualità personali del soggetto in questione, quindi onestà, equilibrio mentale, sincerità, vita di fede sacramentale( confessione frequente e partecipazione ai Divini Misteri) obbedienza all’autorità ecclesiastica. 

2. Le presunte rivelazioni devono essere in toto in accordo con il Magistero della Chiesa e prive di eresie. 

3. Le suddette rilevazioni devono portare frutti spirituali nella vita delle persone che si recano nel luogo in cui il “fenomeno” accade. Taluni frutti sono la conversione, la partecipazione sacramentale, la carità e la volontà di essere in tutto uniti a Cristo. 

Criteri negativi circa le apparizioni: 

1. Errori dottrinali proferiti e sostenuti dal veggente, riguardanti Dio, la Trinità Santissima, la Vergine Maria e i Santi. Chi sostiene di vedere Maria Santissima, ma

nega la sua Assunzione o Immacolata Concezione è uno scismatico, lo è anche se non riconosce l’unione delle tre persone divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che agiscono in ogni credente ed anche in fenomeni ed eventi soprannaturali di ogni genere. 

2. Scopo di lucro: un reale veggente non è narcisista, conduce una vita umile, non investe per un proprio guadagno economico, ma si dedica totalmente a Dio e allo sviluppo di fede dei fratelli e delle sorelle in Cristo battezzate. 

3. Azioni immorali commesse dalla persona che si reputa detentrice delle apparizioni. Se un soggetto sostiene di ricevere messaggi o di vedere la Santa Vergine non può per esempio vivere una relazione matrimoniale disordinata, oppure attentare alla vita secondo le moderne tecniche scientifiche(aborto, eutanasia, suicidio assistito) 

4. Disturbi psicologici del veggente. 

Dopo un’accurata indagine iniziale, quindi se il responso è positivo, sempre con precauzione e vigilanza da parte della Chiesa locale si consente la devozione e di conseguenza si autorizzano anche i fedeli ai pellegrinaggi nel luogo in cui l’evento si verifica e manifesta. 

Chiarimenti offerti dal Cardinale Joseph Ratzinger (Prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede e futuro papa Benedetto XVI) circa le apparizioni 

Il Cardinale Joseph Ratzinger come prefetto ha più volte ribadito che alla fede in Dio nessuna apparizione è indispensabile, di conseguenza ogni cristiano non è obbligato a offrire il proprio assenso di fede se non in riferimento ai dogmi dell’Immacolata Concezione e Assunzione di Maria. Dio però per manifestare il suo amore e la sua vicinanza all’uomo nel corso della storia più volte ha concesso che la Santa Vergine si manifestasse con apparizioni, messaggi, guarigioni anzitutto alle persone più semplici, le quali dotate di un cuore puro sono le più predisposte ad accogliere il Verbo incarnato e a ricondurre a Esso sempre per azione dello Spirito Santo e mai per propria iniziativa le genti. Tra le tante persone semplici si pensi a Santa Bernadette che riferì al proprio parroco il dogma dell’Immacolata Concezione, senza aver mai avuto accesso agli studi teologici, ella era analfabeta e quindi inabile a comprendere un contenuto di fede da un punto di vista intellettuale; oppure ai tre pastorelli di Fatima e molti altri. Ogni apparizione come ben sostiene Joseph Ratzinger deve far sviluppare frutti spirituali come già citato poc’anzi, anche il pellegrinaggio verso i luoghi mariani non deve essere vissuto come un semplice e vago viaggio di piacere, ma piuttosto con la volontà di riconciliarsi con Cristo, oppure se già avviati in un cammino spirituale, approfondirlo ed essere di supporto e modello agli altri affinché risplenda in tutti la luce della Pasqua.

Sei nuove normative in relazione a suddetti avvenimenti 

Il Cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto per il Dicastero della Dottrina della Fede sostenendo che che da lungo tempo vige confusione circa i fenomeni soprannaturali, ha voluto indire nuove normative affinché la fede dei semplici e della madre Chiesa tutta venga preservata da possibili abusi. Il porporato ripropone fin qui quanto il Magistero da sempre ha sostenuto e compiuto! Egli ha reputato ormai inadatte le norme varate nel 1978 e ha modificato il lavoro da svolgere sia da parte del Dicastero che del Vescovo diocesano ove si verifichi un presunto evento soprannaturale, allo scopo di giungere in tempi più celeri ad una decisione, che in casi rari può essere presa anche dal Sommo Pontefice (questa facoltà era già concessa nel passato). 

Le sei nuove Norme: 

A. Norme sostanziali 

Art. 1 – Spetta al Vescovo diocesano, in dialogo con la Conferenza episcopale nazionale, esaminare i casi di presunti fenomeni soprannaturali avvenuti nel proprio territorio e di formulare il giudizio finale su di essi, da sottoporre all’approvazione del Dicastero, compresa l’eventuale promozione di un culto o di una devozione ad essi legati. 

Art. 2 – Dopo aver indagato sugli eventi in questione, spetta al Vescovo diocesano trasmettere i risultati dell’indagine – svolta secondo le norme di seguito riportate – con il proprio voto al Dicastero per la Dottrina della Fede e di intervenire secondo le indicazioni fornite dal Dicastero. Spetta al Dicastero, in ogni caso, valutare il modo di procedere del Vescovo diocesano e approvare o meno la determinazione da attribuire al caso specifico da lui proposta. 

Art. 3 § 1 – Il Vescovo diocesano si asterrà da ogni dichiarazione pubblica relativa all’autenticità o soprannaturalità di tali fenomeni e da ogni coinvolgimento con essi; non deve però cessare di vigilare per intervenire, se necessario, con celerità e prudenza seguendo le procedure indicate dalle seguenti norme. 

§ 2 – Qualora, in collegamento con il presunto evento soprannaturale, dovessero nascere forme di devozione anche senza un vero e proprio culto, il Vescovo

diocesano ha il grave dovere di avviare quanto prima un’accurata indagine canonica al fine di salvaguardare la fede e prevenire abusi. 

§ 3 – Il Vescovo diocesano abbia particolare cura nel contenere, anche con i mezzi a propria disposizione, manifestazioni religiose confuse, o la divulgazione di eventuali materiali attinenti al presunto fenomeno soprannaturale (ad es.: lacrimazioni di immagini sacre, sudorazioni, sanguinamenti, mutazione di ostie consacrate, ecc.), al fine di non alimentare un clima sensazionalistico (cfr. art. 11, § 1). 

Art. 4 – Qualora, sia in ragione del luogo di domicilio delle persone coinvolte nel presunto fenomeno, sia in ragione del luogo di diffusione delle forme di culto o comunque di devozione popolare, fosse implicata la competenza di più Vescovi diocesani, costoro, sentito il Dicastero per la Dottrina della Fede, possono costituire una Commissione interdiocesana che, presieduta da uno dei Vescovi diocesani, provveda all’istruttoria a norma degli articoli seguenti. A tal fine possono servirsi anche dell’aiuto degli uffici preposti della Conferenza episcopale. 

Art. 5 – Nel caso in cui i presunti fatti soprannaturali coinvolgano la competenza di Vescovi diocesani appartenenti alla stessa Provincia ecclesiastica, il Metropolita, sentita la Conferenza episcopale e il Dicastero per la Dottrina della Fede, su mandato del Dicastero, può assumere l’incarico di costituire e presiedere la Commissione di cui all’art. 4. 

Art. 6 § 1 – Nei luoghi ove fosse costituita la Regione ecclesiastica di cui ai cann. 433-434 CIC, e i presunti fatti soprannaturali coinvolgessero quel territorio, il Vescovo Presidente chieda al Dicastero per la Dottrina della Fede lo speciale mandato per procedere. 

§ 2 – In questo caso le procedure seguiranno, in analogia, quanto previsto nell’art. 5, osservando le indicazioni ricevute dal medesimo Dicastero. 

Le attuali norme vengono definite sostanziali, in quanto indicano le linee da seguire per aprire un’istruttoria circa un nuovo e possibile caso di apparizione, a esse seguono le norme procedurali(rimando al lettore la facoltà di leggere il documento pubblicato sul sito del Dicastero per la Dottrina della Fede).

Conclusione 

L’attuale provvedimento del Dicastero è canonico, il cui scopo è porre ordine per evitare possibili confusioni tra Vescovi locali ed ex Sant’Uffizio. In passato sovente si verificavano incongruenze, a volte accadeva che il Vescovo diocesano avesse un parere favorevole e la Congregazione per la Dottrina della Fede discordante oppure viceversa. Non si vuole opporre alcuna restrizione o critica all’attuale normativa, ma si tenta di mettere in luce la facoltà di tutelare anche gli eventi soprannaturali, da una possibile mentalità scientista, ove è accettabile solo quanto dimostrabile oppure in accordo con le moderne scienze, si pensi per esempio alla Psichiatria che nella cultura post contemporanea sembra voler fornire risposte ai numerosi interrogativi dell’uomo che sempre più è smarrito, ma in conclusione non si giunge a nessuna reale risposta. Lascio agli esperti di questa branca della medicina esprimersi. E’ doveroso che la Chiesa che è madre e maestra consti se un’apparizione o liquefazione di sangue sia effettiva o frutto di suggestione, ma quanto percepisco è che il porporato Fernandez sia molto scettico su questo fronte, ma esso se è comandato da Dio come Sua Eminenza è conscio non può che arrecare beneficio! Anche io sono in accordo nel rispettare le dovute procedure varate dal Magistero e che alla pubblica rivelazione nulla si aggiunge in quanto Cristo mediante la passione, morte e risurrezione ha riconciliato il mondo con il suo creatore. La croce è l’atto nuziale tra Dio e l’umanità, ove la strada per il Regno è stata riaperta e dal sacrificio della croce che è il sacrificio eucaristico scaturiscono però anche questi fenomeni che non vanno esaltati, ma nemmeno reputati secondari, perché non esistono due categorie di fedeli, ma bensì i battezzati, quindi i redenti dalla colpa antica che nutrendosi delle specie eucaristiche lottano per giungere alla Beatitudine Perfetta. Tutti i fenomeni soprannaturali hanno origine nell’Eucaristia!

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Autore: Emanuele Sinese

Emanuele Sinese è nato a Napoli il 24 Novembre 1991 e da anni vive a Bergamo. Ha frequentato l’Istituto di Scienze Religiose in Bergamo, conseguendo nel 2017 la Laurea triennale con la tesi Il mistero eucaristico in San Pio da Pietrelcina. Nel 2019 ha ottenuto la Laurea magistrale con la tesi La celebrazione eucaristica secondo il rito di San Pio V.  È insegnante specialista di Religione.