Roberto Cappelletti risponde su Marco Rizzo

Pubblichiamo e rispondiamo

Spettabile Libertà e Persona,

trovo scorretto che ad un giorno delle elezioni il vostro giornale pubblichi un articolo diffamatorio su Marco Rizzo il cui addebito sarebbe quello di essere un comunista ateo. Mi preme informarla che la categoria comunista o fascista, destra o sinistra, sono categorie storiche che non hanno più nessun significato in un mondo governato da

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Marco Rizzo: verità o finzione?

Ci sono cattolici che si piccano pure di essere “tradizionalisti” o qualcosa di simile, che sostengono e votano Marco Rizzo, nonostante egli sia ateo e comunista dichiarato, abbia come modelli Antonio Gramsci, feroce nemico della Chiesa e Sandro Pertini, sia favorevole ai matrimoni gay

(benchè, a suo dire, senza adozioni: il che è ridicolo, perchè una volta concesso il matrimonio ne viene di conseguenza l’adozione: https://www.ildolomiti.it/politica/2023/da-chi-si-e-fumato-uno-spinello-a-chi-si-ispira-a-gandhi-da-chi-e-fan-di-sergio-leone-a-chi-piace-fabrizio-de-andre-ecco-le-confessioni-dei-candidati-alla-presidenza-del-trentino) e si sia battuto sino a ieri (oggi preferisce non parlarne, ma vi sono dichiarazioni ufficiali sino al 2022) per suicidio assistito ed eutanasia e per l’aborto (in questo caso con incredibile veemenza, attaccando persino l’obiezione di coscienza, l’aiuto offerto alle mamme dai volontari del Movimento per la Vita, perchè “potrebbero svolgere un ruolo di pressione psicologica sulle donne“, cioè aiutarle ecc. : https://www.lastampa.it/politica/2008/01/02/news/aborto-la-moratoria-scuote-la-politica-1.37112371/ ; https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/14/pillola.html).

Si badi bene che mentre Rizzo continua a dichiararsi alternativo alla destra e alla sinistra, si definisce nello stesso tempo comunista e mentre attacca l’utero in affitto (forse perchè per fare campagna tra i cattolici un minimo è richiesto), candida persone che sono ad esso favorevole (vedi Antonio Ingroia, per nominare il più celebre).

Ma Rizzo è contro la Nato e la guerra, dice qualcuno! Sì, vero, i comunisti sono sempre stati contro la Nato, ma non, per esempio, contro le guerre dell’URSS comunista! Erano contro la Nato quando essa ci difendeva dall’URSS. E sono passati alla Nato quando l’Urss è caduto. Infatti anche Rizzo ha di fatto appoggiato, nel 1999, la guerra del suo ex compagno di partito Massimo D’Alema, contro il Kossovo (prima guerra offensiva della Nato), meritandosi uno slogan molto duro: “Rizzo pelato, servo della Nato“; per il resto, ha anche appoggiato il governo Prodi, che certamente non sarebbe oggi un aderente di “democrazia sovrana e popolare” (https://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=5842).

Ma Rizzo non capiva nulla quando stava con D’Alema e Prodi e ha iniziato a capire tutto dopo? Può darsi, anche se viene il sospetto -conoscendo la sua intelligenza – che finché è stato in parlamento e all’Europarlamento (per molti molti anni) il ruolo di antisistema gli interessasse di meno. Rimane il fatto che uno che ha capito tutto benissimo oggi, e poco o nulla ieri, quando al potere c’era, lascia molti dubbi.

A un credente poi appare quantomeno assurdo che sbandieri sempre la propria contrarietà all’utero in affitto (il che oggi costa poco, visto che la maggioranza degli italiani lo è), ma sia favorevole a tutte le altre aberrazioni contro l’uomo. Che parli di combattere la denatalità, ma sia per l’aborto legale, gratuito, senza limiti, che quella denatalità ha generato. Che inviti a massicce assunzioni in sanità, senza sapere che un paese come il nostro, senza più giovani, non ha più la forza di mantenere una sanità decente!

Troppe cose non tornano. Compresa la collaborazione con Francesco Toscano, un altro convertito: dalla massoneria all’antisistema. Troppe cose fanno pensare ad un nuovo grillismo: Di Maio e co. non erano contro l’euro, la Nato, l’immigrazione selvaggia, salvo poi, una volta presi i voti, fare l’opposto?

Capire che la gente è stufa è facile; raccontargliela per l’ennesima volta, per prenderne i voti, come hanno sempre fatto i comunisti, troppo semplice!

IL PREMIO NOBEL PER LA FISICA CARLO RUBBIA INFANGATO COME IL PREMIO NOBEL LUC MONTAGNIER?

Prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica – Fonte Wikipedìa

Chi è il Prof. Carlo Rubbia?

Noto per la sua carriera di ricercatore in merito alla fusione nucleare, ha spaziato in vari campi della fisica e della ricerca sulle energie rinnovabili e, quindi, a diretto contatto con le problematiche legate ai cosiddetti cambiamenti climatici, che non ha mai negato, ma che vanno correttamente conosciuti e interpretati.

Insignito del premio Nobel per la fisica nel 1984, dopo la nomina a responsabile dei progetti di energie sostenibili

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“Mia figlia di quindici anni non può accedere ad Instagram”. Cosa succede? La parità non può aspettare. E la Nazionale Femminile Azzurra vince al mondiale 2023.

L’accorato appello educativo di una Ufficiale di Polizia

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Firmiamo per la pace. Parla Enzo Pennetta

Premessa: parlando del conflitto in corso, papa Francesco ha detto più volte di non cadere nella trappola manichea: non c’è il Bene da una parte e il male dall’altra. Accanto alle responsabilità russe, c’è infatti un mondo occidentale (scristianizzato) che ha condotto una serie di guerre sanguinose e disastrose (Iraq, Libia, Siria…), ammantandole sempre di buoni propositi, e che da tempo “abbaia alle porte della Russia“.

Di qui la sua attività per la pace, che possiamo accompagnare con un’azione concreta nel nostro paese: firmare contro l’invio di armi in Ucraina; armi che non hanno altro fine che quello di rendere il conflitto sempre più profondo e devastante. La parola ad Enzo Pennetta, promotore del comitato Ripudia La Guerra che propone un referendum abrogativo delle leggi che consentono all’Italia l’invio di armi all’Ucraina future.

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La politica: filosofie, guerre, informazione e disinformazione

Si tratta di un testo diviso in tre parti, indipendenti eppure coordinate tra di loro.

La prima, Filosofie politiche, è una breve e scorrevole storia delle visioni che hanno organizzato le poleis dalla Grecia sino ad oggi: si passa dalla visione politica di Socrate e Aristotele al pragmatismo romano, dal comune medievale alle prime utopie politiche, per arrivare alle ideologie moderne (giacobinismo, fascismo, nazismo, comunismo).

La seconda parte è incentrata sulla guerra: cos’era, in età precristiana? Come è cambiato il modo di considerare guerra e pace con l’avvento del cristianesimo? Perchè in età moderna la guerra ha cominciato a diventare “sola igiene del mondo” e perché questa visione filosofica ha avuto il suo impatto sulla genesi delle due guerre mondiali? Cosa è successo dopo la scoppio della bomba atomica?

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Osservatorio anti polizia: pericolo!

Si chiama “militarismo” quella tendenza, tipica degli Stati moderni, di esagerare il ruolo e l’importanza delle forze armate, immaginando che l’uso delle armi sia l’unico o il principale modo per risolvere i conflitti e le controversie internazionali.

Gli storici conoscono bene il militarismo nazista, preceduto però sia dal militarismo prussiano che dal militarismo giacobino. Quest’ultimo, seguendo Robespierre, voleva una intera “nazione in armi” per difendere i confini e portare i lumi della ragione al mondo intero.

Taluni, per ragioni ideologiche, fingono di ignorare l’esistenza di un variegato militarismo comunista, dalla Ceka al KGB, dalle Guardie rosse di Mao sino alla terrifica Stasi della Germania est.

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8 marzo: storia di una duplice falsificazione

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L’8 marzo è una festa controversa per molti motivi.Il primo è che la narrazione comune è risultata un classico caso di falsificazione storica. Così inizia uno dei numerosi articoli che lo raccontano: “Provate a chiedere a molti da dove è nata la tradizione dell’8 marzo e quasi tutti vi risponderanno che è stata istituita per celebrare la tragedia che vide 129 donne morire nella filanda tessile Cotton di New York. «È un falso storico creato da un gruppo di femministe per ricordare un fatto simile – dice la psicoterapeuta Silvia Vegetti Finzi – la tragedia realmente verificatasi a New York il 25 marzo 1911… Diciamo che è stato un’attribuzione data dal buon cuore femminista che ha voluto ricordare quelle donne». (Simone Fanti e Federica Levi, L’8 marzo e il “falso storico”. Una giornata per ricordare il rogo della Cotton di New York? No, l’origine della Festa delle donne è un’altra, in Io Donna, 8 marzo 2016).

Prendiamo un’altro articolo, comparso su Repubblica del 6 marzo 1987. Questo il titolo: Il giallo 8 marzo. Ma quella data è un falso storico. Questo invece l’incipit: “Abituatevi all’ idea che l’ 8 marzo sia una bugia, un imbroglio innocente, un falso storico. Siete convinti che la giornata della donna ricordi il famoso incendio in cui morirono 129 operaie americane chiuse dal padrone in una filanda di New York (o di Chicago)? Niente da fare, quell’ incendio non esiste, non c’ è cronaca che lo registri… A svelarci l’ esistenza di un giallo 8 marzo sono due investigatrici insospettabili, due femministe storiche, Tilde Capomazza e Marisa Ombra, redattrici di un libro sconcertante edito da Utopia e intitolato come di dovere 8 marzo, storie miti riti della giornata internazionale della donna ”.

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Renzi e quei rapporti “antichi” con il Qatar

C’è qualcosa di non detto del tutto nell’attuale Qatargate. Troppi personaggi di seconda fila, da Panzeri a Cozzolino, sembrano occupare la scena. Davvero il potente stato del Qatar si è limitato, in questi anni, a perseguire i suoi affari tramite codesti personaggi, senza mirare più in alto?

Il dubbio viene andando con la memoria ad avvenimenti passati.

Matteo Renzi e il Qatar

Il 20 marzo 2017, l’Espresso, settimanale di sinistra, pubblica un’ indagine sul premier PD Matteo Renzi così intitolata: Matteo Renzi e la Qatar connection. Questo invece il sottotitolo: Aerei. Armi. Ospedali. Alberghi di lusso? Visite ufficiali e incontri riservati? C’è uno stretto legame tra l’ex premier italiano e la casa reale dell’emirato.

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Gli incontri del MpV trentino

19 gennaio, ore 17.30: Marco Luscia: La lezione di Joseph Ratzinger (passaggio Teatro Osele 4, Trento).

30 gennaio, ore 17.30: Marcello Foa (già presidente della RAI) presenta il suo Il sistema invisibile. Perché non siamo più padroni del nostro destino (passaggio Teatro Osele 4, Trento).

25 febbraio, dalle ore 16: festa del Movimento per la Vita: giochi, interventi, canzoni per la vita, rinfresco (Teatro dei Salesiani, via Brigata Acqui 22, Trento).

2 marzo, ore 20.30: don Maurizio Patriciello, La mia battaglia nella Terra dei fuochi (Teatro dei Salesiani, via Brigata Acqui 22, Trento).

17 marzo, ore 20.30: Giuliano Guzzo, giornalista e sociologo, presenta Grazie a Dio, sulla relazione tra fede e progresso, pace, famiglia e salute (passaggio Teatro Osele 4, Trento).

5 aprile, ore 20.30: Francesco Agnoli: La filosofia della nascita: l’uomo non è mai nato del tutto (passaggio Teatro Osele 4, Trento).

28 aprile, ore 17.30: Lorenzo Bertocchi, direttore de Il Timone: Rosario Livatino, magistrato e martire (passaggio Teatro Osele 4, Trento).

Per info: 3498634175