IL PREMIO NOBEL PER LA FISICA CARLO RUBBIA INFANGATO COME IL PREMIO NOBEL LUC MONTAGNIER?

Prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica – Fonte Wikipedìa

Chi è il Prof. Carlo Rubbia?

Noto per la sua carriera di ricercatore in merito alla fusione nucleare, ha spaziato in vari campi della fisica e della ricerca sulle energie rinnovabili e, quindi, a diretto contatto con le problematiche legate ai cosiddetti cambiamenti climatici, che non ha mai negato, ma che vanno correttamente conosciuti e interpretati.

Insignito del premio Nobel per la fisica nel 1984, dopo la nomina a responsabile dei progetti di energie sostenibili

da parte di Romano Prodi, il Prof. Carlo Rubbia ha continuato a seguire le ricerche nel settore dell’energia. Quindi, l’accusa che diversi sostenitori divulgatori delle misure UE per il contenimento delle emissioni di CO2, secondo cui il Prof. Rubbia non sarebbe competente nel campo, è semplicemente risibile tanto quanto quella di altri soggetti, a loro simili, e virostar, che parlarono di incompetenza del premio Nobel in virologia Luc Montagnier a riguardo dell’epidemia di Covid.

Il Premio Nobel, che viene conferito a specialisti con eminenti curricula di ricerca, nel 2014 tenne una relazione al Senato sulla questione dei cambiamenti climatici. È vero che non negò i cambiamenti climatici, ma affermò, prove alla mano, qualcosa di molto più pericoloso per le dottrine degli ideologi e divulgatori delle misure di contenimento UE contro le emissioni di CO2.

Purtroppo, il contenimento di dette emissioni non risolverebbe il problema dei cambiamenti climatici che sono connaturali al sistema terra. La soluzione sta altrove. Ma ecco il video dell’intero intervento del Professore in Senato e di seguito il testo della prima parte dello stesso.

“Io guardo i fatti. Il fatto è che la temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita”

“Sono una persona che ha lavorato almeno un quarto di secolo sulla questione dell’energia nei vari aspetti e, quindi, conosco le cose con grande chiarezza.

Il clima della Terra é sempre cambiato. Oggi noi pensiamo in maniera falsa, che teniamo la CO2 (Anidride Carbonica) sotto controllo, il clima della Terra resterà invariato. Questo non è assolutamente vero.

Vorrei ricordare che durante il periodo dell’ultimo milione di anni la Terra è stata dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura media era di meno 10 gradi, tranne brevissimi periodi, in cui c’è stata la temperatura che è quella di oggi. Negli ultimi 2.000 anni, ad esempio, la temperatura della Terra è cambiata profondamente.

Ai tempi dei Romani, Annibale ha attraversato le Alpi con gli elefanti per venire in Italia. Oggi gli elefanti non potrebbero attraversare la zona dove sono passati allora. C’è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione. Poi, intorno all’anno 1000 c’è stato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani. Ricordiamo che ai tempi dei Romani la temperatura era più alta di quella di oggi. Poi c’è stata una mini-glaciazione, durante il periodo del 1500-1600. Ad esempio, i Vichinghi hanno avuto degli enormi problemi di sopravvivenza a causa di questa mini-glaciazione. Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici notevoli, che sono avvenuti ben prima dell’effetto antropogenico, dell’effetto serra e così via.

Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’esplosione della temperatura: la temperatura è aumentata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi”.

Ma questo fu l’intervento del 2014. Del 17 Luglio c.a., il risultato comunicato dall’Agenzia ANSA.

I risultati dell’Istituto Cnr-Irpi di Perugia e del Cnr-Ismar di Napoli in collaborazione con l’Università di Barcellona

L’Agenzia ANSA il 17 Luglio c.a. ha dato notizia di un’importante ricerca sulle variazioni climatiche negli ultimi duemila anni che consiglierebbe, alle attuali scelte, svolte diverse da quanto ancora si pubblicizza (Link https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2020/07/17/il-mediterraneo-bollente-al-tempo-dellimpero-romano_9fa5f8ae-b1a6-450c-ace4-17aafce4b3de.html#:~:text=Il%20mar%20Mediterraneo%20ha%20vissuto,bollente’%20degli%20ultimi%202.000%20anni.)

Il mar Mediterraneo ha vissuto una fase di eccezionale riscaldamento al tempo dell’Impero Romano: le temperature superficiali avrebbero addirittura superato di due gradi i valori medi registrati alla fine del XX secolo, rendendo il periodo romano come il più ‘bollente’ degli ultimi 2.000 anni. (…) Questi dati, poi integrati con quelli provenienti da altre aree del Mediterraneo (mare di Alboran, bacino di Minorca e mar Egeo), hanno evidenziato una fase di eccezionale riscaldamento che va dal I al V secolo dopo Cristo. “Cronologicamente, questa fase corrisponde con lo sviluppo, l’espansione e il conseguente declino dell’Impero Romano”, spiega Giulia Margaritelli, ricercatrice del Cnr-Irpi. (…) Lo studio del clima del passato è anche un prezioso strumento che aiuterà a testare la validità dei modelli previsionali a medio e lungo termine.

Non è mio compito stabilire chi abbia ragione, né stabilire quali dovrebbero essere le conseguenze a livello di “corsa ai ripari”, ma è mio compito di persona, di insegnante, e di cittadino che subisce tutte le decisioni di chi governa, chiedere a voce alta che i criteri di scelta siano rispettosi della dialettica scientifica e della verità, evitando partigianerie e pregiudizi al punto che chi avanzi dubbi, o dissentisse da tesi spacciate per vere in quanto ufficiali, sia denigrato, accusato di essere nemico dell’uomo e messo al bando come accadde al premio Nobel Luc Montagnier e ad altri eminenti uomini per mano di nostri personaggi di governo e di noti giornalisti.

Il problema, anzi, i problemi sono seri e vanno affrontati in modo serio, ben ponderando.

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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