Pubblichiamo e rispondiamo
Spettabile Libertà e Persona,
trovo scorretto che ad un giorno delle elezioni il vostro giornale pubblichi un articolo diffamatorio su Marco Rizzo il cui addebito sarebbe quello di essere un comunista ateo. Mi preme informarla che la categoria comunista o fascista, destra o sinistra, sono categorie storiche che non hanno più nessun significato in un mondo governato da
una élite finanziaria di pochi ricchi che determinano i nostri destini contro le leggi umane e divine. L’insegnamento che ci viene dalla Chiesa è quello di stigmatizzare il peccato, mai il peccatore, verso il quale deve andare il nostro sacro rispetto e compassione. Discreditare la persona di Rizzo per le sue idee, senza considerare l’impegno che ha portato avanti nella sua vita con dedizione e onestà a sostegno dei lavoratori e degli ultimi, trovo sia un atto ipocrita. Tanto più che si evita di approfondire i convincimenti di Rizzo in relazione all’aborto (ad esempio una cosa è essere a favore dell’aborto in se, ma altra cosa è tollerare la legge 194, come molti cristiani fanno).
Questo atteggiamento di gettare il bambino con l’acqua sporca, discredita anche e soprattutto la sincera azione politica di molti cristiani che militano in Democrazia Sovrana Popolare. Ricordo che Democrazie Sovrana Popolare nasce dall’unione tra due personalità, quella di Francesco Toscano, che si definisce un cristiano tradizionalista e Marco Rizzo che ha un percorso di comunista. Un “accordo fra il diavolo e l’acqua santa”, come Rizzo ama definirlo apertamente. Lo scopo è elevato: avviare una battaglia senza sconti contro quelle élite finanziarie che agiscono contro le leggi umane e divine, per creare una globalizzazione dove regna la menzogna, la sopraffazione e meri rapporti di forza.
La compagine trentina di Democrazie Sovrana Popolare ha chiamato Marco Rizzo in Trentino per aiutarla a condurre la campagna elettorale. Purtroppo le buone idee e gli alti ideali hanno bisogno di visibilità e Marco Rizzo ci ha aiutato in questo.
Chiedo che questa mia replica venga pubblicata con urgenza in modo da consentire all’elettore di capire qual è la posta in gioco per i cristiani, schiacciati dalle forze del male che per ora (ma non per molto) governano. Solo Democrazie Sovrane Popolare ha in questo momento una visione chiara di qual è l’obiettivo del popolo ed è l’unica speranza per il nostro futuro di uomini liberi.
Distinti Saluti
Dr. Roberto Cappelletti
Gentile dottor Cappelletti,
lei si riferisce a questo articolo https://www.libertaepersona.org/wordpress/2023/10/marco-rizzo-verita-o-finzione/
Anzitutto nessuna diffamazione, visto che sono state riportate le parole e le interviste di Marco Rizzo: è lui a dire, da decenni, di essere comunista (e quindi materialista e ateo); è lui a richiamarsi esplicitamente, anche su Il Dolomiti di oggi, ad Antonio Gramsci, con tutto quello che ciò significa. Rizzo non è un novellino della politica: è stato nella sinistra tutta la vita, come deputato e come europarlamentare, e segretario del Partito Comunista sino al gennaio 2023. Cioè sino a ieri sera. Come può essere diffamatorio definire Rizzo “comunista”, quando è lui a farlo da sempre? Quando il suo Partito Comunista posta anche oggi le gesta del suo leader?
In secondo luogo lei non risponde alle osservazioni più forti: Rizzo è stato o non è stato un sostenitore dei governi Prodi e D’Alema, anche all’epoca della guerra Nato in Kossovo? Sì, lo è stato, e lei non ha obiezioni in merito.
Quanto all’aborto, non bisogna fare confusione: Rizzo non ha mai detto di tollerare la legge 194, ma al contrario ha sempre definito l’aborto un diritto. Di più: ha combattuto anche gli aspetti meno iniqui della legge 194, che prevederebbe, per esempio, misure atte a rimuovere le cause dell’aborto (https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/14/pillola.html). Rizzo si è schierato anche contro questi provvedimenti (come la possibilità per i volontari di aiutare le donne che fossero in dubbio, se abortire o meno), e si è addirittura scagliato contro l’obiezione di coscienza dei medici, prevista dalla legge 194.
Cioè Rizzo voleva (o vuole? Mai ha detto di aver cambiato idea) imporre stalinianamente ai medici di praticare un atto anche quando da loro ritenuto illecito. Dunque Rizzo non si è mai limitato ad accettare, contro voglia, come sembra suggerire lei, la legge 194. Al contrario la ha persino combattuta nei suoi, pochissimi, aspetti positivi.
Come può oggi affrontare seriamente il tema denatalità e il tema immigrazione, uno che ha sempre difeso una pratica che ha privato l’Italia di 6 milioni di giovani (quelli che le elite oggi cercano di sostituire con manodopera di immigrati)? Come può parlare di sanità pubblica da rifinanziare, omettendo di dire che se la sanità oggi è, ovunque, in questo stato, la causa principale è che l’Italia ha eliminato i suoi giovani e oggi deve, quindi, sostenere una spesa sociale intollerabile?
Rizzo dice certamente tante cose interessanti, e con mestiere (è tutta la vita che è in politica e in tv, e il mestiere lo conosce), ma a giudizio di molti cattolici è uno specchietto per le allodole, come ne abbiamo visti tanti altri. Quanto a Toscano, le sue frequentazioni massoniche sono pubbliche e note (la rete ne è piena): ha cambiato idea? Può darsi, ma permetta di dire che il duo, è, ad avviso di molti, troppo improbabile.
Anche perchè la storia insegna che non basta vedere i problemi di una società: lo hanno fatto anche Lenin e Stalin, Mussolini e Hitler (le loro critiche contro il sistema di allora non erano certamente tutte ingiustificate). Non basta perchè bisogna avere anche una idea davvero alternativa ed umana: secondo un cattolico, che segue il magistero, il comunismo, così come il moderno capitalismo selvaggio, non lo è.
In altre parole: non è perchè oggi viviamo in un mondo dominato dalle elite finanziarie che dobbiamo tornare alle infelici ideologie di Antonio Gramsci! Nè dobbiamo ammirare la grande prigione comunista cinese, come Rizzo sembra spesso fare, solo perchè vediamo bene gli incredibili e mostruosi limiti degli Usa. Non è tra la padella e la brace che dobbiamo continuare a dibatterci! Non è ancora tra Gramsci (o il nichilismo di Vattimo, da Rizzo tanto amato) e Mussolini che dobbiamo muoverci!
Infine sia consentita una critica politica, senza parlare di diffamazione: ogni giorno Rizzo fa la sua, sia lecito farla anche agli altri, soprattutto se argomentata e documentata.
Cordiali saluti