Cattolici “Sine Timore”: quando l’essere cattolici passa dagli abiti che indossiamo

«L’abito non fa il monaco», cita un celeberrimo detto.
Personalmente condivido solo in parte il significato sotteso a tale frase: da un lato è infatti innegabile che per essere dei veri servi del Signore il mero gesto di indossare il saio non sia assolutamente sufficiente; dall’altra, tuttavia, è altresì innegabile che un monaco che non indossi l’abito del proprio ordine perda in credibilità.
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Ci siamo: ecco a voi “La Nuova Bussola Quotidiana”

Dopo qualche mese di stop forzato, il 29 novembre il sito de La Nuova Bussola Quotidiana ha riaperto i battenti (http://www.lanuovabq.it).
Tanti i collaboratori, moltissime le tematiche trattate, diverse le novità messe in campo…

Riportiamo qui l’editoriale del direttore, Riccardo Cascioli: Leggi tutto “Ci siamo: ecco a voi “La Nuova Bussola Quotidiana””

“Danilo Quinto e la nuda verità – Storia di una conversione radicale”

Il Movimento Europeo per la Difesa della Vita e della Dignità Umana – Sezione di Trento, ha organizzato una conferenza dal titolo “Danilo Quinto e la nuda verità – Storia di una conversione radicale” che si terrà venerdì 16 novembre 2012, ore 20:30, presso l’Istituto Arcivescovile di Trento, sala Gabrielli.

Protagonista dell’iniziativa sarà il giornalista Danilo Quinto che racconterà i suoi dieci anni trascorsi a fianco di Pannella, il “padre-padrone” della singolare famiglia dei Radicali. Leggi tutto ““Danilo Quinto e la nuda verità – Storia di una conversione radicale””

Il piccolo aiuto di molti per la Buona Battaglia

Per il grande Convegno di domani a Verona e per altre attività, Libertà e Persona ha bisogno del Vostro aiuto. Basta un sostegno, anche piccolo, per poter continuare la nostra attività, la nostra comune Buona Battaglia. Per chi volesse aiutarci:
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Il film su Eluana. Bellaspiga: «Bellocchio non conosce la realtà dei fatti»

 

 

 

 

«La vicenda di Eluana resta sullo sfondo. Marco Bellocchio non entra nei particolari e ciò sembra lo preservi da qualunque possibile critica di faziosità. Ma non è così». Leggi tutto “Il film su Eluana. Bellaspiga: «Bellocchio non conosce la realtà dei fatti»”

“L’oscurantismo” cattolico secondo il Sole 24 Ore

di Giuliano Guzzo

Gli anni passano ma le polemiche, almeno sul versante della bioetica, rimangono le stesse, come dimostra per esempio il mai tramontato interesse circa la presunta utilità terapeutica delle cellule staminali embrionali e l’altrettanto presunto oscurantismo cattolico sulla ricerca scientifica.
L’ultimo contributo in questo senso arriva dalle pagine di Domenica, l’inserto culturale de Il Sole 24 Ore, che oggi ospita un intervento di Charles Sabine, inviato della Nbc News affetto da corea di Huntington, il quale prende di mira non meglio precisate «associazioni cattoliche» colpevoli – secondo Sabine – di tarpare le ali alle sperenze di molti malati a causa della loro opposizione alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, che, se accolta, «sarebbe disastrosa per il finanziamento delle ricerche» [1]. Leggi tutto ““L’oscurantismo” cattolico secondo il Sole 24 Ore”

«Se vincerà Putin, la Chiesa ortodossa avrà più spazio. No alla rivoluzione appoggiata dagli Usa»

di Rodolfo Casadei

Kirill Frolov è il giovane presidente dell’Associazione degli Esperti ortodossi, una delle entità che compongono l’Unione dei Cittadini ortodossi: un gruppo di opinione che sostiene con toni entusiastici Vladimir Putin e il suo partito Russia Unita e mostra il massimo di antagonismo nei confronti dell’opposizione. Ha rilasciato un’intervista a Tempi ben consapevole che si tratta di un settimanale di ispirazione cattolica, congratulandosi del fatto che la sua proprietà sia indipendente dalla Chiesa. Leggi tutto “«Se vincerà Putin, la Chiesa ortodossa avrà più spazio. No alla rivoluzione appoggiata dagli Usa»”

Ricordo di un giornalista

di Marino Poerio

Giorgio Bocca è morto quattro giorni fa, il 25 dicembre 2011. Aveva 91 anni.
Fu un grande giornalista, cioè un abile sofisticatore di verità, un efficace tagliatore di concetti – che con rara foga troncava in due senza sofismi.
Fu sommo artigiano di una parola lapidaria e semidefinitiva, che lui scagliava contundente con quella forza disumana che solo chi ha molto peccato riesce a imprimere alle proprie traiettorie, quasi a voler colpire ed annientare – oltre il bersaglio – anche ciò che quel bersaglio rivela del lapidatore. Leggi tutto “Ricordo di un giornalista”

La BBC tenta di eliminare Cristo dal calendario

Ritrovandomi a viaggiare, mi sono imbattuta nel giornale gratuito Leggo, un quotidiano dal formato molto piccolo e in genere confezionato grazie al copia-incolla di notizie estrapolate dalle agenzie di informazione o da altri giornali. Una fonte di informazione che vive in economia, insomma, e che non ha la velleità di competere con i grandi quotidiani nazionali, quali Il Corriere della Sera o Repubblica, ma che ha l’esclusiva funzione di fornire ai lettori un’infarinatura generale della situazione e di intrattenere le persone che si muovono con i mezzi pubblici nelle grandi metropoli.

Nonostante queste premesse, nello sfogliare distrattamente le poche pagine intrise di piombo, ogni tanto può capitare di rimanere piacevolmente sorpresi; ed è proprio questo quello che è mi è successo leggendo un breve articolo pubblicato sulla prima pagine dell’edizione di Leggo del 27 settembre, a firma di Francesco Olivo ed intitolato: “Cristo censurato dalla BBC”.
Il giornalista scrive infatti: “La par condicio applicata alla religione genera mostri, o più semplicemente figuracce. Da noi qualcuno toglie il presepe dalle scuole, credendo così di favorire il dialogo tra culture. Mentre oltremanica gli estremisti del politicamente corretto intervengono sul calendario.
L’osservatorio dell’etica della Bbc ha stabilito che per mostrarsi imparziali, ma davvero imparziali, si dovrebbe evitare di dire «avanti Cristo» e «dopo Cristo». Intendiamoci, gli integralisti della neutralità, non propongono di abolire il calendario gregoriano e le periodizzazioni basate sulla nascita del Nazareno, più semplicemente chiedono di non nominare il nome di Dio, sostituendolo con “Common Era” e “Era volgare”.
La proposta ha scatenato reazioni virulente tra vescovi, giornalisti, politici e passanti. «Uno svilimento della base cristiana della nostra cultura, lingua e storia», tuona il vescovo anglicano, ma di origini pakistane, Michael Nazir-Ali. «Dico “Avanti Cristo” e “Dopo Cristo” perché so cosa significano», disobbedisce Andrew Marr, star del programma politico domenicale su Bbc 1: «Non so cosa significhi Common Era». Polemiche surreali. D’altronde siamo nel 2011 dell’era volgare. Molto volgare.”

Deo gratias!