FACEBOOK E CASAPOUND: IMPUGNABILE L’EDITTO DEL RE SOLE

Come noto, Facebook e Instagram hanno eliminato dalle proprie pagine CasaPound  e Forza nuova. Una eliminazione totale: non solo i siti ufficiali e i profili del presidente di CasaPound Gianluca Iannone,  del vicepresidente Simone Di Stefano e del segretario di Forza Nuova Roberto Fiore, ma anche i profili di decine di militanti e dirigenti, inclusi molti democraticamente eletti allo svolgimento di funzioni pubbliche.

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CAROLA NON E’ ANTIGONE

Condivido quanto sotto il titolo “La saggezza delle leggi del mare” scrive sull‘Osservatore Romano Gaetano Vallini: “Il mare ha le sue leggi. Quelle non scritte, ma radicate nel cuore di quanti sul mare e dl mare vivono. E la legge più importante è anche la più semplice: se qualcuno è in difficoltà bisogna soccorrerlo”.

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GLI AGENTI DI EMIGRAZIONE

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Di fronte al massiccio fenomeno dell’immigrazione dal continente africano con destinazione Europa, ma in prima battuta Italia per via della collocazione geografica, i fautori (politici, intellettuali, religiosi) della politica dei “ponti” (opposti ai “muri”) e delle porte aperte cercano di addolcire il cuore di un”opinione pubblica non troppo disponibile con l’evocazione delle migrazioni verso terre straniere che nella seconda metà del XIX secolo e nel primo decennio del XX ebbero per protagonisti milioni d’ italiani. Soprattutto, dopo il 1860, delle regioni meridionali, e, dopo il 1866, del Veneto (due date che la dicono lunga su pregi e virtù del sabaudo Regno d’Italia).

D’accordo un popolo di migranti. Leggi tutto “GLI AGENTI DI EMIGRAZIONE”

SENTIMENTO RELIGIOSO E LIBERTA’ DI ESPRESSIONE

La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) in data 18 dicembre 2018 (Molla Sali vs. Grecia) ha suscitato polemiche non per la decisione finale (favorevole alla ricorrente, una vedova musulmana residente in Grecia, che si opponeva all’applicazione della legge islamica in materia di successione), ma per aver riconosciuto agli Stati la facoltà di “creare un determinato quadro giuridico per accordare alle comunità religiose uno statuto speciale comportante particolari privilegi”, quindi di accettare, se lo ritengono opportuno, l’applicazione della sharia1. Polemiche che hanno riportato di attualità quelle suscitate dalla sentenza in causa E.S vs. Austria, risalente a un paio di mesi prima. Nell’occasione era stata ritenuta non in violazione della libertà di espressione, Leggi tutto “SENTIMENTO RELIGIOSO E LIBERTA’ DI ESPRESSIONE”

ALLA FRONTIERA DELLA LIBERTA’ DI COSCIENZA

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Quanti guardano con sgomento i tentativi del diritto positivo non solo di trascurare, ma di sovrapporsi al diritto naturale con l’ausilio di dottrine giuridiche per le quali vi è perfetta coincidenza fra i due concetti, perché l’unico diritto naturale è quello positivo, hanno molti fronti sui quali combattere. E, se non possono battersi, molte carte sulle quali spostare le bandierine delle parti in conflitto. Attualmente uno dei fronti più interessati dagli attacchi dei nemici del diritto naturale è quello dell’obiezione di coscienza. Battaglie che in un momento caratterizzato da un certo declino dei cosiddetti partiti “progressisti” si svolgono soprattutto nelle aule giudiziarie. Leggi tutto “ALLA FRONTIERA DELLA LIBERTA’ DI COSCIENZA”

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLA COSTITUZIONE

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Non sono un “costituzionalista”, ma nel remotissimo anno accademico 1955-56, mi laureai con lode in diritto costituzionale, discutendo col prof. Ferruccio Pergolesi la tesi I poteri del Presidente della Repubblica in relazione alle funzioni di governo. La quarta parte della tesi, Le funzioni presidenziali nell’opera concreta dell’on. Einaudi e dell’on. Gronchi, mette a fuoco le ragioni che spinsero alla scelta dell’argomento un giovane laureando molto coinvolto dalle violente polemiche, anzitutto politiche e giornalistiche, ma con l’intervento dei Leggi tutto “IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLA COSTITUZIONE”

LA POST-DEMOCRAZIA

Ai primi di aprile Virginia Raggi, sindaca pentastellata di Roma, sollecitata dalle proteste di gran parte del mondo politico e della comunicazione, ha ordinato la rimozione di un manifesto riproducente la foto di un feto all’undicesima settimana di gravidanza con l’indicazione delle funzioni già in essere degli organi essenziali per la vita e la scritta “Tu eri così a 11 settimane. E ora sei qui perché tua mamma non ti ha abortito”. Il manifesto era stato affisso, previa autorizzazione comunale, dall’associazione Pro Vita sulla parete di un palazzo di via Gregorio VI.

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La legge polacca…in punta di diritto

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Ha suscitato clamori e proteste anche a livello di governi la legge approvata dal Parlamento polacco, che punisce con la reclusione fino a tre anni chiunque definisca “polacchi” i campi di sterminio installati dai nazisti nel territorio della Polonia invasa o (questa la parte più contestata) sostenga la partecipazione di cittadini polacchi al genocidio degli ebrei.

In realtà si riconosce che la Polonia ha tutte le ragioni a pretendere che non vengano definiti “polacchi” campi di sterminio come quelli, tristemente famosi, di Treblinka, Auschwitz-Birkenau, Chelmo, Belzec, Sobibor e Maidanek, installati dai nazisti nel territorio della Polonia invasa. Lo stesso Dipartimento di Stato americano nel pur pressante invito a ritirare la legge ha riconosciuto che si tratta di definizione “fuorviante e offensiva“. Il problema sembrerebbe, quindi, essere rappresentato dall’art. 55, definito da chi in Italia l’ha pubblicato (con un omissis) centrale nella legge.

Ecco il testo: “1. Chiunque sostenga, pubblicamente e contrariamente ai fatti, che la Nazione Polacca o la Repubblica di Polonia sia responsabile o corresponsabile dei crimini nazisti commessi dal Terzo Reich /…/ o di altri reati che costituiscono crimini contro la pace, contro l’umanità o crimini di guerra, o chiunque in altro modo sminuisca gravemente la responsabilità dei veri autori dei suddetti crimini, sarà passibile di una pena pecuniaria o del carcere fino a 3 anni. La sentenza verrà resa pubblica. 2. Se l’atto sopra specificato è commesso preterintenzionalmente, l’autore sarà passibile di una pena pecuniaria o di una restrizione della libertà. 3. Nessun reato è commesso se l’atto criminale specificato nelle clausole 1 e 2 sia commesso nel corso di un’attività artistica o accademica”.

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BIOTESTAMENTO: I PROSSIMI CHARLIE E ALFIE SARANNO ITALIANI?

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Il 12 dicembre un comunicato di Giuristi per la Vita e di Medici per la Vita con ha dato notizia della loro adesione all’appello lanciato dal Comitato “Italia per la Vita” e del presidio organizzato per il giorno dopo davanti a Palazzo Madama, dove veniva discusso il disegno di legge sulla “Dichiarazione anticipata di trattamento”, che “sotto le mentite spoglie di biotestamento o DAT introduce l’eutanasia m Italia”.

Nel comunicato medici e giuristi, precisando di essere contrari al cosiddetto accanimento terapeutico, condannato anche dalla Chiesa, sostengono che il disegno di legge mira “a capovolgere il principio cardine dell’indisponibilità della vita e costringere anche i medici a trasformarsi in ciechi strumenti di morte”. Vi è – sostengono – un percorso segnato da provvedimenti, come la legge sulle unioni civili e le linee-guida per il gender nelle scuole, frutto di mera ideologia politica e non rispondenti al “vero bene comune”, adottati in questi ultimi anni (“fra i più oscuri della storia della nostra Repubblica”), che ora “PD e Cinque Stelle con altri elementi al seguito vogliono chiudere, introducendo una sorta di “omicidio di Stato” con la legge eutanasica”, che “di fatto introduce l’eutanasia omissiva mediante l’interruzione dell’alimentazione Leggi tutto “BIOTESTAMENTO: I PROSSIMI CHARLIE E ALFIE SARANNO ITALIANI?”

LA LEOPOLDA PARTORISCE LA POLITICA DELLE FAKE NEWS

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Alla “Leopolda” Matteo Renzi, a corto di argomenti seri, ha puntato, in vista della campagna elettorale, sulla questione, proposta come vitale, delle notizie false, traendo ispirazione, oltre che da Laura Boldrini e da Matteo Grandi, autore del libro “Far Web. Odio, bufale, bullismo, il lato oscuro dei social”, dagli Usa, dove, a seguito delle elezioni presidenziali che hanno visto perdente la favoritissima Hillary Clinton, è riesplosa l’isteria maccartista dei primi anni ’50, quando si dava la caccia ai comunisti annidati in ogni pertugio dello stato e della società. Oggi si attribuisce l’inattesa vittoria di Donald Trump alle fake news diffuse da siti e hacker al servizio di Mosca. In fondo poco è cambiato in settant’anni. Sempre del nemico storico si tratta: la Russia. Quanto all’Italia sulle prime si è creduto a un assist offerto a Renzi dagli americani New York Time e Buzzfeed, preoccupatissimi di un analogo intervento russo nelle prossime elezioni italiane ai danni del PD, Leggi tutto “LA LEOPOLDA PARTORISCE LA POLITICA DELLE FAKE NEWS”