Non esiste il diritto all’aborto


  All’inizio del mese di luglio 2022 il Parlamento europeo  ha affermato, a maggioranza,  la necessità di  inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea al fine di metterlo al sicuro dal possibile contagio dalla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti Dobs vs Jackson Women’s Health Organisation (24 giugno 2022).

Come noto, questa sentenza ha ribaltato la precedente Roe vs. Wade (22 gennaio 1973), che  aveva estratto (col forcipe)  il diritto all’aborto da quello, costituzionalmente garantito, alla privacy.  Un parto difficile che ha  favorito la constatazione che in realtà “la Costituzione americana non fa alcun riferimento all’aborto e nessun diritto del genere è implicitamente protetto da alcuna disposizione costituzionale”.

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Quando Mussolini ricorse all’aborto

Mirella Serri è una storica che ama racccontare anche la vita intima e “sentimentale” dei protagonisti del Novecento. Nel suo Gli invisibili racconta per esempio la passione giovanile di Adolf Hitler, condivisa con molti altri leader nazisti, per i giovinotti maschi, e il terrore di essere scoperto (l’omosessualità, infatti, era allora reato, nella Repubblica di Weimar).

Nel saggio Mussolini ha fatto tanto per le donne, invece, approfondisce una notizia conosciuta, ma poco indagata: il suo rapporto con Bianca Ceccato, e il modo con cui costrinse la giovane amante ad abortire.

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I Diavoli –  La finanza raccontata dalla sua scatola nera

Guido Maria Brera: “I Diavoli –  La finanza raccontata dalla sua scatola nera” (Rizzoli, Milano 2014).

  A prima vista può sembrare la letteraria recensione di un romanzo.  Nelle mie intenzioni tutt’altro. Forse persino il tentativo di attirare l’attenzione del “Corriere della Sera” per essere incluso nella lista dei presunti “putiniani” in modo da acquisire lo status symbol che certifica l’appartenenza alla ristretta élite di chi conserva capacità e  libertà di pensiero. In realtà e più semplicemente l’intento è di concentrare l’attenzione del lettore e, per usare un’espressione dell’autore, e il fascio di luce che individua oggetti e attori presenti sul palco, sul racconto  della scatola nera  della finanza, di cui al sottotitolo del libro, pubblicato da Rizzoli nel gennaio 2014, sicché si può supporlo scritto nel corso de 2013.

   Uno di questi “Diavoli” finanziari, magari in tono minore, potrebbe essere lo stesso autore, Guido Maria Bresa,”chief investment officer” di una importante società di gestione patrimoniale. Diavolo a tutto tondo, anche se  (parzialmente) pentito, il principale protagonista della vicenda, l’italiano (in un mare di anglofoni) Massimo.

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NUOVI PRINCIPI DI DIRITTO SUL CROCIFISSO NELLE SCUOLE

La situazione di fatto alla base della recentissima decisione delle  Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione n. 24414 pubblicata il 9 settembre 2021, già oggetto di commenti da parte anche della stampa quotidiana,  è abbastanza risalente nel tempo. E’  negli anni scolastici 2008 e 2009 che, a Terni,  un docente di materie letterarie nell’Istituto  Professionale per i Servizi Alessandro Casagrande quando tiene lezione nell’aula della III classe rimuove dalla parete, per ricollocarvelo poi al termine, il Crocifisso, che vi è stato affisso a seguito di una delibera  dell’assemblea studentesca di classe, recepita da una circolare  del dirigente scolastico, che richiama tutti i docenti all’obbligo di rispettare la decisione presa a maggioranza dagli studenti. Il professore non si adegua e il Consiglio di disciplina gli infligge, per questa inosservanza e per i termini sconvenienti usati nei confronti del dirigente, la sanzione  di trenta giorni di sospensione.

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Ddl Zan e Concordato





Martedì 22 giugno  si è appreso che  il 17  giugno, per conto e a nome della Santa Sede, Mons. Paul Richad Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, ha trasmesso al governo italiano, una nota verbale di protesta per segnalare che alcuni contenuti della proposta legislativa contro l’omotransfobia nota, dal nome del suo primo proponente,  come disegno di legge Zan , attualmente all’esame del Senato (dopo essere stata approvata dalla Camera), comporta violazioni del Concordato fra Stato e Chiesa, così come revisionato nel 1984. Le violazioni riguarderebbero (ma il condizionale è chiaramente di troppo) in particolare  la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato.

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Sistema Palamara: ricordi e confronti di un antico consigliere

 Scrive Antonio Massari nelle prime pagine del suo libro Magistropoli a proposito della ormai celebre riunione in una sala del romano Hotel Champagne:Considero  altrettanto inaccettabile che (Luca Palamara) abbia discusso con i parlamentari Luca Lotti e Cosimo Ferri le sorti future della procura di Roma. Non mi scandalizzerebbe una dialettica tra parlamentari e magistrati,  anche stretta e serrata su temi di politica giudiziaria: cosa avremmo potuto obiettare se avessimo scoperto Palamara, Ferri, Lotti e altri cinque consiglieri del CSM discutere  di come rendere più efficace la lotta alla mafia o alla corruzione? Si conteggiavano invece i voti per portare a capo della procura di Roma, Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, ignaro di quest’incontro e dei suoi scopi”.

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Salute e libertà, ovvero medici e giudici

                             

 Non solo gli Stati, le Nazioni, gli uomini e… le liti “habent sua sidera”, ma anche le categorie professionali. Negli anni ‘80-90 del secolo scorso andavano per la maggiore i magistrati, che riempivano i mass-media delle loro gesta, ispiravano i giovani ad iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, davano il batticuore ai politici. Oggi è il turno dei medici e, in genere, degli operatori sanitari, mentre giudici e pubblici ministeri non solo hanno perso il fulgore di un tempo, ma dopo l’affaire Palamara sono in  totale disgrazia. Il successo mediatico  dei magistrati traeva origine da Mani  pulite, il complesso cioè delle iniziative giudiziarie  di scoperta e contrasto della corruzione partitica. Oggi il successo e le virtù oracolari della classe medica (la classe politica non muove foglia che virologia non voglia) sono diretta conseguenza della lotta alla pandemia.

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A PROPOSITO DEL VETO AL BILANCIO EUROPEO

                      

Enorme indignazione “democratica” dei partiti di governo  e dei mass-media per quello che viene definito il veto opposto in sede Ue all’approvazione del  Quadro Finanziario pluriennale 2021-2027, cioè del Bilancio europeo, da Polonia e Ungheria (cui si è aggiunta la Slovenia), che in realtà per ora si sono limitate a dire che potrebbero fare mancare il loro consenso se permanessero  i requisiti proposti per potere accedere agli aiuti previsti a favore dei paesi europei danneggiati dalla pandemia (cioè tutti, inclusi Polonia, Ungheria e Slovenia) da Next Generation EU cioè dal  Recovery  Fund, come viene abitualmente chiamato in Italia.

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LE “SARDINE” COME EPIGONE DELLA “MAGGIORANZA SILENZIOSA”

  L’ultimissima tranche dell’anno 2019  è stata caratterizzata dalla forte affermazione del cosiddetto   Movimento delle Sardine, che politici, sociologici e mass-media hanno presentato come una grande novità. Si tratta in realtà di una riproduzione, adeguata in qualche particolare ai mutamenti avvenuti negli oltre quarant’anni da allora trascorsi, del movimento della Maggioranza silenziosa, che tenne le sue prime manifestazioni  il 7 e l’11 marzo 1971 a Torino (con modesto successo) e a Milano (con migliaia di partecipanti).

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