“Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro”

Commento artistico-spirituale alla Prima Lettura della SANTISSIMA TRINITÀ – SOLENNITÀ – ANNO B   – 25 Maggio 2024

Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg

Antifona

Sia benedetto Dio Padre
e l’unigenito Figlio di Dio
e lo Spirito Santo;
perché grande è il suo amore per noi.

«Mosè parlò al popolo dicendo: “Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo? O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi? Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre”» (Deuteronòmio 4,32-34.39-40).

L’autore sacro fa memoria dei prodigi e dei segni che Dio ha compiuto per il suo popolo Israele, confermando così quanto è forte la sua fedele presenza. Mosè invita gli uomini e le donne a tenere vivo nel cuore il ricordo di quante volte e in quanti modi Dio si è fatto presente anche nella vita personale e del popolo per poi essere felici, operando secondo i suoi insegnamenti.
La veduta del «Monte Sinai» è un’opera realizzata da El Greco, durante il periodo veneziano ed ora al Heraklion, Museo Storico di Creta. Il pittore dipinge ad olio e tempera su tavola (1570), il paesaggio con a sinistra il monte Epistene, a destra il Monte di Santa Caterina e al centro un monte (il Sinai o l’Horeb) ai piedi del quale si vede il monastero fortificato di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto che è uno dei più antichi monasteri cristiani, edificato nel 527 su un sito già considerato sacro e luogo di pellegrinaggio, per i cristiani ed ebrei, ma anche per i musulmani. In basso a destra, due monaci accolgono una carovana di pellegrini mentre, sulla sinistra, stanno arrivando tre viaggiatori occidentali.
La pellegrina Egeria, che nel IV secolo d.C. percorse i sentieri della Terra Santa, scrive nel suo «Diario di viaggio» (Peregrinatio Aetheriæ): «Proseguendo nel cammino, arrivammo ad un luogo dove i monti, attraverso i quali stavamo andando, si aprivano e formavano una valle immensa che si estendeva a perdita d’occhio, tutta pianeggiante e molto bella, e oltre la valle appariva la santa montagna di Dio: il Sinai».
don Tarcisio Tironi
direttore M.A.C.S.

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Autore: Libertà e Persona

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