Antifona
Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli
e farà udire la sua voce maestosa
nella letizia del vostro cuore.
Commento artistico-spirituale alla Prima Lettura della II DOMENICA DI AVVENTO – 10 Dicembre 2023
Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio -.
Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda:
«Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». (Isaia 40,1-5.9-11).
Il brano fa da ingresso alla seconda parte del libro di Isaia che annuncia al popolo di Gerusalemme: la tribolazione è compiuta, la colpa è scontata. Da questo momento, dopo cinquant’anni, con il dono della liberazione, s’inizia il ritorno nella città santa. Sarà Dio a riportare con un nuovo esodo, il popolo eletto nella sua terra tracciando una pista diritta attraverso il deserto. È Dio stesso ad ordinare al profeta: «Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere».
L’opera «Gerusalemme» è stata realizzata da David Roberts il 9.4.1839 e incisa da Louis Haghe come tavola 16 del volume I di «La Terra Santa», pubblicato a Londra (1842). Nel dipinto del pittore di origine scozzese che viaggiò in Egitto (1838) e in Terra Santa (1839), un gruppo di persone, presumibilmente arabi, vestiti con i loro costumi colorati, sta conversando in primo piano mentre qualcuno guarda verso Gerusalemme circondata da possenti mura. La raffigurazione si caratterizza per l’attenzione per i dettagli e per l’ambientazione. Grazie all’impegno di Haghe, la nuova tecnica della litografia permise di trasformare le vivide descrizioni della città fondamentale per la Terra Santa create dagli acquerelli di Roberts, in una delle più fortunate edizioni del suo tempo.
Riflettiamo sull’«Attesa» con il poeta, monaco di Bose, Domenico Ciardi: «I volti dell’avvento sono questi / che attraversano il freddo del mattino / e han conosciuto le disfatte della vita / dove la crosta dell’umiliazione rompe / già sorge umile l’attesa».
don Tarcisio Tironi
direttore M.A.C.S.