Antifona alla comunione
Amerai il Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima
e con tutta la tua mente. (Mt 22,37)
Commento artistico-spirituale alla Prima Lettura della XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A – 29 Ottobre 2023
Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg
«Così dice il Signore: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani. Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse. Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso”» (Esodo 22,20-26).
«Voi siete stati forestieri in terra d’Egitto», ricorda Dio. E dalla constatazione del fatto storico che sta all’inizio della vita di Israele, il Signore ricorda la norma sul forestiero e la necessità di accordare giustizia sociale e tutela alle categorie più deboli quali sono le vedove, gli orfani, gli indigenti, i debitori. Nel testo compare, come da numerosi altri brani biblici, la figura del mantello che, in quanto indumento destinato a coprire e a proteggere, è simbolo della persona e, in una certa misura, anche dei suoi diritti.
Antico simbolo di prestigio, il mantello nell’Antico e nel Nuovo Testamento, significa relazione e attenzione, cura e dono, fino al comportamento di coloro che si tolgono la veste esterna per donarla a chi ha bisogno di riparo. I versetti di Esodo richiamano la risposta di Gesù al dottore della Legge che chiede: «Maestro, qual è il più grande comandamento?» (Matteo 22,36).
Con l’affermazione «Mettere qualcuno sotto il proprio mantello o le proprie ali», si dichiara il gesto di proteggere l’altro con la propria posizione ed energia come narra la recente opera di Bernadette Lopez, l’artista, di origine spagnola, che si firma «Berna». Accadde (1206) anche a Francesco d’Assisi quando per dichiarare il voto di povertà si tolse gli abiti in piazza S. Maria Maggiore e il Vescovo Guido l’avvolse col suo mantello. «La Parola del Vangelo colpisce nel segno!», sostiene Lopez mentre nello studio di Friburgo dipinge con gioia, in colori vivaci, e rivela che «La tela viene dalla lettura della Bibbia. La Parola precede sempre l’immagine».
La pittrice Bernadette osserva: «Gesù disegna uno stile dove l’amore diventa il criterio di ogni azione. Sta a noi, allora, dare un contenuto credibile alla parola amore! Questa è la funzione dei testimoni: pensiamo, ad esempio, a Martin Luther King, Madre Teresa, Gandhi, Madeleine Delbrêl, i monaci di Tibhirine».
don Tarcisio Tironi
direttore M.A.C.S.