“L’attesa del Signore”

Claus Sluter, Il re Davide, parte del Pozzo di Mosè, 1396-1405,
Digione, Certosa di Champmol

Antifona

Oggi saprete che il Signore viene a salvarvi:
domani vedrete la sua gloria.  
(Cf. Es 16,6-7)

Commento artistico-spirituale alla Prima Lettura della IV DOMENICA DI AVVENTO – NATALE DEL SIGNORE (MESSA VESPERTINA NELLA VIGILIA) – SOLENNITÀ- Anno B – 24 Dicembre 2023

Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg


«Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: “Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda”. Natan rispose al re: “Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te”. Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: “Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”» (2 Samuele 7,1-5.8b-12.14.16).

Il Signore, attraverso il profeta, risponde al desiderio di Davide di costruirgli una «casa» promettendo stabilità alla discendenza davidica che si realizzerà completamente in Gesù. Dio è dappertutto e rivela la sua gloria in ogni persona alla quale rivela la sua dignità e non nei monumenti.
La scultura «Il re Davide» dell’olandese Claus Sluter, fa parte del cosiddetto «Pozzo di Mosè», che sosteneva un Calvario, nel chiostro della Certosa di Champmol, attuale ospedale di Digione. Realizzata (1396-1405) e arricchita con la policromia da Jean Malouel, la statua mostra Davide incoronato di gigli, con nella destra l’arpa, ricamata anche sul prezioso mantello mentre la sinistra regge il cartiglio con il versetto del Salmo (22,17): «Foderunt manus meas et pedes meos, numerarunt ossa» (mi trafissero le mani e i piedi. Hanno contato le mie ossa). La tunica tagliata a strisce, riporta l’originale azzurro, adornato da soli raggianti, simbolo di re Carlo VI.
La lirica «Amore e tempo» di Davide Montagna, frate Servita, storico, poeta, morto nel 2002, arricchisce la riflessione:

«L’attesa di/ha dissepolte

da età remote

orme perdute

nella memoria

(e tracce del futuro)».

don Tarcisio Tironi
direttore M.A.C.S.

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Autore: Libertà e Persona

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