Cari amici, in questo mese di novembre, dedicato ai defunti, voglio offrirvi una breve riflessione di Dom Innocent Le Masson sulla morte.
Nel suo senso dell’umorismo, Dom Innocent disse che la vita sarebbe una catastrofe se non sapessimo che un giorno la morte ci riporterà a casa. Come potevano le persone indugiare indefinitamente in questa valle di lacrime?
“Siamo nati per incontrare Dio un giorno. I vecchi certosini gli chiedono di non aspettare oltre. La morte è la fine della scuola; dopo viene il paradiso. Un monaco dona tutta la sua vita a Dio senza averlo mai visto. È
comprensibile che aspetti con impazienza di incontrarlo. Come descrivono santa Teresa d’Avila e san Giovanni della Croce nelle loro poesie, i certosini muoiono di nostalgia della morte. Con nostro grande rammarico, lo Spirito Santo non ha fretta di visitarci. Purificazione e grandi prove non sono comuni nel nostro ordine. Cristo ha già preso possesso della nostra vita monastica. Il corpo consumato ritorna sulla terra e lì attende la gloria della risurrezione. L’aspetto del nostro corpo trasfigurato va oltre la nostra conoscenza. Non ne conosciamo la bellezza, la luce e la gloria. Il più bello è ancora davanti a noi”.