Un bisogno del nostro tempo è la rivalutazione del matrimonio cristiano non solo in riferimento alla condizione presente della natura umana decaduta e redenta, ma allargando lo sguardo, come fece S.Giovanni Paolo II nelle sue catechesi sul matrimonio, alle condizioni proto logiche e a quelle escatologiche della coppia umana.
Cinque eresie, cinque modi per adulterare la dottrina e rovinare il mondo. Potrebbe riassumersi così Le grandi eresie di Hilaire Belloc, giornalista, polemista, apologeta ma soprattutto storico amico di G.K. Chesterton. L’opera, scritta nel 1938, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, qui presentata per la prima volta in lingua italiana, è una trattazione articolata di cinque grandi eresie della storia (l’ariana, l’albigese, l’islam, la Riforma protestante e infine quella che viene chiamata “la fase moderna”) in qualche modo paradigmatiche per capire le direzioni dalle quali può partire l’assalto contro la fede cattolica; di ognuna vengono enucleate le caratteristiche e tratteggiato lo sviluppo storico, con la consueta attenzione di Belloc per la storia militare come responsabile di molti mutamenti storici (per esempio, evidenzia come tutto l’esercito dell’Impero romano era ariano, e che all’islam è stato permesso di sopravvivere grazie al Continua a leggere
Origene di Alessandria (187-253 o 254)[1] è stato uno dei più grandi, fecondi, dotti ed influenti teologi e maestri spirituali dei primi secoli del cristianesimo, uomo certamente di virtù e di vita austera, ma non tale da meritare di esser canonizzato, come è avvenuto per altri teologi, che figurano tra i Padri della Chiesa, e tra i suoi stessi discepoli.
Ciò che oggi colpisce ed amareggia i cattolici e tutte le persone a modo, anche se non credenti, è la diffusione delle più svariate forme di corruzione sessuale non tanto nei laici, chè ciò è sempre accaduto, ma nel clero, nei religiosi, nei vescovi e persino nei Cardinali o con implicazione diretta o con favoreggiamento o col lasciare impuniti i colpevoli o tollerando pubblicazioni, che tentano di giustificare la corruzione, fatta passare per espressione di libertà o di «diversità».
Un aspetto della predicazione di Papa Francesco che suscita disagio è la sua apparente tendenza a contraddirsi, causata dal fatto che pare che egli concepiscail messaggio evangelico non nella categoria dell’universalità, ma in quella della diversità, non in quella dell’unità, ma in quella della molteplicità. E’ l’immagine della Chiesa a lui cara del poliedro e non della sfera. Non tutti raggi uguali che escono da un centro, ma una pluralità di facce coordinate tra di loro nella diversità.
di Mirko Erspan
La vigilia di Natale di quest’anno è ricorso il 50° anniversario di Apollo 8, una delle missioni chiave del programma spaziale americano fortemente voluto da John F. Kennedy, tappa propedeutica allo sbarco sulla luna che sarebbe avvenuto sette mesi più tardi.
Quei primi goffi passi di un essere umano sul suolo del nostro satellite il 20 luglio 1969 hanno celebrato forse uno dei momenti più alti dell’intelletto umano nel campo scientifico. Ma cosa ha spinto l’uomo a investire così tante risorse per raggiungere il nostro satellite, in una sfida così difficile e rischiosa ma che fin dalla notte dei tempi, ha suscitato un’attrazione e un fascino così irresistibile cullano il sogno di poterla un giorno toccare?
A seguito del peccato originale, Dio permette che l’uomo sia tentato, come dice la tradizione ascetica, «dalla carne, dal mondo e da Satana». Continua a leggere
Sappiamo come nella concezione cattolica tutta l’umanità trae origine da una coppia originaria, alla quale la Scrittura dà il nome di Adamo ed Eva. Questa dottrina, che fu a suo tempo confermata da Pio XII nell’enciclica Humani Generis del 1950, la troviamo ancora nel Catechismo della Chiesa Cattolica, dove ripetutamente si insegna che l’umanità deriva da “un solo uomo” alludendo evidentemente ad Adamo, ed anzi in più luoghi nominandolo espressamente (cf nn.359, 374, 375, 376, 388, 391, 399, 402, 403, 404, 405, 406), il che lascia ben intendere che Eva è sottintesa.
Sappiamo altrettanto bene come secondo il racconto genesiaco la coppia primitiva è creata da Dio a sua immagine e somiglianza in una condizione fisica e spirituale di totale perfezione – il cosiddetto “stato di innocenza” o “giustizia originale” o “stato edenico” – in un mondo meraviglioso a loro totalmente sottomesso ed in una comunione di grazia con Dio. Continua a leggere
di Antonio Fiori
È possibile, alla luce del cattolicesimo più autentico, esprimere stima per Matteo Salvini?
La politica è l’arte del possibile, mentre la religione (cristiana) è il regno della perfezione.
Dio è naturalmente perfetto e nella sua Rivelazione comunica delle dottrine perfette anzi perfettissime agli uomini: cosa c’è in effetti di più perfetto dei 10 Comandamenti o dei 7 Sacramenti o dei 4 Vangeli? Assolutamente nulla.
Qualche tempo fa il Papa, parlando a proposito di un convegno sulla «Teologia della tenerezza», ha detto che la «teologia astratta è ideologia», dimenticando il famoso detto scolastico «abstrahentium non est mendacium».
Ora bisogna dire che non esiste una «teologia astratta», da contrapporre, quasi, a una teologia «concreta», cosa che non avrebbe senso. Può esistere certo, una teologia inoperante ed inefficace nel campo morale, superata od utopistica, quindi inutile, perché non tiene conto della situazione concreta nella quale occorre operare. Continua a leggere