SANT’AGOSTINO OGGI. Azione e contemplazione.

Luca Signorelli, Sant’Agostino. Loreto, Santa Casa

Sant’Agostino, il vecchio amico di tanti di noi. Il saggio Maestro, che ci assiste con la sua esperienza, aiutandoci a vivere la nostra esistenza oggi. Nelle fatiche della vita ci ridà ottimismo e speranza.

Dopo un Inverno clemente, i segni della Primavera si fanno sentire, date anche le giornate più lunghe e più luminose.

Nel mio piccolo orto giardino, non manco di fare una quotidiana capatina, intravedendo con piacere la comparsa dei primi germogli, presagio dei fiori che tra poco potrò gustare.

Nell’anno 2013, anno della Fede voluto da Papa Benedetto XVI,

restammo tutti fortemente impressionati dal discorso del Santo Padre, che annunciava la rinuncia al Ministero Papale, che richiedeva, oltre alle tante doti che lui aveva, anche una forte tempra fisica. Il peso dell’età si faceva sentire anche per il suo universale e impegnativo ministero. Fu una scelta libera, pienamente consapevole e compiuta per amore alla Chiesa.

Dopo anni di studio, preghiera e indefessa azione educativa e pastorale a vantaggio di tutta la Chiesa, fin dagli anni in cui fu chiamato dal cardinale Joseph Frings, Arcivescovo di Colonia, quale consultore, alla suo nomina a prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ecco che decideva di ritirarsi nel monastero Mater Ecclesiae, all’interno del Vaticano, per attendere ancora allo studio e alla preghiera, ma nel ritiro, donandoci ancora importanti scritti, che resteranno pietre miliari della Sacra Teologia.

La grande libertà interiore che Papa benedetto dimostrava di esercitare, nacque in un profondo rapporto con Cristo nella Ciesa, frutto di una vera contemplazione di quei Misteri di Cristo che tanto lo attraevano. La dimensione contemplativa sempre l’aveva distinti pur senza mai tralasciare il servizio nel ministero pastorale.

Ricordando questa mirabile figura, mi piace rimeditare queste parole che Sant’Agostino indirizzava a Papa Melchiade:

O Virum optimum, o filium cristianae Pacis e pater cristianae plebis (Epsitola 43) …

O uomo ottimo, figlio della Pace cristiana, Padre del popolo cristiano.

La Domenica delle Palme e della Passione del Signore, ormai ci introduce alla Settimana Santa, meditazione dei dolori di Cristo nell’attesa di quella Pasqua, o passaggio, che vede nell’unità della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, il senso della vita cristiana, invitandoci ancora ad abbracciare il cammino di conversione al quale, sempre presi dai molteplici impegni siamo poco familiari, dimentichi di quelle parole di Gesù che indicavano in Maria di Betania Colei che aveva scelto la parte migliore.

Tutti incontriamo, o abbiamo incontrato, l’apparente contrasto nella relazione tra le dimensioni della vita spirituale, l’equilibrio, cioè, tra azione e contemplazione, che, se capito e approfondito, risulta essenziale alla loro complementarietà e in reciproca compenetrazione.

Vediamo, allora, come Agostino affronta la relazione tra le dimensioni della vita spirituale.

Qui sotto il link alla conversazione


Sant’Agostino oggi – Rondina Padre Marziano 15/02/2013 – Radio Maria

Data di pubblicazione: 15 Febbraio 2013
Di: Rondina Padre Marziano

Tratto da: Sant’Agostino oggi Azione e contamplazione

Per gentile concessione di Radio Maria del 07/06/2023

Ogni diritto è riservato dalla Radio stessa

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Autore: Padre Marziano Rondina

Padre Marziano Rondina è specialista in spiritualità e teologia agostiniana. È membro della Consulta Diocesana di Bologna per la pastorale Universitaria; è Assistente diocesano del Movimento Laicale Agostiniano, ha curato pubblicazioni sulle vite dei santi. Dal 2012 conduce a Radio Maria la trasmissione mensile Agostino Oggi.