LA MISURA È COLMA

Il Bacio di Giuda, copia del mosaico della Basilica di San Marco, Venezia. Fonte Famiglia Cristiana

Ha inizio la settimana resa Santa dal suo sancire in modo immutabile il rapporto col Divino.

Una tela tessuta, disfatta e ripresa da migliaia di anni.

La sofferenza di Dio iniziata con l’alito di vita a un simulacro d’argilla e

in eterno mai ripagata.

Riparata invece dalla Sua stessa Parola incarnata.

Comincia con un bacio infame questa Storia, un bacio tradito anche lui, che consegna un Giusto all’umano ludibrio.

La luce sempre più fioca nella visione di pagine, leggere di vele, cucite con fili di parole.

Fluttuano nel vento, ondeggiano.

Ma lente.

Seguendo il ritmo del tempo sognato flessuose danzano e volteggiano in un’aura di leggera trasparenza.

Fra un’increspatura e l’altra grappoli di parole fanno capolino a ricordo che In principio era il Verbo. E il Verbo era presso Dio.

Ma Dio si è sperduto. Si è sperduto fra il cemento di scatole che nessun nastro colorato viene a cingere.

Dell’albero del Giardino ha mangiato l’umanità.

Ebbra di conoscenza, esule alla Verità vaga ergendo a vessillo il proprio frutto, ciascuno araldo di un vero assoluto.

Pasqua a Caltagirone: Il cataletto con il Cristo morto – Fonte ilpapaverorossoweb

Dalla Cattedrale esce il cataletto con la statua del Cristo morto e lentamente si va componendo la processione che vede l’universale di una Madre Addolorata seguire il Figlio adagiato su morbidi cuscini di seta e coperto di aspre spine fino a morire.

Nero velluto le copre le spalle a contenere il dolore archetipo della spada trafitta nel cuore.

La Madre Addolorata

Il corteo funebre accompagna con musiche struggenti che scavano le ferite  dell’anima fino a farla sanguinare di lacrime che discrete rigano i visi.

Il ruggito del maestrale aggredisce improvviso dai carruggi e si scatena quando Dio, morto, passa sotto la Porta del Vento.

Vento, ora, furente. Le vele, impazzite, raccontano la sua storia. I lembi si cercano e si respingono in un turbine di teli diafani, una spirale che ha il cielo come desiderio.

La misura è colma.

Il Cristo Risorto, Caltagirone – Fonte ilpapaverorossoweb

E una folla di popolo assiste alla grande festa della domenica di Pasqua.

Tre personaggi si incontrano e si separano.

Il più importante, il Cristo Risorto che si eleva sulla tomba vicino alla quale stanno due soldati, Cicchìttu e Nancìttu.

San Pietro – Fonte WordPress

San Pietro, un omone alto tre metri, in cartapesta con due chiavi in mano, la spada a fianco, un grande mantello rosso sulle spalle. Ė portato in spalla da un uomo nascosto sotto la lunga veste.

La statua in legno della Madonna in grado di fare l’inchino e allargare le braccia, indosso una veste bianca coperta dal manto nero.

San Pietro incontra il Risorto e corre a cercare la Madonna per darle la lieta notizia. La trova in Piazza e dopo tre inchini le annuncia la Resurrezione. Sempre di corsa torna al Cristo a dire che tutto è pronto per la Giunta che avviene al centro della Piazza.

La Madre lascia cadere il nero mantello, si inchina tre volte al Figlio allargando le mani, mentre il popolo grida festante.

Felici, i tre si separano con gli ultimi tre inchini di rito richiesti dalla Spartenza e ognuno torna alla sua chiesa.

In una repentina quiete gli elementi, alfine, trovano pace.

Un raggio di cuore trafigge nuvole di antracite.

Le parole, cavalcando l’onda impetuosa di un pensiero sincero, ritrovano il loro posto sulle righe della vita a comporre le sinfonie più belle dell’Universo mentre la loro eco rimbalza di stella in stella.

E il Verbo era Dio.

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Autore: Francesca Bronzetti

Insegnante specialista di Religione Cattolica nei licei e di Teologia alla Università Cattolica del sacro Cuore di Milano.