UNA FIRMA PER I CONCEPITI, PERCHÉ ANCHE LORO VALGONO!

Segnaliamo una meritevole iniziativa lanciata in questi giorni da Pro Vita e Famiglia.

Parliamo di una petizione al Parlamento per chiedere l’approvazione

dei disegni di legge giacenti che riconoscono la capacità giuridica e l’umanità dei bambini nel grembo materno.

Inquadra il QR Code

Il messaggio dei promotori precisa alcune motivazioni per aggiungere la nostra voce a questo appello e suggerisce una modalità di attuazione molto semplice. Basta inquadrare il QR Code nell’immagine in calce a questo articolo e si accede al link di Pro Vita e Famiglia al quale si può confermare l’adesione. Oppure si può digitare sul motore di ricerca la dicitura ‘Pro vita riconoscimento giuridico del concepito’ e atterrare direttamente sulla schermata della petizione.

Dopo il come il perché

Dopo aver precisato come aderire, riteniamo opportuno aggiungere qualche considerazione sul perché aderire, in aggiunta ai motivi brevemente accennati sul volantino e a quelli che la vostra sensibilità in favore della vita umana può suggerire.

La questione dei diritti del concepito ruota tutta intorno alla comprensione della sua natura.

O è un essere umano al quale va riconosciuta, come tale, piena dignità umana senza declassamenti oppure è prodotto del concepimento, grumo di cellule, spazzatura insomma.

Un difficile dilemma

È difficile affrontare il dilemma serenamente, senza interferenze soggettive ed emozionali. Da una parte, il dialogo si chiude per chi parte (e arriva) nelle motivazioni da una dimensione solamente e puramente religiosa (la vita è sacra, dono di Dio, totalmente nelle sue mani), che pur deve essere rispettata. D’altro canto è inaccettabile che la natura umana del concepito venga esclusa aprioristicamente per motivi di pancia, aggrappandosi a slogan ed invettive (giù le mani da…, il diritto delle donne non si tocca, dagli al medioevale!, etc.), rifiutando ogni approfondimento razionale.

In effetti, è proprio la ragione, la ragionevolezza, la scienza il terreno in cui occorrerebbe confrontarsi. Così come in altri contesti di dialogo.

Anzi, diremmo che la scienza può essere considerata l’arbitro più imparziale per dirimere questa contesa. Purché però sia vera scienza, non mistificata o asservita all’ideologia.

Cosa dicono gli scienziati

Ora, su questo organismo, su questo insieme di cellule che è il concepito, la scienza come si pronuncia? E come si pronunciano gli scienziati? Riguardo a questi ultimi, è interessante il dato del recente sondaggio promosso presso biologi internazionali e richiamato da Pro Vita e Famiglia: al 96% sostengono che il concepito è un essere umano. Riscontro ribadito anche dalla grande maggioranza del personale sanitario, che fa obiezione di coscienza all’aborto, proprio perché non può disconoscere tale realtà.

Per quanto concerne la risposta scientifica, in breve, essa è rivelata dal DNA, cioè dal materiale genetico di cui è costituito l’organismo embrionale. Il DNA umano, unico e irripetibile, ci dice che ciascuno di quelli che lo possiede ha una personalità, cioè una specificità propria.

Ha caratteri genetici unici che lo rendono distinto dalla madre che lo ospita nel grembo. Parliamo di una creatura umana, di un essere umano. Quindi, di uno di noi. Ma, se è uno di noi ha una sua dignità che deve essere riconosciuta. E questa dignità esige anche di essere rispettata.

E questa qualità umana, per così dire cromosomica, si riscontra sin dal concepimento. Questo è l’istante T zero, che discrimina una vita umana in essere da una vita umana potenziale. Non ci sono altri momenti discriminanti durante la gestazione. Ogni volta che si crede di identificarli si opera una forzatura soggettiva, o ideologica, o giuridica che nulla ha a che fare con la scienza.

Va poi aggiunta un’altra precisazione: anche un pezzo d’unghia è un organismo composto da cellule umane. E non merita riguardi particolari. E perché allora il concepito dovrebbe essere qualcosa di diverso?

Perché si evolve, a differenza del pezzo d’unghia staccato dal corpo che sviluppa solo la sua disgregazione. E ciò che lo fa evolvere è un motore chiamato ‘vita’.

Questo motore, che sostiene la vita di tutti noi, non va fermato.

Firmiamo dunque per i concepiti per non fermare i concepiti!

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Autore: Libertà e Persona

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