RIVELAZIONE: DISTINZIONE TRA PRIVATA E PUBBLICA

Nel corso della storia più volte si è parlato di rivelazioni, senza però sapere che differenza vige tra rivelazione pubblica e privata. In questo articolo si offre una spiegazione delle due forme prima citate. Dio fin dalla creazione è voluto entrare in relazione con le sue creature, lo ha fatto con Adamo ed Eva durante la permanenza nel Paradiso Terrestre, ha poi continuato con i profeti, tra i più importanti Mosè, fino a giungere in modalità ultima e definitiva con Gesù, il Figlio prediletto, il Verbo fatto carne, il Logos, che monda l’umanità dal peccato e dalle forze del male.

RIVELAZIONE PUBBLICA

Per rivelazione pubblica si intende quanto Gesù ha operato, detto e compiuto fino al momento della sua morte. Essa si è conclusa con la morte dell’ultimo discepolo, Giovanni. Alla rivelazione pubblica non si aggiunge nulla, essa è completa. Si attende solo la Parusia, ossia, il ritorno di Cristo. Sulla rivelazione pubblica si regge la fede di ogni battezzato. Da essa ne derivano la Tradizione Apostolica, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa.

TRADIZIONE APOSTOLICA

Sono tutti gli insegnamenti degli Apostoli, i quali avendo vissuto con Gesù ne hanno trasmesso gli insegnamenti. Gli Apostoli sono la colonna portante della fede e ai loro insegnamenti non si possono apportare modifiche, nemmeno da parte del Magistero della Chiesa. Essi indicano la modalità attraverso la quale ci si deve mettere in relazione con Cristo.

SACRA SCRITTURA

Inizialmente, gli insegnamenti di Gesù furono tramandati oralmente, ma ad un certo punto si è sentita la necessità di metterli per iscritto. La Chiesa che agisce sempre per opera dello Spirito Santo riconosce come canonici i Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Nel corso della storia a volte è capitato che si desse un’interpretazione personalista della Sacra Scrittura, ed ecco che il Magistero della Chiesa, per evitare eresie e scismi (protestanti) si è arrecato il diritto, ma soprattutto il dovere, di esserne l’interprete e il garante.

MAGISTERO

Il Magistero è anzitutto rappresentato dal Sommo Pontefice, poi dai Vescovi (anche i Cardinali) che con il papa sono i successori degli Apostoli e in fine dai sacerdoti che, in collaborazione con il Vescovo, conducono il popolo di Dio verso la beatitudine perfetta.

Il Magistero si suddivide in due categorie: ordinario e straordinario. Ordinario comprende le encicliche, lettere pastorali e predicazioni. Straordinario consiste nei pronunciamenti solenni da parte del Pontefice. Essi sono i concili, le costituzioni dogmatiche e i sinodi.

RIVELAZIONE PRIVATA

Le rivelazioni private, o rivelazioni speciali, sono il dono che una persona scelta da Dio ottiene per il bene della propria anima e di quella altrui. Esse non appartengono al depositum fidei, in quanto ad esso nulla si può aggiungere.

Le rivelazioni private, possono avvenire in modalità differenti: visioni, allocuzioni, apparizioni all’anima anche prive di parole o immagini. La rivelazione privata, anche se riconosciuta dal Magistero della Chiesa, non è obbligo di fede, ma può comunque arricchirla in quanto ha la sua origine in Cristo. A partire dagli anni Sessanta del Novecento, a causa di una mentalità soggettivista e protestante, che ha pervaso anche la Chiesa di Roma, si è definita più volte questa forma di fede una realtà superstiziosa e in contrasto con il Vangelo. Certamente, la Chiesa, dopo aver constatato il percorso di fede di chi le vive, dopo aver ottenuto un responso psichiatrico negativo e aver constatato che non vi è scopo di lucro, può approvarle. Contrastare le rivelazioni private in un certo modo è contrastare Dio e la santità, in quanto Egli agisce come vuole, in chi vuole e dove vuole per il bene dell’umanità. Si pensi con Mosè, uomo apparentemente violento, cresciuto secondo le regole e gli agi del faraone egiziano, dopo aver compreso la sua reale origine si è lasciato guidare da Jahvè e, a sua volta, in nome di Jahvè stesso, ha condotto il suo popolo nella terra di Canaan, la terra promessa.

Lo scopo di suddette rivelazioni è quindi lo stesso. Condurre, avvicinare e riavvicinare a Dio il suo popolo. Ovviamente, non vanno assolutizzate e, soprattutto, scisse dalla realtà sacramentale e caritativa. Per caritativa si intende il riconoscere la propria situazione umana che permetterà al Logos, che è la luce, di irradiare, così da poter divenire fautori della Rivelazione.

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Autore: Emanuele Sinese

Emanuele Sinese è nato a Napoli il 24 Novembre 1991 e da anni vive a Bergamo. Ha frequentato l’Istituto di Scienze Religiose in Bergamo, conseguendo nel 2017 la Laurea triennale con la tesi Il mistero eucaristico in San Pio da Pietrelcina. Nel 2019 ha ottenuto la Laurea magistrale con la tesi La celebrazione eucaristica secondo il rito di San Pio V.  È insegnante specialista di Religione. Da ottobre 2024 prosegue gli studi presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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