Papa Francesco: «No alle colonizzazioni ideologiche»

Papa Francesco – Fonte Avvenire

Il Parlamento europeo ha puntato di nuovo il dito contro Italia, Polonia e Ungheria che non si sono lasciate omologare dal politicamente corretto LGBTQ.

Ieri Monica Mondo ha scritto una splendida pagina (QUI) in cui arriva a prospettare la persecuzione e il martirio per chi non si piegherà.

Lo ha detto tante volte con energica “parresìa” anche papa Francesco. Oggi ripropongo ampi stralci della sua meditazione tenuta a braccio sei anni fa in Santa Marta, che L’Osservatore Romano intitolò proprio “NO ALLE COLONIZZAZIONI IDEOLOGICHE” (QUI):

Il cristiano deve dare la sua testimonianza di fronte alle «colonizzazioni ideologiche e culturali» che suonano come vere e proprie «bestemmie» e suscitano «persecuzioni» furiose. Introducendo «novità» cattive, fino ad arrivare a considerare normale «uccidere i bambini» o perpetrare «genocidi» per «annullare le differenze», cercando di fare «piazza pulita» di Dio con l’idea di essere «moderni» e al passo coi tempi. Come esempio concreto per rispondere alle «colonizzazioni culturali e spirituali che ci vengono proposte» Papa Francesco ha rilanciato la testimonianza di Eleàzaro, suggerita alla liturgia della messa celebrata, martedì 21 novembre, a Santa Marta. […]

«Un altro motivo di persecuzione — ha fatto presente il Papa — è puramente culturale: viene una nuova cultura che vuole fare tutto nuovo e fa piazza pulita delle tradizioni, della storia, anche della religione di un popolo: quello che accade nella lettura di oggi, il martirio di Eleàzaro, è proprio di questo stile culturale».

«Ieri è incominciato il racconto di questa persecuzione culturale» ha spiegato Francesco facendo riferimento ai passi biblici proposti dalla liturgia. «Alcuni — ha continuato — vedendo il potere e anche la bellezza magnifica di Antioco Epìfane, anche la cultura che veniva da quella parte, hanno detto: “Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, siamo moderni, questi hanno una modernità più grande, questi sono proprio ‘al giorno’; noi andiamo con le nostre tradizioni, che non servono a niente».

A questo proposito il Pontefice ha voluto ripetere proprio le parole della Scrittura: «Parve buono ai loro occhi questo ragionamento e quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa, andarono dal re che diede loro facoltà di introdurre le istituzioni pagane delle nazioni». E così, ha aggiunto Francesco, non chiesero di «introdurre le idee o introdurre gli dei, no: le istituzioni, cioè questo popolo che era nato, che era cresciuto attorno alla legge del Signore, all’amore del Signore, tramite i suoi dirigenti, fa entrare nuove istituzioni, nuova cultura che fanno piazza pulita di tutto, di tutto: cultura, religione, legge, tutto. Tutto è nuovo».

«La “modernità” è una vera colonizzazione culturale, una vera colonizzazione ideologica» ha rilanciato il Papa. E «così vuol imporre al popolo d’Israele questa abitudine unica, tutto si fa così, non c’è libertà per altre cose». Ma «alcuni accettarono perché sembrava buona la cosa: “No, ma è vero, dobbiamo essere come gli altri”». E «questa gente che arrivava alle nuove istituzioni — ha affermato Francesco — caccia via questo, toglie le tradizioni e il popolo incomincia a vivere in modo diverso».

Ecco che proprio «per difendere la storia, per difendere la fedeltà del popolo, per difendere le tradizioni, le vere tradizioni, le buone tradizioni del popolo, si fanno resistenze, alcune resistenze». La prima lettura odierna, ha spiegato il Pontefice, ci dice che «Eleàzaro non vuole: era un uomo dignitoso, molto rispettato e lui non vuole farlo». E come lui «tanti altri, nel libro dei Maccabei si racconta la storia di questi martiri, di questi eroi».

Fonte spectrumnews1.com/

«Così va avanti sempre — ha proseguito — una persecuzione nata da una colonizzazione culturale, da una colonizzazione ideologica, che distrugge, fa tutto uguale, non è capace di tollerare le differenze». In particolare, ha affermato Francesco, «c’è una parola chiave nella lettura di ieri — tratta dal primo libro dei Maccabei — quando incomincia questo racconto: “In quei giorni uscì una radice perversa”», e «cioè Antioco Epìfane». Dunque, ha insistito il Papa, «si toglie la radice del popolo di Israele e entra questa radice, qualificata come perversa perché farà crescere nel popolo di Dio queste abitudini nuove, pagane, mondane e lo farà crescere col potere, col dominio». E «questo è il cammino delle colonizzazioni culturali che finiscono per perseguitare anche i credenti». […]

«Davanti a queste colonizzazioni culturali che nascono dalla perversità di una radice ideologica — ha fatto notare — Eleàzaro, lui stesso, si fa radice: è interessante, Eleàzaro muore pensando ai giovani». Difatti, ha detto Francesco, «per tre volte, alla fine del racconto di oggi, si parla dei giovani». Eleàzaro afferma: «Perciò, abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età e lascerò ai giovani un nobile esempio perché sappiano affrontare la morte prontamente e nobilmente». E ancora, «due volte in più parla dei giovani». Insomma «Eleàzaro, il martire, quello che dà la vita, per amore a Dio e alla legge, si fa radice per il futuro: cioè dà vita, fa crescere, fa crescere il popolo e davanti a quella radice perversa che è nata e fa questa colonizzazione ideologica e culturale, c’è quest’altra radice che dà la propria vita per far crescere il futuro» […]

«Prima, sì, era peccato, non si poteva uccidere i bambini; ma oggi si può, non c’è tanto problema, è una novità perversa».

Di più: «Ieri le differenze erano chiare, come ha fatto Dio, la creazione si rispettava». […] «ogni volta che arriva una colonizzazione culturale e ideologica si pecca contro Dio creatore perché si vuole cambiare la creazione come l’ha fatta lui».

Avviandosi a conclusione, il Pontefice ha detto: «contro questo fatto che lungo la storia è accaduto tante volte c’è soltanto una medicina: la testimonianza, cioè il martirio» […]

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Roberto Filippetti

Ha insegnato Lettere nelle scuole superiori e Iconologia e iconografia cristiana presso l’Università europea di Roma. Da anni percorre l’Italia per introdurre bambini, giovani e adulti all’incontro con la grande arte, letteraria e pittorica, e risvegliare il desiderio della Bellezza. Da tale opera divulgativa sono nati i suoi libri, editi da Itaca, attraverso i quali ha raccontato la grande pittura: L’Avvenimento secondo Giotto, Il Vangelo secondo GiottoCaravaggio. L’urlo e la luceVan Gogh. Si dedica anche alla poesia e alla narrativa: Il per-corso e i per-corsi. Schede di revisione di letteratura italiana ed europeaLeopardi e Manzoni. Il viaggio verso l’infinitoEducare con le fiabe. Andersen, Collodi, Saint-Exupéry, LewisL’io spezzato e la domanda di assoluto. Percorso di letteratura italiana ed europea (2012). A dicembre del 2022 è uscito il suo ultimo libro: Il desiderio e l’allodola. Etimologiel’attrattiva delle parole. Per conoscere le sue opere ed essere aggiornati sulle sue conferenze www.filippetti.eu

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

5 + diciassette =