Bibbia queer o la banalità del conformismo

Tutti (ri)conoscono gli sforzi di papa Francesco per parlare a chiunque, e per non negarsi ad alcuno. Tuttavia una religione per durare nel tempo deve avere un dna (o minimo comun denominatore) – per quanto piccolo esso sia – essenzialmente immutabile. Altrimenti il cristianesimo di ieri sarebbe una religione diversa da quella di oggi. E la fede di san Francesco, di Dante e di Manzoni sarebbero credenze eterogenee, sia rispetto alla fede della Chiesa odierna, sia rispetto a quella degli apostoli.

Anche i comunisti storici e gli atei della tradizione, pur opponendovisi, accettavano questo dato di fatto. Ed anzi mai avrebbero voluto un Marx o un Engels riveduto e corretto ad ogni stagione. Anch’essi volevano restare, pur nei cambiamenti storici, “fedeli alla linea”.

Ma oggi si deve essere liquidi e quindi non sorprende che Gionata, “il portale su Fede e omosessualità”, assieme al “Coordinamento Teologhe Italiane” organizzi una ciclo di conferenze per creare ex nihilo una sorta di “Bibbia gay”.

Scrivono così. “Riprendiamoci la Parola. Bibbia e omosessualità: per una riflessione che liberi“. Il programma è tutto un programma: “sei agili incontri online da febbraio a maggio 2022, per rileggere le Scritture ebraico-cristiane a partire da uno sguardo queer”. Viene da esclamare: magnifico! Tanto deve essere lo zelo e la passione con cui “teologhe e teologi, bibliste e biblisti, esegete ed esegeti esperte/i” si accosteranno alla Bibbia per farle dire quello che non dice.

E come avverrà il miracolo? “Con un approccio che ne smaschererà le letture fondamentaliste ed escludenti, sia decostruendo i cosiddetti ‘testi del massacro’ – i versetti scagliati contro le persone LGBTQ+ – sia rintracciando episodi e personaggi biblici non conformi e sovversivi, in grado di ispirare le nostre vite di credenti e le nostre lotte per l’inclusione e la giustizia”.

Beh, di carne al fuoco ce n’è tanta. La cosa strana è cercare nella Bibbia, personaggi “non conformi” mentre poi si promuove un corso i cui contenuti paiono copiati dalle tabelle del Conformismo di Stato. Sovversivi? Andiamoci piano.

Antonio de Caro, che “collabora con il Portale Gionata e la Tenda di Gionata per promuovere il dialogo fra condizione omosessuale e fede cristiana”, parlerà su “Da Sodoma a Nazaret: e se Dio scarica gli haters?”. Temo proprio che farà capire che i moralisti sono tutti haters e che i gay sono tutti lovers. Ma magari sbaglio.

Daniela di Carlo invece, pastora della Chiesa Valdese di Milano e coordinatrice della “Commissione nazionale Fede, Genere, Sessualità delle Chiese Battiste, Metodiste e Valdesi”, si occuperà di “Gender fluid: non c’è né maschio né femmina (Galati 3,28)”. Solo che il testo di san Paolo ai Galati fa riferimento all’assenza di riproduzione, di matrimonio e di famiglia in paradiso. E noi, purtroppo, siamo ancora sulla terra.

Don Gian Luca Carrega, docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà teologica di Torino, intratterrà gli uditori su L’omosessualità, il misto-lana e altri delitti del Levitico. E’ un po’ diverso però il misto-lana del Vecchio Testamento rispetto alla decostruzione, come dicono, della “etero-normatività”…

Appena eletto papa Francesco ha criticato la lobby gay che esisterebbe perfino in Vaticano. Ma della Bibbia in salsa queer che cosa bisogna pensare, santità? Non è che oltre al clericalismo e alla rigidità, urge fare chiarezza su ciò che il Vangelo dice e su ciò che il cristiano non può fargli dire? Grazie.

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