La bellezza del cervello, il mistero della mente

A metà dell’Ottocento Samuel George Morton, celebre paleontologo sostenitore del poligenismo, cercò di dimostrare “che un ordinamento delle razze potesse essere stabilito obiettivamente in base a caratteristiche fisiche del cervello, in particolar modo della sua grandezza” (S.J. Gould).

Per farlo si dedicò a raccogliere centinaia di crani di popoli diversi, per poi riempierli di pallini di piombo: dove ci stanno più pallini, lì c’è l’uomo superiore. Quella di Morton era una dottrina quantitativa dell’intelligenza basata ovviamente su presupposti di tipo materialistico e razzista, secondo una abbinata che troviamo presente molto spesso nella scienza ufficiale, anzi, oggi possiamo dirlo, in tanta pseudo-scienza, ottocentesca. Vediamo il ragionamento di Morton: gli uomini non hanno la stessa origine, come vuole la Bibbia; derivano invece da capostipiti diversi; il loro grado di sviluppo deve essere determinato da condizioni biologiche, materiali, prescindendo quindi da tutti ciò che appartiene al regno dello spirito. La mania di misurare i crani non era, all’epoca, solo di Morton: anche la scuola craniologica francese e tante altre, ritenevano di ridurre l’uomo al suo cranio-cervello, e pativano enormi delusioni quando si trovavano di fronte a crani di geni riconosciuti, come ad esempio Gauss, il cui volume era però inferiore a quello di tanti illustri sconosciuti.

Un secolo dopo, nel Novecento, l’idea che l’uomo sia riducibile al peso del proprio cranio viene sostituita, in molti ambienti scientifici, dalla convinzione che tutto sia invece leggibile nei geni. L’uomo sarebbe una creatura interamente determinata dal suo codice genetico, che si limita quindi a comportarsi come un film caricato sul Pc: tutto ciò che accade, è già scritto sulla pellicola.

L’idea, evidentemente, è alquanto stupida e riduttiva, ma bisognerà aspettare alcuni decenni, e l’approfondirsi degli studi sulla genetica, perché diventi chiaro a (quasi) tutti che i geni non sono tutto l’uomo e non hanno alcun potere di determinarne le sue scelte morali, il suo grado di sviluppo e quant’altro. Perché gli europei sono più sviluppati degli africani? Le teorie craniometriche e quelle genetiche non spiegano assolutamente nulla, perché è alle credenze religiose e alla cultura di un popolo che bisogna guardare, in primis, per capire. Così, quanto al singolo individuo, nessuno nasce ladro o imbianchino, e non esistono geni alcolizzati o geni della sobrietà: in gioco ci sono, accanto all’ambiente, la libertà di ogni individuo, le sue relazioni, la sua storia, le sue scelte. Siamo cioè in quel regno dello spirito che si vuole negare, ma che è, invece, la realtà principale e decisiva.

Ma il materialismo è duro a morire. Oggi non si mettono più i pallini nei crani delle persone, né si crede più al determinismo genetico. Ciononostante, non pochi, riadattando la vecchia dottrina, credono di poter dire che l’uomo è riducibile al suo cervello. Non saremmo altro che un “pacchetto di neuroni” che ci guidano e ci conducono dove vogliono loro. Il cervello non sarebbe più uno strumento dell’uomo, ma l’uomo uno strumento del cervello.

In verità, basta aspettare: con il tempo sarà sempre più chiaro che questa convinzione è basata anzitutto su un vecchio atto di fede -occorre per forza trovare, per i materialisti, il sostituto dell’anima- già più volte smentito, ed in secondo luogo sulla scarsità delle nostre attuali conoscenze neuroscientifiche. Così quello che oggi è chiaro a molti, lo sarà a tutti: cioè che la “macchina più complessa del mondo”, il cervello, la cui bellezza dovrebbe già di per sé generare uno stupore religioso, non è in grado di spiegare l’enigma della mente, cioè come dal cervello oggettivo e materiale possa scaturire un pensiero immateriale, espressione di una mente soggettiva.

Ritorneremo così a ragionare anche sui filosofi e teologi antichi e medievali, impegnati a discutere sull’anima e sul grado di “connessione” e interazione tra essa e il corpo. In una visione duale e non dualistica, più simile a quella di san Tommaso, che non a quella di Cartesio.

Visione che troviamo delineata, per esempio, in uno dei grandi neuroscienziati e neurochirurghi del XX secolo, il canadese Wilder Penfield (nella foto), che nel 1975, un anno prima di morire, nel suo “The mistery of the Mind” scriveva di aver cercato invano, per anni, di “spiegare la mente sulla base della sola attività cerebrale”: era stato però costretto dalla realtà a tornare ad Ippocrate, per il quale “il cervello è un messaggero” della mente. Concludeva Penfield: “Dal canto mio, dopo tanti anni di studi e di sperimentazioni nel cercare di comprendere in quale modo mente e cervello si leghino indissolubilmente tra loro, non posso che ribadire che l’ipotesi duale (separazione dell’una dall’altro) è senza dubbio la più coerente e ragionevole, seppure indimostrabile… La mente si attiva e disattiva tramite quelli che ho definito i meccanismi superiori del cervello; di questo sono certo. Ma essa possiede una carica di energia incomparabile. Ed è qualcosa di estremamente diverso, di qualitativamente differente, dai potenziali elettrici neuronici che si trasmettono attraverso gli assoni e i canali nervosi…”. Il Foglio, 22/5/2014

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023. Ha una pagina youtube: https://www.youtube.com/channel/UC4keWMPfcFgyMAe3ke72HOw