Obama dal papa: speranze frustrate

Ieri si è svolto l’incontro tra il papa ed Obama. Il presidente americano, vicino alle elezioni di mid term, aveva bisogno di un incontro per rilanciare il suo sempre più brutto rapporto con i cattolici americani. Normale che ci abbia provato, e abbia dato ordine ai suoi spin doctor di impostare tutto sulla presunta vicinanza tra lui, nero, amico dei poveri, degli emarginati… e il papa dei poveri, che viene dalla fine del mondo. Di qui i comunicati e le dichiarazioni stucchevoli, dietro cui Obama deve nascondere la guerra in Libia, la tentata guerra in Siria, i droni in Afganistan, la lotta contro la vita e la famiglia negli Usa e nel mondo.
Ma papa Francesco non è né sprovveduto né piacione(nonostante alcune gaffes passate). Obama doveva incontrarlo. E forse un incontro può anche servire a cambiare qualcosa. Ma la diplomazia vaticana e quella americana sono distanti su tutto. Lo ha detto tra le righe anche Alberto Melloni sul Corriere; è stato ben spiegato sul Foglio in un articolo intitolato “Il papa sta con Putin”. Con Putin o meno (il papa sta solo con Cristo), è certamente vero che papa Francesco non ama gli Usa particolarmente: come argentino, e, quanto all’oggi, per la sua netta opposizione alla guerra in Siria fortemente voluta da Obama. Anche sulla questione ucraina tutto fa pensare che il papa non possa essere arruolato né come il cappellano dell’Occidente, né come il cappellano di Putin, le cui ragioni, però, sembrano quantomeno superiori a quelle occidentali.
Ebbene, Obama sperava si parlasse solo di lotta alla povertà e di altre tematiche vaghe e trendy.  Non è andata così: papa Francesco ha parlato anche di difesa della vita, di contraccezione, di diritto all’obiezione di coscienza… Il comunicato ufficiale vaticano è chiaro: non vi compaiono le paroline magiche che avrebbe voluto il presidente americano, “sperequazione”, “giustizia sociale” eccetera… Giustamente quindi Mattia Ferraresi, sul Foglio di oggi, scrive: “Obama si aspettava una scampagnata nelle periferie esistenziali con il leader più amato del mondo, e il suo proposito è stato frustrato”. Dal Corriere, che aveva contribuito a preparare lo scenario voluto da Obama, apprendiamo anche che il presidente Usa avrebbe dichiarato di aver parlato delle questioni etiche e religiose solo con il segretario di Stato Parolin, e non con il papa. Ma dal Vaticano è partita la smentita.

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Autore: Libertà e Persona

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