L’aborto divide ancora. L’esempio della Chiesa francese

01-Aborto-clandestinoIniziamo dai fatti. Il 21 gennaio scorso si è tenuta a Parigi l’annuale Marcia per la vita. Alla Marcia aderiscono vescovi, prelati, sacerdoti, associazioni cattoliche, parrocchie, gruppi scout, etc. etc. Di solito viene richiesta e ottenuta la benedizione del Santo Padre.

Lo scopo della Marcia è quello di denunciare l’aborto, quell’atto che il Concilio Vaticano II, definisce assieme all’infanticidio, “crimine abominevole” (Gaudium et spes, 51). L’aborto è quell’azione che san Giovanni Paolo II ha detto doversi chiamare “omicidio”, volendo significare che non si tratta di qualcosa di essenzialmente diverso rispetto a ciò che compie un killer, un terrorista o un criminale comune (cfr. Evangelium vitae, 58).

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L’ordine giuridico e l’ordine morale

Ubi homo ibi societas. Ubi societas ibi jus.

E’ da questo assioma insegnatoci dal senso comune prima ancora che dalla storia universale del diritto, che è partito l’avvocato Testa, presidente dell’Associazione Giovanile Forense, per offrire al confuso uomo contemporaneo una riflessione appassionata e intensa, in difesa della Legge e della Norma, e del loro necessario presupposto assiologico: l’esistenza del Vero e del Giusto (cfr. Carlo Testa, L’ordine giuridico e l’ordine morale. Riflessioni sul diritto naturale e sulla deontologia dei giuristi a proposito della Correctio filialis a Papa Bergoglio, Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2017, pp. 146, euro 18).

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Dogma e spiritualità

Layout 1Un tempo la spiritualità era più vissuta e praticata, che studiata e descritta nei libri. Ma oggi – mala tempora currunt – di fatto è così. Ed è inutile piangere sul latte versato.

Da un male anzi può comunque derivare qualche bene, visto che secondo l’Angelico, il male non esiste che nel bene, non ha causa che nel solo bene, e non si dà nella realtà creata un sommo Male (cf. SCG, 3, cc. XI-XV). Il bene poi sta in questo: negli ultimi decenni, mentre la spiritualità cristiana andava errando tra carismatismo, ricerca sfrenata del sovrannaturale e irrazionalità, venivano approfonditi i fondamenti teologici della spiritualità e al contempo numerosi studi facevano luce sul legame necessario tra mistica e dottrina della fede. Un autore che ne vale cento in tal senso è il sulpiziano Tanquerey, il cui Compendio di teologia ascetica e mistica (1924), è una summa di sapienza difficile da eguagliare.

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Un Vescovo scrive alla Santa Sede

vescovo_sedeHistoria magistra vitae: guai a chi ne dubita!

L’Ottocento teologico si è concluso tristemente-felicemente con la condanna dell’americanismo da parte di papa Leone XIII che nel 1899 firmò l’importante Lettera Testem benevolentiae. L’americanismo era una tendenza diffusa nel clero statunitense la quale magnificava il liberalismo e la separazione Stato-Chiesa, e dava maggior importanza alle opere concrete piuttosto che alla vita spirituale, alle virtù naturali rispetto a quelle sovrannaturali, all’attività pratica tendenzialmente orizzontale, scartando dall’orizzonte del sacerdote moderno l’ascesi, la penitenza, la mortificazione. Interessante sarebbe ristudiare oggi, con distacco ed imparzialità, la figura e il ricchissimo magistero di Gioacchino Pecci (1810-1903), un pontefice assai meno noto e celebrato del suo predecessore Pio IX (1792-1878) e del suo successore s. Pio X (1835-1914).

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Giustizia e verità in democrazia

sc25E’ evidente che la presente realtà politica e culturale attraversa una delle più gravi crisi di civiltà che si siano mai registrate nell’intera storia moderna e contemporanea. Storia ricchissima di fughe in avanti e di sterzate improvvise (si pensi al triennio 19-21), rivoluzioni e violenze a sinistra, autoritarismi e militarismi a destra. Ma una storia che comunque da Colombo in qua sembrava avere un senso, un telos, una linea già tracciata ed una evoluzione parzialmente intuibile e decifrabile, seppur miscelata di nobili aspirazioni con dubbie e fragili realizzazioni.

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Il senso morale

Il mondo contemporaneo, quel mondo cioè che a nostro giudizio si afferma definitivamente solo sulle macerie della seconda guerra mondiale (1945), è un mondo carico di paradossi e di cocenti contraddizioni. Il paradosso sembra essere la sua cifra più tipica e il suo dna specifico.

Tra i molti possibili vogliamo notare questo: nell’intero Occidente la parola cultura sembra essere perfino inflazionata, tanto essa ritorna sovente sulla bocca di tutti, o della maggioranza. Ma tra tanti abusi, ciò che fa difetto è proprio la stima, specie nelle giovani generazioni, dei valori che costituiscono il cuore della cultura, cioè la saggezza, il sapere, l’elevazione verso l’alto e la curiosità intellettuale.

Mai così tanti giovani universitari in Europa, e mai così tanti – giovani e meno giovani – lungi le mille miglia dal desiderio di sapere, dal (vero…) spirito critico, dal gusto dello sforzo intellettuale e dall’apprezzamento del gaudium de veritate.

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La porta della fede

lanzettaSiamo tutti abituati, da vari decenni ormai, ad ascoltare ogni giorno attacchi e calunnie contro la Chiesa, sia storica che contemporanea. Si direbbe che per i mass media del laicismo ogni occasione sia buona per sputare veleno contro chi, degnamente o meno, rappresenta in terra la sacra eredità di Gesù Cristo.

I vescovi e i cardinali, ed i sacerdoti cattolici in modo tutto particolare, subiscono in Occidente delle pressioni, dei sarcasmi e delle insinuazioni che difficilmente si farebbero ai rappresentati ufficiali di altre religioni.

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Vera e falsa teologia

livi_teologiaTutte le persone normali, prima o poi – e massimamente in quel periodo unico della vita che si chiama giovinezza – si pongono interrogativi e quesiti non effimeri, come quelli che riguardano il senso della propria presenza nel mondo, l’esistenza di Dio, il concetto di bene e di male, l’origine e la fine dell’universo, etc.

Le domande (e le risposte!) meno attuali, sono quelle destinate ad essere invariabilmente le più attuali, poiché meno legate alle contingenze del tempo e del momento storico.

La teologia è la scienza della verità divina e benché sia possibile una ‘teologia naturale’ come parte sublime della filosofia e della metafisica (in senso aristotelico), essa è divenuta nel Cristianesimo e grazie alla Rivelazione cristiana, la regina di tutte le scienze e l’acme della speculazione umana su Dio.

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In morte di mons. Brunero Gherardini (1925-2017)

mons-brunero-gherardiniIl 22 settembre 2017 è venuto a mancare, alla veneranda età di 92 anni, mons. Brunero Gherardini, illustre teologo ed ecclesiologo italiano, docente universitario di lungo corso, autore prolifico e poliedrico, guida spirituale apprezzatissima e, sinteticamente, degna figura di sacerdote cattolico, pio e fedele.

Inutile in questa breve rievocazione personale ricordare tutte le cattedre ricoperte dal prelato pratense, o tutti i volumi e i saggi che hanno avuto il Nostro come autore, coautore, ispiratore o promotore.

Personalmente lo ho incontrato varie volte. Una prima volta, parecchi anni fa, mentre ero intento allo studio della grande figura del Pontefice Pio IX per una tesi dottorale (da cui nacque poi il libro Fabrizio Cannone, Pio IX il papa scomodo, Ares, 2012, recensito con lode da Avvenire, Il Foglio, L’Homme Nouveau, etc. Leggi tutto “In morte di mons. Brunero Gherardini (1925-2017)”