E’ vero che i bambini nati con utero in affitto sono senza diritti?

In generale, viste le fesserie ripetute in questi giorni riguardo l’utero in affitto, è bene chiarire che:
E’ FALSO che i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, se nati all’estero, non possono iscriversi all’anagrafe se vengono in Italia, e quindi non abbiano dei diritti, tipo il diritto all’assistenza sanitaria etc. etc.
In particolare:
se due uomini all’estero ricorrono all’utero in affitto e sono riconosciuti entrambi padri di un bambino: quando vengono in Italia sarà padre quello il cui cognome compare nel certificato di nascita del piccolo, e solitamente coincide con il padre biologico.
Se due donne all’estero ricorrono alla fecondazione assistita e sono riconosciute entrambe madri di un bambino: quando vengono in Italia sarà riconosciuta madre quella che ha partorito.

In ogni caso il figlio viene registrato in Italia senza problemi all’anagrafe, con un solo genitore. Quali sarebbero i diritti negati?
Il problema delle trascrizioni sorge perché le coppie di uomini o donne che hanno avuto figli ricorrendo all’utero in affitto o alla fecondazione assistita eterologa, all’estero, vorrebbero essere riconosciuti anche in Italia entrambi padri o madri. 
Vogliono cioè che sia trascritto un atto che in Italia non può esistere. E non vogliono risultare all'anagrafe genitori "single". Ma in Italia non ci sono diritti negati ai bambini, anche con un solo genitore: la sola idea che con un solo genitore non si possa avere il pediatra è ridicola.

di Assuntina Morresi, Comitato nazionale di Bioetica

LUIGI Galvani, l’uomo e lo scienziato

La scoperta dell’elettricismo animale; il rapporto con la moglie e con Laura Bassi, prima professoressa universitaria della storia; la scelta di diventare terziario francescano; l’insegnamento alle ostetriche; lo scontro con Napoleone; il segreto della vita e il Frankenstein…(tratto da: https://www.fontanadisiloe.it/Libri/Scienziati-in-tonaca).

https://voce24news.it/diamo-voce-ai-grandi-scienziati-luigi-galvani-e-la-scoperta-dellelettricita-animale/

Un nuovo libro del card. Robert Sarah

Di seguito un breve estratto:

L’uomo è la più grande meraviglia visibile della creazione, perché è intelligente e libero, capace di conoscere e donarsi; ma possiede questo grande privilegio ancora in forma embrionale, a lui spetta imparare a farne il giusto utilizzo e, per così dire, a conquistarlo, giorno dopo giorno, nella sua pienezza.

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Appello per una tregua di Natale

Il quotidiano la Verità, sabato 3 dicembre, ha ospitato un appello a tutta pagina per una “tregua di Natale promosso dal sottoscritto e da alcuni amici (Toni Brandi, Cristina del Poggetto, Francesca Romana Poleggi e Renzo Puccetti). Eccolo, in versione integrale:

Santo Padre,

ci rivolgiamo a Lei perché è quasi l’unica voce fuori dal coro sull’attuale guerra in Ucraina. Lo facciamo riattualizzando il gesto di un grande uomo del secolo scorso: Alcide Degasperi.

Il 6 novembre 1914, infatti, il politico cattolico trentino prendeva il treno da Trento per andare a Roma ad incontrare il papa Benedetto XV: era profondamente amareggiato dal chiassoso interventismo e bellicismo che vedeva fiorire intorno a sé.

Si faccia o non si faccia la guerra -scriveva Degasperi pochi mesi prima- è però caratteristico con quanta leggerezza certa stampa guerrafondaia parli di un avvenimento che, comunque finisca, sarà un nuovo flagello per la società intera e una sventura per i contendenti…”.

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Il femminismo materno

“Oltre al diritto di partecipare alla vita politica, nelle prime rivendicazioni «avanzate dalle donne delle classi medie», si afferma l’idea che «il lavoro e la maternità non potevano e non dovevano cumularsi, almeno nelle prime fasi della maternità». In questo femminismo, definito anche «femminismo materno» o «maternalismo femminista», la maternità viene per lo più vista non come «una questione isolata, bensì come la condizione unificante del sesso femminile». Tra il 1890 e il 1920 circa, la maggior parte delle femministe, di qualsiasi colore politico, ritiene il lavoro domestico e la cura dei figli un compito primariamente femminile, rivendicando però il riconoscimento di maggior dignità al lavoro di madre e di casalinga: le madri che allevano i figli svolgono una funzione sociale importantissima, che deve essere riconosciuta anche economicamente. Il lavoro domestico non è una questione privata, ma pubblica; non è degradante, ma essenziale per la famiglia e la società” (da: Donne che hanno fatto la storia)

https://voce24news.it/politica-e-cittadinanza-donne-politica-e-femminismo-materno/?series=5558

La misoginia? Leggere i filosofi atei

È uscita da poco una nuova edizione del libro “Donne che hanno fatto la storia“, a cura dello storico Francesco Agnoli e della psichiatra Cristina del Poggetto.

Si tratta di un saggio storico che affronta la storia delle donne mettendo in luce il contributo di molte figure femminili alla civiltà soprattutto europea, analizzando le differenze tra la visione della donna propria del mondo antico pagano, greco e romano, e quello cristiano, per proseguire con un’analisi che mette in luce la misoginia spesso dimenticata di pensatori illuministi e di filosofi dell’Ottocento e del Novecento.

L’ultima parte è dedicata alle differenze tra i vari movimenti femministi riguardo a tematiche come prostituzione, utero in affitto, aborto ecc., e alle differenze biologiche e psicologiche tra uomo e donna (LINK AMAZON).

Pubblichiamo di seguito alcuni passi dedicati alla visione della donna di due filosofi tedeschi dell’Ottocento, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche.

Per proseguire: https://www.lavocedeltrentino.it/2022/10/19/le-donne-secondo-arthur-schopenhauer-e-friedrich-nietzsche/

Martino Chieffo a Trento

Quindici anni orsono, nell’agosto 2017, moriva, a causa di un tumore al cervello, il cantautore e docente romagnolo Claudio Chieffo.

Chieffo divenne famoso soprattutto negli anni Sessanta ed Ottanta, come cantautore cattolico impegnato in Comunione e Liberazione.

Erano anni caldi, gli anni della contestazione, dell’utopia, dell’ideologia che portava alle spranghe e alle pistole, che prometteva un “mondo nuovo” e migliore, e Chieffo si trovò, come tanti giovani della sua generazione, a fare i conti con il presente e con la tradizione cattolica di cui era figlio, ma che come tanti aveva dimenticato, per poi ritrovare con nuovo slancio.

Leggi tutto “Martino Chieffo a Trento”

Cristiani nel tempo delle “emergenze”

Custodire, difendere, tramandare la fede

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Clicca qui per partecipare, posti limitati

Dopo due anni di immobilità ritorna il Festival di Fede & Cultura, una domenica di preghiera, conferenze, dibattiti, condivisione, testimonianze di fede e battaglia culturale e spirituale per conservare e tramandare la Fede che salva! Non mancare! Hai tempo fino a domenica per dare la tua adesione!
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