In difesa della verità

In questi ultimi giorni alcune testate giornalistiche hanno adottato “chiacchiere” inopportune e indiscrete circa il rapporto conflittuale che da diversi anni coinvolge Monsignor Georg Ganswein segretario di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. 

AGLI ALBORI 

Monsignor Georg Ganswein è un Arcivescovo cattolico, che dal 1996 per richiesta dell’allora prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Joseph Ratzinger viene chiamato a collaborare presso l’ex Sant’Uffizio. Date le sue abilità e doti organizzative nel 2003 diviene il nuovo segretario del Cardinale Joseph Ratzinger, incaricò che manterrà sino al 31 dicembre 2022 giorno in cui il Pontefice emerito nascerà al cielo.

Il 7 dicembre 2012 sempre da Papa Benedetto XVI è nominato Prefetto della Casa Pontificia, ossia l’ufficio della Curia romana che si occupa di disporre le udienze private, pubbliche e personali del Sommo Pontefice. Il prefetto inoltre collabora con l’ufficio delle celebrazioni liturgiche, quindi entrambi si occupano di permettere il corretto e ordinato svolgimento delle celebrazioni eucaristiche officiate nella Basilica di San Pietro in Roma e nei viaggi apostolici. Sia il segretario, che il maestro delle celebrazioni liturgiche durante i Divini Misteri sono d’ausilio al Pontefice, si pensi alla vestizione dei paramenti da loro scelti, oppure alla guida del corteo presso l’altare e a molti altri segni e gesti significativi affinché la celebrazione doni ai fedeli la gioia dell’incontro con Cristo, che passa anche attraverso il rito curato e ben ordinato. Il 6 gennaio giorno dell’Epifania, quindi della manifestazione di Cristo Monsignor Ganswein da

Papa Benedetto XVI in una solenne celebrazione compiuta nella Basilica di San Pietro in Roma è ordinato Vescovo e consacrato Arcivescovo.. Sua Eccellenza continuerà a svolgere taluni incarichi fino al 15 gennaio 2020, da tale giorno sino al 31 dicembre 2022 per volontà di papa Francesco si occuperà esclusivamente del Pontefice emerito. 

ACCADUTO 

Il 31 dicembre 2022 ultimo giorno dell’anno civile, passa alla storia per la morte di Papa Benedetto XVI uomo del coraggio (prima di lui solo papa Celestino V il 13 dicembre 1294 rinunciò al ministero petrino) ministro instancabile, appassionato della liturgia eucaristica, fulcro della vita cristiana,primario incontro con Cristo, servitore della verità, attuatore di numerose riforme affinché nella Chiesa risplenda la luce di Cristo. Nello stesso frangente della morte del papa emerito, viene pubblicato il libro scritto dal segretario “Nient’altro che la Verità”; ove Monsignor Ganswein traccia un resoconto di venticinque anni vissuti accanto all’umile lavoratore nella vigna del Signore. Nel suddetto testo, dopo una prima parte biografica dell’autore, si mette in evidenza il copioso lavoro di Joseph Ratzinger da Cardinale come da Papa, ma anche i momenti quotidiani che hanno messo in luce gli aspetti più umili del papa tedesco. La pubblicazione del libro ha suscitato differenti tensioni pur non esponendo alcuna critica al Magistero attuale, anzi si ricorda che Benedetto XVI ha obbedito e accettato l’operato di Papa Francesco senza interferire nel lavoro, così come nelle nomine di Curia romana, episcopali e cardinalizie. Dal giorno dell’elezione del Papa argentino avvenuta il 13 marzo 2013, Papa Benedetto XVI ha vissuto da eremita nel Monastero Mater Ecclesiae dedicandosi così alla preghiera, allo studio e alla corrispondenza. È apparso in occasione di talune celebrazioni eucaristiche, si pensi all’apertura del Giubileo della Misericordia avvenuta l’8 dicembre 2015 oppure alle canonizzazioni dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II avvenute il 27 aprile 2014, sempre con spirito di umiltà e di raccoglimento, aspetti che lo hanno da sempre accompagnato fino al 31 dicembre 2022, giorno in cui ha lasciato definitivamente questo mondo per ricongiungersi al Padre. Quanto accaduto a Monsignor Georg Ganswein è la conseguenza della superbia, origine di tutti i peccati, la quale crea sempre più scissioni nella vita della Chiesa come in quella di ogni singolo fedele, proprio come accade con Adamo ed Eva all’origine della creazione. Sarebbe opportuno un confronto, un dialogo tra l’Arcivescovo e il Pontefice regnante ove trovando accordi si possa giungere alla creazione di situazioni di benessere per la Chiesa, grazie anche alla collaborazione di Monsignor Georg Ganswein affinché nel mondo regni e trionfi Cristo, Sommo Bene e Verità. Si chiede l’assistenza dello Spirito Santo, perché l’Arcivescovo possa tornare definitivamente al servizio attivo della Rivelazione, ottenendo un nuovo e valido incarico date le attitudini teologiche e di governo. Avere un ruolo significa porsi al servizio della Rivelazione, proprio come i discepoli dal giorno di Pentecoste di cui l’Arcivescovo Georg Ganswein ne è successore. L’unità della Chiesa si attua anche nel risolvere le tensioni interne ad Essa, perché nel mondo possa splendere il Logos, quindi la parola che è appunto Cristo!

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Autore: Emanuele Sinese

Emanuele Sinese è nato a Napoli il 24 Novembre 1991 e da anni vive a Bergamo. Ha frequentato l’Istituto di Scienze Religiose in Bergamo, conseguendo nel 2017 la Laurea triennale con la tesi Il mistero eucaristico in San Pio da Pietrelcina. Nel 2019 ha ottenuto la Laurea magistrale con la tesi La celebrazione eucaristica secondo il rito di San Pio V.  È insegnante specialista di Religione.