IL DUOMO DI MONREALE: LA CIVILTÀ DEL MOSAICO

Cristo Pantocratore, 1180-90. Mosaico absidale. Duomo di Monreale (Palermo) – Fonte artesvelata

La creazione narrata dai mosaici di Monreale

L’opportunità pedagogica e didattica del richiamo all’arte cristiana nell’IRC è davvero importante. Il documento artistico, infatti, ha la capacità di comunicare, attraverso l’architettura, la scultura e la pittura, il messaggio di cui la religione è portatrice, ma, soprattutto, ha il vantaggio di condurre “oltre” la realtà quotidiana, introducendo

l’uomo “dentro” il mistero di Dio. La finalità dell’arte all’interno dell’IRC è “educare”, aiutare, cioè, gli alunni a prendere piena consapevolezza delle proprie radici culturali, stimolarli al senso della trascendenza, facendo loro conoscere Cristo: «la bellezza che salverà il mondo» 1. Questa funzione dell’arte è stata sottolineata anche da alcuni Pontefici: «Le immagini sacre, con la loro bellezza, sono anch’esse annuncio evangelico ed esprimono lo splendore della verità cattolica, mostrando la suprema armonia tra il buono e il bello» 2. Per queste ragioni viene proposto un altro esempio di docenza attraverso l’arte.

Questa proposta didattica, che occuperà tre lezioni della durata di un’ora ciascuna, ha come destinataria una classe terza del Liceo delle Scienze Umane, nella quale la programmazione di IRC prevede la trattazione della creazione dal libro della Genesi e dove gli studenti hanno conoscenze essenziali, ma sufficienti, di Storia dell’arte.

In questo primo percorso il testo artistico proposto è il ciclo della creazione espresso dai mosaici del Duomo di Monreale, dall’origine del creato sino alla creazione di Adamo ed Eva.

 La creazione del mondo (Gen 1,1-1,25)

La creazione del mondo, 1180-90. Duomo di Monreale (Palermo)
Fonte Monastero di Bose

a) Incontro con le immagini e con il testo biblico

Grazie al computer e al proiettore presenti in classe, l’insegnante propone un tour virtuale3 all’interno del Duomo di Monreale per mostrare agli alunni il ciclo musivo.

Innanzitutto, si fa notare agli studenti l’immagine grandiosa del Cristo Pantocratore nel catino absidale, con i segni iconografici del Padre e dello Spirito Santo. Questo è un elemento trinitario, assente nella Genesi, ma ampiamente rivelato nei libri del Nuovo Testamento alla luce della Pasqua4.

Nell’interpretare il mosaico, si pone l’attenzione sulla posizione delle dita del Cristo Pantocratore, che esprime, secondo la lettura orientale, il gesto del parlare, poiché Cristo è Logos, Parola.

La presenza degli angeli è significativa: indica che Dio agisce sempre circondato da un’assemblea di ministri del suo volere.

Successivamente, si spiega che i mosaici si ispirano direttamente al racconto del libro della Genesi; senza fare distinzione tra il racconto sacerdotale e quello jahvista, seguono in tutto la tradizione.

La creazione dei pesci e degli uccelli, sec. XII- metà XIII. Duomo di Monreale (Palermo)
Fonte Wikipedìa

Vengono presentate le varie scene che rappresentano la creazione dal caos: la creazione della luce, del firmamento, della terra e del mare, degli astri e delle piante, degli animali.

Si invitano gli studenti a osservare le immagini e a darne una prima lettura, ad esprimere le proprie opinioni e ad individuare le parole chiave che fanno capire la modalità dell’atto creativo (Dio che crea attraverso la parola: ‹‹Dio disse››) e l’atteggiamento di Dio verso ogni cosa creata (‹‹Dio vide che era buono-bello››).

b) I valori simbolici presenti nelle immagini

In questa fase del percorso didattico, si analizzano i particolari significativi dei mosaici, quali: posizioni, atteggiamenti, colori, espressioni. Poiché i colori rivestono particolare importanza nell’arte sacra, sarà necessario dare spiegazione delle tonalità cromatiche utilizzate: l’oro degli sfondi, l’azzurro e il rosso delle vesti, che sottolineano la solennità divina delle scene.

“La creazione di Eva”, mosaico bizantino, XII – XIII sec., Duomo di Monreale (Palermo),
controfacciata. Fonte Archivio Grigoroli

È in questo momento che gli studenti capiranno che nella rappresentazione iconica ogni elemento ha la sua ragion d’essere e ciascun particolare ha una motivazione teologica.

c) Confronto con I giorni della creazione di Maurits Corneluis Escher

Appare utile, a questo punto, mostrare agli alunni le immagini di una serie di litografie e xilografie più moderne, eseguite negli anni 1925-1926 dell’incisore olandese Escher e dedicate alla Genesi. Si fa notare che in queste opere è assente la figura del Creatore, così rilevante nel testo biblico e nei mosaici monregalesi analizzati, poiché tutta l’attenzione si concentra sulla natura e sulle creature. Solo nella prima opera della serie, Il primo giorno. Gen 1,1-5, appare un chiaro riferimento allo ‹‹Spirito che aleggiava sulle acque››, ma esso è reso con la figura di un grande uccello, rappresentato con minuziosa cura dei particolari, senza che traspaia alcunché di spirituale. Il mondo raffigurato da Escher, che non era credente, è bello, attraente, ma cupo perché non ha più la luce della presenza di Dio che benedice l’esistenza; l’artista vede la bellezza delle creature, ma non le vede come derivanti da un amore precedente che dona tutta quanta l’esistenza.


  1. F. Dostoevskij, L’idiota, Feltrinelli Editore, Milano 2014, 65. ↩︎
  2. Benedetto XVI, Incontro con gli artisti, LEV, Roma 2009, 12. ↩︎
  3. Estratto dal programma televisivo di TV 2000 del 28/4/2013 della durata totale di 27 minuti, di cui ne vengono proiettati 18, visibile su www.youtube.com. Alla voce: Il Credo nei Mosaici di Monreale. ↩︎
  4. At 2, 24; Rm 4, 24.34. ↩︎
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