In seguito al discorso del Pontefice, il leader del Family Day, Massimo Gandolfini, chiede che il Senato approvi la legge per dichiarare la maternità surrogata un reato universale
“Come Family Day ringraziamo Papa Francesco e cogliamo dal suo discorso di oggi agli ambasciatori presso la Santa Sede nuova linfa per il nostro impegno per la vita, la famiglia e la libertà educativa”, dichiara il leader del Family Day Massimo Gandolfini.
“Il Papa ha messo in guardia rispetto alle derive ideologiche dei cosiddetti nuovi diritti, ha usato parole durissime contro l’ideologia gender definita ‘pericolosissima’ e ha esortato a proibire a livello universale la pratica ‘deprecabile’ della maternità surrogata. Francesco ha infine ricordato che non esiste pace senza il rispetto della vita umana a partire da quella del nascituro. Ancora una volta il pensiero sociale e morale della Chiesa ci permette di riconoscere la dignità umana in ogni sua declinazione e in ogni fase della vita, e ci ricorda che nessun bambino e nessuna donna possono essere oggetto di mercimonio”, prosegue il neurochirurgo al Poliambulanza di Brescia.
“Ci auguriamo che le parole del Papa facciano breccia tra la politica, la diplomazia e i grandi centri di potere internazionali che, ad intermittenza, ascoltano e strumentalizzano gli appelli del pontefice. Per quanto ci riguarda, come Family Day, continueremo a promuovere in ogni sede la dignità e l’integrità della vita umana, con l’obbiettivo di eliminare in un futuro prossimo la piaga dell’utero in affitto; un impegno che ripartirà dalle necessarie pressioni per far approvare in via definitiva al Senato la proposta di legge che persegue chi ricorre alla gestazione per altri anche all’estero, già approvata alla Camera lo scorso luglio”, conclude Gandolfini.