SAN GENNARO. Significato del nome (2a parte)

Scrivere un articolo su San Gennaro non è scelta facile in quanto le numerose critiche a lui rivolte nel corso della storia hanno più volte convinto ministri, storici, agiografi e teologi a fornire perlopiù informazioni popolari, quindi devozionali.

SIGNIFICATO DEL NOME GENNARO

Il nome Gennaro deriva dal latino volgare Ienarius e dal latino classico Ianuarius e significa rivolto al dio Giano. Tale nome veniva usato per schiavi e liberti. È diffuso ovviamente in Campania.

CHI ERA SAN GENNARO?

Le diverse passioni di San Gennaro tacciono sulla data della sua nascita, ma per convenzione si pensa sia nato il 21 aprile 272 a Benevento. Le fonti documentate, quindi che forniscono informazioni valide su San Gennaro sono:

  • Atti Bolognesi (VIII – IX secolo)
  • Atti Vaticani (VIII – IX secolo)
  • Calendario Cartaginese (505)
  • Martiriologio Gerominiano V secolo
  • Menologio di Basilio II del 905

Altre informazioni non sono possedute.

COSA È ACCADUTO A SAN GENNARO?

L’Impero Romano fino all’Editto di Tessalonica del 380, che rendeva ufficiale la fede cristiana, il Cristianesimo fino a quel tempo era reputato una superstizione, ossia una nuova religione che andava a contrastare le tradizioni locali. I Romani pur tollerando le altre forme di fede, chiedevano di venerare i propri dei e l’Imperatore come dio. I cristiani ovviamente si opposero a tale richiesta, in quanto l’unico e vero Dio si adora in Cristo Gesù morto e risorto. Gennaro ha vissuto in questo contesto e nel 305 d.C era Vescovo di Benevento, stimato anche tra i pagani. Nel settembre di suddetto anno insieme al lettore Desiderio e al diacono Festo si recò in visita ai cristiani incarcerati a Pozzuoli. Lungo il cammino Dragonzio governatore della Campania, venendo a conoscenza dell’arrivo di Gennaro lo fece arrestare insieme a Festo e Desiderio. I tre rifiutandosi di rinnegare la fede in Cristo vennero condannati ad essere sbranati nella fossa dei leoni, ma una volta condotti nell’anfiteatro di Pozzuoli i felini si “inginocchiarono” dinnanzi a Gennaro, Festo e Desiderio. Dragonzio ricolmo di odio ordinò che venissero decapitati presso l’attuale Solfatara di Pozzuoli. Gli Atti Bolognesi indicano questo giorno con il 19 settembre 305, giorno quindi della nascita del Vescovo Gennaro al cielo.

DISPUTA DELLE RELIQUIE

Il Vescovo di Napoli Giovanni I fra il 413 e il 431 trasportò da Pozzuoli verso le catacombe di Capodimonte (quartiere di Napoli dove oggi sorgono le catacombe del Santo, ma anche una Basilica intitolata Incoronata Madre del Buon Consiglio) i resti mortali del Santo. Nell’ 831 d. C il principe longobardo di Benevento Sicone I assediando Napoli, trafugò le reliquie di San Gennaro portandole verso la città sannita, ove rimasero fino al 1154 anno in cui il normanno Guglielmo I le fece traslare per ragioni di sicurezza, presso l’Abbazia di Montevergine, anche se San Gennaro fu messo in secondo piano in quanto devoti di San Guglielmo. A Napoli però la devozione verso il sangue del Santo Vescovo aumentava sempre più, ma per l’evento straordinario: il miracolo della liquefazione del sangue  bisognerà attendere l’anno 1000. Fu per merito del cardinale Giovanni di Aragona il ritrovamento dei resti mortali di San Gennaro e grazie alla famiglia Carafa nel 1497 esse fecero ritorno nel Duomo di Napoli, ove venne costruita la cripta sotto l’altare maggiore,

CONCLUSIONI

Sono state date informazioni biografiche su San Gennaro, Vescovo eletto dal popolo, amato anche dai pagani e discepolo del Divin Maestro, che come Lui ha donato la vita. Nel prossimo articolo verrà spiegato il miracolo della liquefazione del sangue.

Per leggere la prima parte “IL TESORO DI SAN GENNARO

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Autore: Emanuele Sinese

Emanuele Sinese è nato a Napoli il 24 Novembre 1991 e da anni vive a Bergamo. Ha frequentato l’Istituto di Scienze Religiose in Bergamo, conseguendo nel 2017 la Laurea triennale con la tesi Il mistero eucaristico in San Pio da Pietrelcina. Nel 2019 ha ottenuto la Laurea magistrale con la tesi La celebrazione eucaristica secondo il rito di San Pio V.  È insegnante specialista di Religione.

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