IT – Alert. Ma allerta per cosa? Lo Stato si infila nei cellulari e i cittadini nemmeno sanno perché. E questa volta, veramente, si accende lo scontro.

Cosa è successo oggi in Lombardia?

IT-Alert è un sistema di allarme pubblico, in sperimentazione dal 2019, per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari di una determinata area geografica, messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi ritenute imminenti, o in corso. Già oggi è possibile utilizzare questo sistema in caso di particolari necessità.

Ad oggi abbiamo avuto alcune sperimentazioni note ai cittadini, come quella a Stromboli e nello Stretto

di Messina nel 2022.

Il 28 giugno 2023 si è svolto un test su larga scala del sistema di allarme all’interno delle regioni Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia-Romagna. Il 12 settembre c.a. si é svolto un secondo test nelle regioni di Campania, Friuli Venezia Giulia e Marche, seguito il 14 settembre da Piemonte, Puglia e Umbria.

Cinque giorni fa in Umbria

Protezione Civile e Governo ieri, danno l’annuncio come se nulla fosse, quasi qualcosa di banale ...

Oggi, 19 Settembre 2023, l’esperimento è “scattato”, come giornali e rete si affrettano a dire, anche in Lombardia. La Protezione Civile ha inviato alle ore 12.00 il messaggio sonoro e il messaggio sovrimpresso sui cellulari.

La risposta al questionario non è obbligatoria, ma vivamente consigliata, proprio come al tempo del “Vaccino” anti Covid. Non era obbligatorio, ma si doveva, di fatto, aderire.

Potremmo discutere sulla opportunità o meno, sulla necessità o meno, di collaborare a questi test, se questo sistema sia utile o un bene per la popolazione in caso di disastri, ma, sicuramente, è delittuoso usare un linguaggio ingannevole, poiché poi, consapevoli, o meno, le diverse istituzioni si allineano e surrettiziamente utilizzano la buona fede, o la debolezza, del cittadino per ottenere ciò che il Governo centrale vuole, qualunque sia il motivo dichiarato. Quindi, è chiaro, qui discuto sul metodo, prima di tutto. Un metodo diseducativo, surrettizio, ingannevole.

Mi risulta che L’Ente di Formazione Enaip Lombardia, importante e serissima scuola di formazione per giovani professioni, inconsapevolmente, o meno, non lo so, ha agito in tal modo, forse per involontario errore del compilatore. Sarebbe tutto da verificare, naturalmente. Tacciamo, per ovvi motivi di riservatezza i nomi di invianti e destinatari.

Secondo una circolare diramata di martedì 19 settembre 2023 ore 09:47 su Messaggi IT-alert”

ai docenti sarebbe stato annunciato che il 19 settembre, alle ore 12.00, ci sarebbe stat la sperimentazione del sistema di allarme pubblico IT-alert.  Si dichiarava che IT-alert è il sistema di allarme pubblico che, nei casi di gravi emergenze e catastrofi imminenti, permette la diffusione di allarmi pubblici attraverso la trasmissione di messaggi denominati “Messaggi IT-alert” sui cellulari.

A tal proposito si invitavano i formatori presenti in aula dalle 11.00 alle 12.00 a spiegare agli allievi quanto sarebbe accaduto e consegnare loro, alle 11.55, i cellulari, invitandoli a riaccenderli (se ce ne fosse bisogno).  Il formatore che sarebbe subentrato alle 12.00, dopo che gli allievi avessero risposto alla notifica, avrebbe invitato gli stessi a riporre come usuale i cellulari.

Per le classi che sarebbero uscite alle 12.00, la raccomandazione sarebbe stata di consegnare i telefoni 5 minuti prima del suono della campanella.

Seguivano alcune indicazioni pratiche su quanto sarebbe avvenuto l’indomani, raccomandando di condividerle con gli allievi:

La notifica sarebbe stata ricevuta dai cellulari accesi e con campo. Il “messaggio” inviato accompagnato da un segnale acustico prolungato. Si diceva: …

Per “sbloccare” il telefono e sfruttare tutte le sue funzionalità, bisognerà toccare la notifica apparsa sullo schermo. Questo passaggio informerà il sistema dell’avvenuta ricezione. Se non si provvede, il telefono non potrà essere utilizzato. 

Non è necessario collegarsi al sito e compilare il questionario. Una volta cliccato sulla notifica i telefoni possono essere riconsegnati.

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I grassetti sono nostri … Le frasi “Per “sbloccare” il telefono e sfruttare tutte le sue funzionalità, bisognerà toccare la notifica apparsa sullo schermoSe non si provvede, il telefono non potrà essere utilizzato” sono fondamentali. 

Le considerazioni di un insegnante, come me, sono le seguenti:

La parte che ho evidenziato in grassetto non corrisponde pienamente alla realtà. Il cellulare può essere facilmente sbloccato cancellando tutte le notifiche. Subito, il cellulare sarà pienamente utilizzabile, e così è stato anche per il mio. In più, si può disabilitare l’utilizzo di messaggi Alert dal sistema di “Impostazioni” del telefono, almeno fino ad oggi ciò è possibile.

Due cose non sono accettabili:

1) Che il cittadino si trovi costretto quasi “forzatamente” ad aderire all’iniziativa governativa

2) Che a un giovane si dica una cosa inesatta, forse per sfruttare la sua paura di non poter utilizzare il telefonino -sappiamo quanto ci tengano i giovani- al fine di ottenere così l’obiettivo dell’organizzazione statuale, ovvero, che la popolazione obbedisca. In ciò pare che la circolare ricalchi il messaggio come diffuso da un video tutorial più sotto riportato

E non è sufficiente dire che la questione è legata solo alle emergenze, perché la legge dice chiaro che, in seguito, la sperimentazione potrà essere allargata ad altri campi  (vedi Normativa: IT-alert test Sistema nazionale di allarme pubblico)

Facili polemiche complottiste?

No. Poco mi interessano le diatribe da You Tube. La questione è il criterio educativo non trasparente. Noi educatori e preposti all’educazione dobbiamo rendercene conto, pena il tradimento del mandato ricevuto: tradiremmo i giovani a noi affidati.

In realtà, i centri di potere tendono ad essere onnicomprensivi, è un mero dato della sociologia politica. Oggi, con le recenti tecnologie, diventa possibile la massima pervasività così che chi ha le leve potrebbe assumere il compito di “signore del mondo” con l’approvazione, si immagina, di molti cittadini, e senza colpo ferire.

Che tutti sappiano che non è vero che il telefono si blocca, basta eliminare tutte le notifiche ricevute e non è vero che, se non si rispondesse al messaggio, il telefonino non sarebbe al massimo delle sue potenzialità.

Anche le istruzioni diramate in questo video sulla non funzionalità del cellulare finché non si risponde al messaggio non è esatta, come sopra detto. Come mai questa informazione deviante surrettiziamente inesatta?

Il test potrebbe avere le migliori finalità, ma il fine non giustifica i mezzi a meno che si sia leninisti e stalinisti, nonché loro epigoni, assai più scadenti.

Sotto il profilo educativo, penso che l’Ente in questione, sempre distintosi per la dedizione educativa, voglia tenere alto, anche oggi, il principio del consenso informato.

Speriamo si sia trattato solo di troppo zelo, ma “obbedire” senza discutere, o senza spirito critico, non è proprio quello che ci aspetteremmo da noi educatori in una scuola in cui l’alunno è dichiarato al centro dell’attenzione con il suo compito di crescita e di scoperta della verità e del bene.

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O. F. M. Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Ancora con Padre Gianmarco Arrigoni O. F. M. Conv., Non è qui, è Risorto! Mimep-Docete, Marzo 2024.

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