COSA SARÀ DEL DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE? “La Beata Vergine protegga e si prenda cura in questa nuova missione…” di sua Ecc. il nuovo Prefetto Cardinal Víctor Manuel Fernández

Fraterno abbraccio tra il Santo Padre e l’allora Arcivescovo
Víctor Manuel Fernández – Fonte Il Foglio

Sabato 1 Luglio 2023 la Sala Stampa Vaticana dava notizia della nomina a Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede l’arcivescovo argentino Víctor Manuel Fernández detto “Tucho”, titolare della diocesi di La Plata.

Il comunicato dava anche conto del curriculum del prelato nonché di alcune sue pubblicazioni, visto anche che

vanta alcuni titoli accademici in studi biblici e dogmatici.

Inevitabilmente, subito si facevano avanti pronostici e preoccupazioni, cosa a cui la Chiesa da lungo tempo è abituata, essendo oggetto di attenzione esterna e interna data la sua importanza mondiale.

Certo, non mancarono di destare stupore le parole rivolte dal dal Santo Padre al neoeletto Cardinale.

Il testo del Santo Padre

(Qui in lingua originale: Lettera del Santo Padre al nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede)

Come nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, le affido un compito che ritengo molto prezioso. Il suo scopo centrale è custodire l’insegnamento che scaturisce dalla fede per «dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che additano e condannano»[1].

Il Dicastero che lei presiederà in altri tempi ha utilizzato metodi immorali. Erano tempi in cui, anziché promuovere la conoscenza teologica, si perseguitavano eventuali errori dottrinali. Ciò che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso.

Sei stato decano della Facoltà di Teologia di Buenos Aires, presidente della Società Teologica Argentina e sei presidente della Commissione Fede e Cultura dell’Episcopato argentino, votato in ogni caso dai tuoi colleghi, che hanno così valorizzato il tuo carisma teologico. Come rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina lei ha incoraggiato una sana integrazione delle discipline. D’altronde lei è stato parroco di “Santa Teresita” e finora arcivescovo di La Plata, dove ha saputo mettere in dialogo la conoscenza teologica con la vita del popolo santo di Dio.

Considerato che per le questioni disciplinari – legate soprattutto agli abusi sui minori – è stata recentemente creata una Sezione specifica con professionisti molto competenti, le chiedo come Prefetto di dedicare il suo personale impegno più direttamente allo scopo principale del Dicastero che è “mantenere la fede”[2].

Per non limitare il senso di questo compito, va aggiunto che si tratta di «accrescere l’intelligenza e la trasmissione della fede a servizio dell’evangelizzazione, affinché la sua luce sia criterio per comprendere il senso dell’esistenza, soprattutto nella vita di fronte alle questioni poste dal progresso della scienza e dallo sviluppo della società”[3]. Tali domande, accolte in un rinnovato annuncio del messaggio evangelico, «diventano strumenti di evangelizzazione»[4], perché ci permettono di entrare in dialogo con «il contesto attuale in ciò che ha di inedito per la storia dell’umanità»[5]. Voi sapete, inoltre, che la Chiesa «ha bisogno di crescere nell’interpretazione della Parola rivelata e nella comprensione della verità»[6], senza che ciò implichi l’imposizione di un unico modo di esprimerla. Perché «le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere anche la Chiesa»[7]. Questa crescita armoniosa preserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo. È bene che nell’assolvere ai tuoi compiti esprima che la Chiesa «incoraggia il carisma dei teologi e il loro impegno per la ricerca teologica» purché «non si accontentino di una teologia da tavolino»[8], di «una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto”[9]. Sarà sempre vero che la realtà è superiore all’idea. In questo senso, occorre che la teologia sia attenta a un criterio fondamentale: considerare «inadeguata ogni concezione teologica che, in ultima analisi, metta in discussione l’onnipotenza di Dio e, soprattutto, la sua misericordia»[10]. Abbiamo bisogno di un pensiero che sappia presentare in modo convincente un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le chiama al servizio fraterno. Ciò avviene se «lannuncio si concentra sull’essenziale, che è il più bello, il più grande, il più attraente e allo stesso tempo il più necessario»[11]. Sapete benissimo che esiste un ordine armonico tra le verità del nostro messaggio, dove il pericolo maggiore avviene quando le questioni secondarie finiscono per mettere in ombra quelle centrali. 

Nell’orizzonte di questa ricchezza, il vostro compito implica anche una speciale cura nel verificare che i documenti del Dicastero stesso e degli altri abbiano un adeguato supporto teologico, siano coerenti con il ricco humus dell’insegnamento perenne della Chiesa, e nello stesso tempo accolgano il Magistero recente. La Beata Vergine vi protegga e si prenda cura di voi in questa nuova missione. Per favore, non smettere di pregare per me. Fraternamente,

Francesco

[1] Exhort. ap. Evangelii gaudium (24 noviembre 2013), 271. [2] Motu proprio Fidem servare (11 febrero 2022), introducción. [3] Ibíd., 2. [4] Exhort. ap. Evangelii gaudium (24 noviembre 2013), 132. [5] Carta enc. Laudato si’ (24 mayo 2015), 17. [6] Exhort. ap. Evangelii gaudium (24 noviembre 2013), 40.

[7] Ibíd. [8] Exhort. ap. Evangelii gaudium (24 noviembre 2013), 132. (Nel rispetto di coloro che hanno curato la pubblicazione della Lettera del Santo Padre, Libertà e Persona precisa che qui, in realtà, si cita non il n. 132, ma il n. 133 di Evangelii gaudium nella sua ultima riga). [9] Exhort. ap. Gaudete et exsultate (19 marzo 2018), 39. [10] Comisión Teológica Internacional, La esperanza de salvación para los niños que mueren sin bautismo (19 abril 2007), 2. [11] Exhort. ap. Evangelii gaudium (24 noviembre 2013), 35

Le raccomandazioni del Santo Padre sono diverse ed anche le critiche seguitene. Essendo ormai, quindi, prossimi alla metà di Settembre, augurando a Sua Ecc. il Cardinal Víctor Manuel Fernández di custodire e promuovere sempre il Depositum Fidei secondo la retta dottrina cum Caritate in Veritate (cf Ef 4,15) le riassumiamo riferendoci all’articolo, ben articolato, pubblicato a firma di Matteo Matzuzzi da Il Foglio il 4 Luglio 2023.

Le idee del nuovo prefetto sono chiare, da tempo. “Per molti secoli, la Chiesa ha inconsapevolmente sviluppato un’intera filosofia e morale piena di classificazioni, per classificare le persone… Questo può ricevere la comunione, questo no… Questo può essere perdonato, questo no. Terribile che sia successo”

Sabato mattina, alle 12, il bollettino della Sala stampa vaticana ha dato conto di quella che con ogni probabilità è la nomina più rilevante del pontificato bergogliano: il Papa ha scelto come nuovo prefetto del dicastero per la Dottrina della fede l’arcivescovo argentino Víctor Manuel Fernández detto “Tucho”, titolare della diocesi di La Plata. Anni fa, al principio del pontificato, Fernández era una delle stelle che brillavano nel firmamento: lui fu la prima nomina episcopale del neoeletto Pontefice, che sanò quello che anni prima ritenne uno sgarbo personale (a lui e a Fernández): il Vaticano, infatti, aveva bocciato la nomina del teologo a rettore dell’Università cattolica d’Argentina, salvo poi cedere nel 2009: a proporlo era pur sempre il cardinale primate del grande paese sudamericano. Il motivo? Non aveva i titoli e certo le pubblicazioni puntigliosamente elencate nel comunicato diffuso dalla Sala stampa vaticana aiutano un po’ a comprendere le ragioni del diniego. Il vaticanista americano John Allen, descrivendo Fernández come il Ratzinger di Giovanni Paolo II, ha saggiamente invitato su Crux a non fare paragoni tra i due custodi dell’ortodossia cattolica. La teologia di Fernández non è debole, commentavano all’epoca teologi di fama e curriculum corposo, è che proprio non c’è. Acqua di rose, si direbbe in modo spiccio: pensierini buoni per accompagnare il (Qui l’articolo intero Fernández al Sant’Uffizio archivia Ratzinger e segna il trionfo del relativismo | Il Foglio)

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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