Prima della morte e resurrezione di Gesù
Prima della Pasqua, centrata sul mistero della morte e resurrezione di Gesù, in quel tempo liturgico che chiamiamo Quaresima, ci si imbatte in una pericope evangelica, che narra di una singolare permanenza di Gesù nel deserto dove fu tentato per quaranta giorni dal diavolo (Anno A Mt4,1-11; Anno B Mc1,12-15; Anno C Lc4,1-13). Non è facile, nella cultura occidentale odierna, inquadrare questo tema.
Spesso si parla del demonio nel mondo e nella Chiesa. Ma chi è il demonio? È una creatura, un ‘simbolo’, un’idea? Una fantasia? E perché Gesù avrebbe incontrato il demonio? Anzi, perché si sarebbe scontrato con lui, vincendolo?
Padre François- Marie Dermine, O.P. da anni scrive e parla su questo tema svelando un mondo ai più effettivamente sconosciuto.
Se sapessimo di cosa stiamo parlando, di cosa veramente dicono le Scritture, ma anche tanta letteratura profana, forse ci porremmo almeno qualche domanda. E così Padre Marie Dermine, in questo e in altri suo libri e pubbliche conversazioni, fornisce il quadro del tema e lo approfondisce attraverso pagine biblicamente e scientificamente fondate, senza indulgere né alla superstizione, né all’ironico sorriso.
Dalla Presentazione del libro
Queste pagine hanno due obiettivi: stuzzicare l’interesse dei non credenti inducendoli a ragionare su un mondo a loro ignoto, ma per nulla assurdo, ed esporre serenamente ai credenti un tema senz’altro trascurato e a volte snobbato da certa teologia e predicazione, che impone alla fede cristiana una deriva intellettualistica e moralistica. Ma la morte del diavolo accompagna, accelera o addirittura precede la morte di Dio.
Questo nostro modesto ragionare tratteggia una figura molto simile a quella della copertina: un soggetto personale davvero esistente, potente, inquietante, astuto, attento osservatore dell’essere umano e tutto proteso a trascinarlo nel suo regno di malvagità e di orgogliosa solitudine. Un soggetto, tuttavia, che non merita di essere assecondato e, ancora meno, celebrato: il suo sguardo, per quanto ostile, punta intimorito e rassegnato verso l’alto e lascia trasparire la consapevolezza della creatura decaduta, ormai perdente e vinta, sapendo che gli resta poco tempo (Apocalisse 12,12).