“Vedere un mondo nuovo”

Marc Chagall, La Sacra Famiglia – 1912 – gouache,
inchiostro e matita su carta

Colletta

O Dio, che nella santa Famiglia
ci hai dato un vero modello di vita,
fa’che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa,
possiamo godere la gioia senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Commento artistico-spirituale al Vangelo della SACRA FAMIGLIA – ANNO A – Venerdì 30 Dicembre 2022

Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg

La Festa della S. Famiglia, data la coincidenza con la Solennità di Maria Ss.ma Madre di Dio (1° gennaio), quest’anno si celebra venerdì 30 dicembre e non come di consueto nella domenica che intercorre tra il Natale e il Capodanno. Si tratta di una festa che, già celebrata localmente nel secolo XVII, fu estesa nel 1921 a tutta la Chiesa da papa Benedetto XV.
Il Natale ci ha già presentato la Santa Famiglia raccolta nella grotta di Betlemme. Oggi il brano di

Vangelo secondo Matteo (2,13-15.19-23) ci fa contemplare la famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria in fuga da Betlemme per evitare la violenza di Erode e poi nel ritorno dall’Egitto a Nazareth. La premurosa custodia di Dio per chi si affida a Lui si rende presente attraverso i messaggi angelici rivelati in sogno a Giuseppe.
Il dipinto di Marc Chagall «La Sacra Famiglia» – 1912, gouache, inchiostro e matita su carta – messo a confronto con l’icona della «Madre di Dio del Segno» oppure chiamata «Orante», conferma il profondo legame tra l’artista e la sua terra in cui è nata la più antica forma di rappresentazione sacra russa.
Il pittore infatti rifacendosi all’icona dove Maria con le mani alzate in preghiera, presenta il Figlio in un medaglione che ha sul petto, raffigura in primo piano nella piazza di un villaggio di campagna, attorniata da case abitate, la Sacra Famiglia: Giuseppe seduto su una panchina, offre il Bambino con l’aureola, a braccia aperte, già cresciuto e nudo, con la Madonna seduta accanto, che sta leggendo il libro secondo l’iconografia della «Madonna leggente». Nella scena evangelica dominata dal giallo brillante, citazione degli sfondi aurei delle icone, Chagall veste Giuseppe di verde smeraldo e Maria di rosso, secondo i colori impiegati dalla tradizione per raffigurare gli abiti dei santi. Come in molte altre opere anche qui compare la capra che secondo la tradizione ebraica, è simbolo di protezione e del focolare domestico e spesso ricordo degli ebrei, in quanto popolo sofferente per le persecuzioni subite.
Giuseppe nel Vangelo è protagonista e custode di Maria e di Gesù: «un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”». Alla morte di Erode, Giuseppe si dimostra docile al Signore e ritorna in Israele con Maria e Gesù.
Facciamo nostra l’invocazione di Chagall: «Dio, Tu che ti dissimuli nelle nubi o dietro la casa del calzolaio, fa’ che si riveli la mia anima dolente di ragazzetto balbettante, rileva il mio cammino. Non vorrei essere come tutti gli altri; voglio vedere un mondo nuovo».

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Autore: Libertà e Persona

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