Mentre i media italiani tenevano a precisare che le emittenti cattoliche ucraine non trasmettevano notizie sulla decisione del Santo Padre di fare partecipare Albina (Russa) e Irina (Ucraina) con le loro famiglie alla via Crucis al Colosseo per il Venerdì Santo; l’Arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, inspiegabilmente, disapprovava la decisione del Santo Padre; così pure l’Associazione Cattolica Ucraina in Italia, Radio
Maria Ucraina continuava a trasmettere ininterrottamente in unione di fede e preghiere con il Santo Padre.
Da Vatican News la voce di Irina che testimonia per l’unità
“Sono russa e amo l’Ucraina”
La popolazione locale continua ad ascoltare Radio Maria nella propria lingua e ne trae conforto, sia in Ucraina, che nei paesi in cui la popolazione si trova profuga, come in Italia.
I volontari, che ormai erano impediti nell’andare alla Sede, sita presso un complesso parrocchiale, gradatamente sono stati sostituiti da nuove persone che lì hanno trovato accoglienza non sapendo dove rifugiarsi. Gradualmente stanno diventando loro i nuovi volontari permanenti, particolarmente attivi e collaborativi. Nella sofferenza, sono diventati una risorsa e si sentono utili sia materialmente che spiritualmente.
Ogni giorno, Radio Maria Italia mantiene sul proprio sito il link (DIRETTA RADIO MARIA UCRAINA 24 ORE SU 24 QUI) per l’ascolto in diretta in lingua Ucraina. Nessuno ne parla, ma questa è una grande presenza della quale ci sentiamo, da cattolici e da cittadini, di parlare e agevolare la diffusione della notizia. Mentre
anche molti Ucraini e Russi soffiano sul fuoco della guerra, al quale non sono estranei numerosi paesi occidentali, altri Ucraini e Russi pregano con sincerità per la pace, pace messa in crisi non solo dall’attuale comportamento dei rispettivi governi, ma di potenze mondiali, che si dimostrano irresponsabili e che cercano addirittura di influire sulla Chiesa Cattolica e sul Santo Padre affinché vengano meno nella propria missione di evangelizzazione e vera pace.
La pace non può essere nazionalista. La Pace viene dal cuore e da serie scelte di mediazione. Il primo negoziato, però, avviene nei nostri cuori e tra noi fratelli. Albina e Irina, da anni amiche, si sono sentite ferite nei loro più profondi sentimenti e radici, ma da cristiane, hanno capito e deciso di vivere la Pace prima di tutto tra loro due, tra le loro due famiglie, e hanno sempre pregato insieme. La loro preghiera pubblica, unite, è un segno di quello che dovrà essere a livello locale e mondiale se vogliamo salvare il mondo dal Peccato, dalla menzogna e dalla guerra, che ne sono solo una malvagia conseguenza.
Ecco una riflessione del Direttore di Radio Maria Ucraina, Padre Aleksey alle ore 13,30 di oggi Sabato Santo