Pietro Nenni, l’uomo del centro sinistra in Italia

Vale la pena ricordare, seppure in breve, la storia di quest’uomo con cui Fanfani e Moro vollero condividere il governo del paese: ardente repubblicano, intimo amico di Mussolini, socialista interventista e collaboratore de Il Popolo d’Italia, avversario dei socialisti filo-bolscevichi, membro della giunta direttiva del Fascio di Bologna nel 1919, socialista e collaboratore de l’Avanti nel 1921, fiero antifascista (rimanendo però nelle grazie del Duce che lo strappò alla condanna di Hitler salvandogli la vita), rifugiato in Vaticano… poi filocomunista entusiasta di Stalin (tanto da andarlo a trovare in Russia e ricevere, lì, il Premio Stalin), avversario politico intransigente di Degasperi e della Chiesa, tessitore dell’elezione alla Presidenza della Repubblica di Gronchi, appassionato celebratore di Mao (dopo un viaggio in Cina), sempre nel 1955, ed infine, dal 1960, alleato della DC post ed anti Degasperi (appoggio esterno al governo di Amintore Fanfani nel febbraio 1962 e vicepresidente del consiglio all’epoca del Governo Moro del 1963, primo esecutivo di centrosinistra).

Alla morte di Stalin, nel 1953, si recò al suo funerale, e il 6 marzo 1953, davanti alla Camera, affermò:

“… Gli eventi di quel tempo a noi tanto vicino permisero a ogni uomo di buonafede di correggere l’errore di credere che Stalin fosse un dittatore sostenuto da un sistema di forza, là dove la sua forza vera è stata, fino all’ultimo momento, il consenso di milioni e milioni di uomini, che in piena coscienza a lui avevano delegato i maggiori poteri. Tuttavia Stalin non ebbe in nessun momento la stolta mania di credere che egli potesse bastare a tutto. Il vuoto che egli lascia è quello della sua eccezionale personalità, ma lascia anche strutture statali, di partito, sindacali, economiche capaci di resistere ad ogni evento e di superare qualsiasi prova. Soprattutto lascia popoli i quali hanno fatto passi giganteschi sulla via del progresso tecnico, sociale e umano e che saranno in ogni momento capaci di esprimere un gruppo dirigente all’altezza della situazione…”

Per l’intero articolo: https://www.iltimone.org/news-timone/degasperi-lantifascista-sconfisse-le-sinistre/

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

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