IL MISTERO CARRÀ!

Di tutte le cose dette e scritte in questi giorni dalle televisioni e giornali, e da altre fonti, concordo su una sicuramente, la semplicità della Sig.ra Raffaella Carrà.

Fin da piccolo, fui abituato a vederla nei ‘varietà’, ad apprezzarne le capacità di virtuosista del ballo e a gustarne anche la simpatia che donava a tutti. Crescendo, poi, mi resi conto che accanto alla semplicità conviveva un livello culturale non particolarmente brillante, eppure, proprio di recente, ho visto un’ intervista che rivolse al grande Maestro Riccardo Muti. Intervistare Muti deve essere imbarazzante, se solo ci si metta sul suo piano culturale e musicale!

https://www.youtube.com/watch?v=_7GzMofmUX4&t=248s
RAI3 – 2 Giugno 2020: “A raccontare comincia tu”. 
Raffella Carrà intervista il Maestro Riccardo Muti.

La Sig.ra Carrà, però, grazie alla sua semplicità, non fece altro che metterlo a suo agio, affinché potesse esprimere al meglio ciò che aveva da dire di personale e di professionale. Una intervista migliore di tante altre, che fossero pure all’insegna di più noti intervistatori, proprio perché fu un’intervista senza pretese e con il desiderio evidente anche di imparare. Ciò denota una notevole intelligenza di questa Signora e artista, che da artista incontrava un grande della musica e dello spettacolo teatrale. Anche il Maestro, dal video, si percepisce effettivamente contento di quell’incontro.

Nei giornali e in TV, però, la Sig.ra Carrà è presentata come colei che nel varietà italiano fu la prima trasgressiva, ed è vero, e si scende nei particolari, con parole e immagini del “Tuca tuca sì” cantato e ballato con Alberto Sordi, ecc.

La sua vita, per il mondo, sembra essere stata solo all’insegna del corpo, dominato nel movimento, ma esposto. Sarà stata solo questo la Sig.ra Raffaella Carrà? Non lo posso sapere, ma non lo penso.

E se è vero, come è vero, che negli ultimi mesi non abbia voluto farsi vedere nè fotografare, -si dice per non fare vedere la sua decadenza e lasciare una immagine “immortale” di sé-, penso che nella solitudine forzata abbia anche avuto del tempo, tra le sofferenze che avrà dovuto affrontare, anche di fare un bilancio della vita, un bilancio che l’abbia portata più in alto delle sue agili gambe e braccia, in un salto di qualità, di stile, e di esistenza.

Tanto più che sono venuto a conoscenza di una sua canzone ballata, che, ancora di più, mi ha fatto venire in mente quelle parole di Gesù sulla croce. Cosa ce’entra Gesù? C’entra, carissimi, c’entra! Voglio credere che la Sig.ra Raffaella Carrà non si fosse resa conto, in quella occasione, e in molte altre, del grave errore, del peccato mortale, benché parole e versi fossero oggettivamente per nulla banali e, anzi, gravi.

Satana, dagli occhi blu, … portami all’inferno. Lascio tutto e vengo via con te

Voglio veramente pensare che non sapesse effettivamente cosa dicesse e facesse, così da ricevere il perdono del Padre, invocato da Gesù.

Ma della Sig.ra Raffaella Carrà si conserva anche un altro video; questa volta sulla fede.

https://www.youtube.com/watch?v=a2tKg-f2GDI
Alcune interviste di Raffaella Carrà sulla fede. Tra gli intervistati Padre Guglielmo, Cappuccino e Santa Madre Teresa di Calcutta

Nuovamente prevale la sua semplicità, ma con alcune affermazioni stupefacenti e che aprono un pochino il sipario sull’animo della Sig.ra Carrà. Anche queste sono sue immagini pubbliche, ma quanto sono diverse da come siamo ed eravamo soliti vederla.

Espressioni semplici, ma forti. La Sig.ra Carrà, prima di incontrare Padre Guglielmo, vissuto a lungo con San Pio da Pietrelcina, conforme al suo linguaggio e al suo mondo e modo di esprimersi e immaginare, è attratta dagli aspetti più vistosi di Pare Pio sul quale nell’intervista si intratterranno, quali: levitazioni, bilocazioni …, ma, per lintervista -racconta – aveva approfondito Padre Pio con svariate persone di cultura e aveva capito una cosa: Chi si rivolge a Padre Pio, prima o poi, anche senza miracoli, avrà da lui del gran bene.

Superstizione? Non possiamo sapere o giudicare, nemmeno in questo caso. Padre Guglielmo aggiunse, con il sorriso, guardandola, che una volta che Padre Pio prende una persona, così come è (anche la Sig.ra Carrà, esplicito io) “la prende anima e corpo”, tutta intera e non la molla più. E questo è vero perché l’ho vissuto anche io. (Quanti grazie dovrò ancora dire a San Pio da Pietrelcina?).

E nell’incontro con Santa Teresa di Calcutta, emozionata, rispettosissima, interessatissima a quanto le diceva in inglese, e che lei traduceva con la massima fedeltà, -anche la parte molto grave sugli aborti-omicidi-, disse successivamente, e lo si vede nel video, che fu impressionata dalla forza con cui al suo arrivo Madre Teresa le strinse la mano. Infatti, noi sappiamo che per Madre Teresa ogni persona che incontrava era per lei una novità grande, un piccolo Gesù da servire, non uno qualunque, e anche questo ho potuto constatarlo di persona! Ma il meglio venne dopo l’intervista, e che nel video la Signora Carrà racconta, ovvero: si chiese come una donna così piccola potesse fare tutto quello che stasse facendo.

Né fu scandalizzata dal fatto che la Santa stesse davanti a lei sgranando il Rosario. Alla fine, la Santa pregò davanti a tutto lo studio televisivo (l’inquadratura si allarga e tutti lì sono attenti e con rispetto). Non si capisce se pregassero, ma anche il loro silenzio era un valore.

Non molti forse lo sanno, ma alla RAI i Padri Cappuccini sono sempre stati presenti come assistenti spirituali, portando con sé tanti ricordi non solo singolari, come può avvenire in un mondo così vario, ma di grande valore interiore. Ogni anima è una storia a sé e Dio la raggiunge là dove si trova. E, d’altro canto, Dio, dove dovrebbe cercarla?

Che Padre Guglielmo e Santa Madre Teresa, San Pio compreso, due santi e mezzo, si siano scomodati per la Sig.ra Raffaella? Perché no? Vorrei fosse proprio così. A me sembra così. Non si trattò di puro spettacolo! Penso che in quel momento la Sig.ra Carrà abbia pensato di star facendo e che stesse accadendo qualcosa di grande che aveva più importanza di un balletto, che non resta se non nel ricordo evanescente della memoria, o di una ripresa televisiva.

Per tutto l’articolo non ho mai detto “Raffaella” o “la Carrà”, non per ironia, assolutamente, né per distanza. Ma vorrei che almeno per un momento, almeno per alcuni di noi, o forse per tutti, la Sig.ra Raffaella Carrà venisse vista come la vede Dio. Non, cioè, come una donna “sexsymbol”, più svestita che vestita, ma come una Signora, che chiede di essere rivestita di Grazia! “Signore Gesù Cristo, Figlio di David, abbi pietà di me peccatore!” (cf Lc 18, 38 e par.)

Ed ecco spiegato il titolo: “Il mistero Carrà”, cioè: Raffaella come Dio la vede! Certamente diversamente da noi!

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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