Benito Mussolini e l’anno Mille

La bancarotta della religione può dirsi cominci coll’anno 1000 dell’era volgare. Era fissata a quell’epoca la fine del mondo. Gli interpreti delle Sacre Scritture e della predicazione di Cristo la davano come per certa. La terra avrebbe urtato contro una cometa e, ridotta a polvere, si sarebbe dispersa nelle profondità interplanetarie. Questo sarebbe avvenuto – infallibilmente – alla mezzanotte del 31 dicembre 999. Nella terribile attesa l’umanità cristiana si abbandonò completamente alla paura. La vita sociale venne interrotta. Si viveva nelle chiese, nei chiostri[1].

Le moltitudini pregavano ferocemente dio per il perdono dei peccati! I ricchi lasciavano i loro beni alle chiese e ai conventi, i poveri – che avevano avevano nulla – si flagellavano i corpi e man mano che la data fatale si avvicinava, l’immensa follia cresceva d’intensità. Le cronache di quel tempo ne hanno mandato un pallido riflesso. Nel dicembre del 999, la paura divenne delirio. Nel dicembre della fine prossima, lunghe processioni di popolo – guidate da preti – muovevano nelle città e nelle campagne implorando il perdono divino. La perturbazione patologica dell’anima collettiva, sotto la tema della profezia religiosa, raggiunse gli estremi negli ultimi giorni di dicembre. Finalmente le ultime ore del 999 passarono senza che la palingenesi fatale producesse i suoi effetti di distruzione e polverizzazione… L’umanità trasse un profondo sospiro di sollievo[2]

Beatamente i nervi – sovreccitati dall’attesa – tornarono alla stato normale. E quando l’equilibrio fu ristabilito, si vollero conoscere le ragioni della mancata fine. La Chiesa che, intanto, si era immensamente arricchita, non potendo ammettere il “falso divino” ammise condizionatamente un’errata interpretazione delle “Sacre Scritture” e disse: Mille e non più mille.

La fine del mondo venne cosi rimandata verso il termine del millennio seguente. Ma la spiegazione parve meschina. E da quell’epoca la sfiducia, lo scetticismo, l’indifferentismo in materia religiosa. Gli uomini rinvennero dalla follia che li aveva perduti. Si dissero che valeva meglio conciliare gli interessi del corpo e quelli dello spirito – piuttosto che sacrificarli alla divinità. Dopo aver sospettato la morte e il cielo, si ritornò alla vita, alla terra.

La Religione aveva perduto la maggior parte della sua autorità morale…”[3]

Tratto da: Benito Mussolini, Dio non esiste, Verona, 2019

https://www.fedecultura.com/?store-page=Dio-non-esiste-p155591061


[1] Come noto la paura dell’anno Mille (come le cinture di castità e simili altre leggende da “fantamedioevo”) non è mai esistita. Si tratta di una invenzione ottocentesca confutata più volte (A. Barbero, C. Frugoni, Medioevo. Storia di voci, racconto di immagini, La Terza Editore, Roma-Bari 1999; A. Ghisalberti, Filosofia Medievale. Da Sant’Agostino a San Tommaso, Giunti Editore, Firenze 2006).

[2] Questa narrazione, totalmente inventata, ma ben romanzata, dice molto dell’abilità giornalistica di Benito Mussolini, maestro senza scrupoli di propaganda, oggi si direbbe di fake news storiche, destinato a prodigiosa carriera.

[3] Intorno al Mille (chè la cosiddetta Rinascita dell’anno Mille comincia almeno 50 anni prima), al contrario, la fine delle invasioni e la pace accompagnarono un’incredibile sviluppo religioso testimoniato dalle cattedrali romaniche e gotiche, dall’arte, dalla letteratura, eminentemente religiosa (dal Cantico delle Creature di san Francesco sino alla Divina Commedia). Il Mussolini “storico” è pari, per ignoranza e fantasia, al Mussolini “filosofo” e “scienziato”.

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

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