La slavina e la necessità di opporsi

 

In più occasioni il pontefice ha lanciato l’allarme su quanto sta avvenendo contro la famiglia in Occidente. “Il diavolo vuole distruggere la famiglia” è una frase piuttosto forte di qualche giorno fa, che segue ad una chiara condanna dell’ideologia del gender, pronunciata l’11 aprile di quest’anno, in un discorso alla Delegazione dell’Ufficio Internazionale cattolico dell’infanzia: “occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva”. “A questo proposito- ha poi aggiunto il papa- vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti. Conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del ‘pensiero unico’”.

L’attacco alla vita e alla famiglia è veramente a 360 gradi. Nel nostro paese si prospetta in pochi mesi la possibilità di una slavina di proporzioni inaudite. Oppure l’inizio di una controffensiva, che per un credente è senza dubbio religiosa, ma anche culturale e politica. Il rischio alle porte è che in pochi mesi, dopo lo sdoganamento dell’eterologa e il divorzio breve, divieto di obiezione di coscienza sull’aborto, legge Scalfarotto e matrimoni gay possano divenire legge dello Stato. Con effetti devastanti per tutti.

Nel dibattito alla Camera sul divorzio breve si è visto chiaramente quanto pochi siano i deputati disposti a spendersi per la difesa del vincolo coniugale e di ciò che esso significa per il bene dei figli. L’onorevole Alessandro Pagano è stato uno di questi, con un accorato discorso in cui insieme ad alcuni colleghi di Per l’Italia e dell’NCD ha ricordato che il divorzio breve dimentica completamente le parti deboli in campo, e cioè in particolare, ma non solo, i bambini. Le cose sono andate come sappiamo, ma la partita non è del tutto chiusa. Il senatore Carlo Giovanardi, a cui il mondo cattolico e non solo dovrebbe una enorme riconoscenza, ha infatti dichiarato, all’indomani della approvazione del divorzio breve alla Camera, che al Senato ci sarà una grande battaglia, ed ha aggiunto: “La decisione di ieri la considero affrettata, perché al di là di tutti i discorsi sociologici, banalizza il matrimonio che a questo punto non si sa più che cosa sia. Invece dei Pacs, il matrimonio è diventato un Pacs: una si sposa, resta incinta e dopo sei mesi si può separare. E il figlio chi lo tutela? Qui è totalmente ignorata la tutela dei bambini. E’ diventato un matrimonio à la carte, come al ristorante”.

La battaglia dunque è già persa? Non è detto. Occorre però che chi ha a cuore il valore della famiglia cominci ad impegnarsi a testa bassa. Anche nel mondo ecclesiastico. Siamo infatti tutti d’accordo sul fatto che deve finire una certa pericolosa collateralità tra prelati e potere politico. Nessuno vorrebbe più vedere un cardinal Bertone cenare con Berlusconi un giorno e promuovere a spron battuto un futuro governo Monti, qualche mese dopo. Però ciò non significa che non vi siano modi più cristallini e genuini di agire anche in politica, evitando di rinchiudersi nelle sacrestie e di trasformare la fede in una giustificazione per la propria insignificanza sociale e politica. Il cardinal Bagnasco, interrogato sul tema dal vaticanista Giuseppe Rusconi, ha lasciato capire che una via ci sarebbe: un altro Family day, o qualcosa di simile. Mobilitarsi per far sentire una voce a chi legifera; ma anche perché ogni mobilitazione porta con sé incontri, approfondimenti, crescita del grado di consapevolezza su ciò che sta veramente accadendo. Oltre al divorzio breve, si diceva, è opportuno battersi per fermare la deriva liberticida imposta dalla legge Scalfarotto (e contro cui, in pochi mesi, Giuristi per la Vita, Sentinelle in piedi e Manif Pour Tous-Italia hanno mobilitato migliaia e migliaia di persone, in un crescendo continuo che dimostra che anche in Italia è possibile qualcosa di simile a ciò che è accaduto in Francia). Importantissimo, infine, portare la discussione sull’eterologa in aula, affinché da qui la discussione si estenda al paese. Come ha scritto infatti Eugenia Roccella, in una dettagliata lettera tecnica ai parlamentari, vista l’imposizione della Corte Costituzionale, è opportuno quantomeno intervenire per limitare il più possibile i danni che l’accesso all’eterologa porta con sé. Almeno per impedire per legge l’osceno mercato dei gameti, attraverso l’introduzione dell’obbligo della gratuità; per scongiurare la possibilità di rapporti incestuosi involontari tra nati da eterologa, e per vietare l’anonimato del cosiddetto donatore e la cessione di gameti tra famigliari. Il Foglio, 5 giugno 2014

Per approfondire:

Intervento dell’onorevole Alessandro Pagano sul divorzio breve:

http://www.alessandropagano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5141:resoconto-stenografico-degli-interventi-dellon-pagano-sulla-proposta-di-legge-recante-disposizioni-in-materia-di-scioglimento-o-di-cessazione-degli-effetti-civili-del-matrimonio-nonche-di-comunione-tra-i-coniugi-giovedi-29-maggio-2014&catid=166:anno-2014&Itemid=201

Lettera dell’Onorevole Eugenia Roccella sull’eterologa:

http://www.eugeniaroccella.it/sito/post/665-la-mia-lettera-ai-parlamentari-sulle-questioni-aperte-dalla-senzenza-sulla-fecondazione-eterologa

 

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023. Ha una pagina youtube: https://www.youtube.com/channel/UC4keWMPfcFgyMAe3ke72HOw