La letizia francescana

 

Sono mesi che mi arrovello sulla questione Francescani dell’Immacolata. In un primo momento, all’annuncio del commissariamento, rimasi stupito. Qualcuno voleva far credere che il fondatore, padre Stefano Manelli, ne avesse combinate di tutti i colori. Che ci fosse, dietro il provvedimento, qualche scandalo indicibile, stile Marcial Maciel o giù di lì. Ho iniziato ad indagare, con cautela, e piano piano ho constatato l’abnormità delle accuse. Intendiamoci: chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Gli errori che possono aver fatto padre Manelli e i suoi collaboratori, non li so, ma li immagino. Si sbaglia a guidare una famiglia con tre figli, perché un giorno si è troppo duri e l’altro troppo accondiscendenti, un giorno premurosi e l’altro distratti… non oso immaginare cosa accada in una congregazione di centinaia di frati.

Ma ho interrogato, talvolta obtorto collo, con l’angoscia di chi chiede “e tu cosa mi dici?”, molte persone sagge; soprattutto ho letto tutto quello che potevo, a firma del padre cappuccino Fidenzio Volpi (il commissario) e padre Alfonso Bruno (il frate F.I. nominato da quest’ultimo segretario generale): ne ho ricavato un senso di disgusto profondo.

Le accuse, infatti, sono talora ingigantite e distorte, talora false del tutto. Chi volesse approfondire trova molto materiale documentario sul sito libertaepersona.org (comprese le calunnie di padre Bruno, a fedeli laici, sulla presunta collaborazione di padre Manelli-“si è messo in un gioco più grande di lui”-, insieme a personalità di questo giornale, nella promozione di uno scisma!), mentre sul sito dei francescani può trovare le risposte di padre Volpi o di padre Bruno, più significative ancora (si veda per esempio la dichiarazione grottesca secondo cui padre Manelli avrebbe come protettore -tramite il sottoscritto, immagino, scrivendo io sul Foglio- nientemeno che il “potente” Silvio Berlusconi! Come a dire: fa il poverello, ma in realtà…)

La tentazione? Il disgusto, la rabbia, quasi la disperazione. Quando una congregazione che ha ormai la sua venerabile età, che conta tanti sacerdoti per lo più amati e fedeli, che si spende per tante opere di carità spirituale e corporale, viene annientata in pochi giorni, sino al punto che si esiliano dall’oggi al domani molti dei suoi personaggi più rappresentativi; si chiude il seminario; si cercano di strozzare le numerose riviste; si osteggiano le associazioni laicali di riferimenti (Mim e Tofi); si calunniano persone che hanno dato, con tutti i loro umani limiti, la vita… cosa accade agli uomini di poca fede come me? Che viene voglia di non credere più in nulla…di fare come quelli che, ad ogni scandalo in cui si trovano coinvolti ecclesiastici, ne traggono conferma al loro scetticismo. Sì, quando dei cristiani si sbranano come cani, quando chi dovrebbe dare esempio di umiltà e di mitezza, quand’anche chiamato a punire (se necessario), vive l’arroganza del potere, viene voglia di non credere più alla santità della Chiesa.

Ma è perché mi difetta, appunto, la fede. Che non mancava, invece, ai tanti santi che sono finiti nel mirino dei loro confratelli, talora di papi e cardinali. Ricordiamo tutti, penso, le persecuzioni a padre Pio, anche da parte di altri cappuccini. Credo che padre Manelli, che di padre Pio è stato figlio spirituale, abbia talora pensato, dentro di sé, che l’allievo non è da più del maestro. Padre Manelli che alcuni anni orsono scriveva: “Quando sant’Alfonso de’ Liguori, vecchio ottantenne, venne calunniato da uno dei suoi figli, e fu espulso dalla Congregazione dallo stesso papa, egli, il grande, l’appassionato, l’innamorato difensore del papa, superava lo strazio mortale gridando a se stesso con la fronte a terra, ai piedi dell’altare: “Il papa ha ragione, il papa ha ragione…”. Questa è l’obbedienza che crocifigge, come crocifisse Gesù alla croce” (Casa Mariana, 1999, p.166). Padre Manelli lo scriveva nel 1999: che non fossero chiacchiere, si capisce oggi, quando, accusato da persone della sua stessa congregazione, calunniato ed estromesso da ciò per cui ha vissuto, tace. Tace e obbedisce, immagino, in letizia. La stessa letizia con cui alcuni frati e suore, da me interpellati, loro che vivono la lacerazione della loro famiglia religiosa, mi hanno risposto con pacatezza e serenità: “Perché ti scaldi? Tutto è nelle mani dell’Immacolata: tutto concorre al bene, se vissuto con fede”.

Sì, la storia della Chiesa è anche storia di errori umani (magari in buona fede), e persino di persecuzioni verso i confratelli. Ma fino a che punto posso, io peccatore, scandalizzarmi del peccato degli altri? I cristiani vedono il male, non sono grulli: ma il loro scandalo non è quello dei rivoluzionari, di chi urla con odio “giustizia” e intende “vendetta”. La differenza sta proprio, qui, nella fede: questa Chiesa che genera santi, ma fatta anche di peccatori come me, ci hai dato, o Signore. In questo frangente, di miseria, hai permesso finissimo. Qui stiamo. Con quella stessa fortezza di cui parlava San Francesco, quando insegnava ai suoi frati che la ‘perfetta letizia’ sta, appunto, nel sopportare ‘pazientemente e con allegrezza’ le ingiurie che fanno più male, quelle degli amici, dei confratelli, dei vicini.

Il Foglio, 19 dicembre, 2013

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023. Ha una pagina youtube: https://www.youtube.com/channel/UC4keWMPfcFgyMAe3ke72HOw  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

18 − dieci =