Marilyn Monroe e il dramma dell’aborto

Il film su Marilyn Monroe sta facendo arrabbiare motissimo certi ambienti abortisti, per i quali l’aborto non è più nemmeno una extrema ratio, un dramma…

Così, tra l’altro, in una recensione indignata: “Dopo essere stata costretta ad abortire, Monroe è colpita da ripetuti attacchi di rimorso e vergogna. A un certo punto, mentre il pubblico salta in piedi in un’entusiastica standing ovation per Gli uomini preferiscono le bionde, uno dei suoi classici, Monroe sussurra tra sé e sé: “Per questo hai ucciso il tuo bambino.

Messaggio oscenamente antiabortista, scrive Anya Zoledziowski.

Eh sì, dire che Marlyn Monroe fu costretta ad abortire dà molto fastidio: potrebbe far riflettere sul fatto che le donne che abortiscono per imposizione o ricatto della famiglia, dell’amante, del partner, del datore di lavoro… sono tantissime. A cominciare da una celeberrima attrice come lei, passando, per citare solo casi storici famosi, a Bianca Ceccato amante di Benito Mussolini, e a Nilde Iotti, amante di Palmiro Togliatti (entrambe forzate ad abortire dai loro partner).

Così ricordare che la Monroe fu colta da attacchi di rimorso, e che, secondo alcuni, arrivò al suicidio per questo, o anche per questo, potrebbe indurre qualcuno a riflettere sulle conseguenze a lungo termine di un simile gesto (stress post aborto, sindrome post aborto ecc.).

Sommando le due riflessioni, infine, qualcuno potrebbe dire che intanto, almeno sulla PREVENZIONE, dovremmo essere d’accordo tutti, e darci da fare… ma come è evidente, il mondo ideologicamente abortista – che vanta tra le sue fila non solo le Boldrini e le Bonino, ma anche moltissimi uomini, da Letta a Veltroni, da Scanzi a Parenzo ecc- non ha nessun interesse ad aiutare le donne e le famiglie indifficoltà, a tutelare il bene delle persone in carne e ossa, ma solo quello di piantere una bandiera, quella di un presunto e salvifico “diritto di abortire”.

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

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