Francesco e l'”abbaiare della Nato alla porta della Russia”

Sin dall’inizio della guerra in Ucraina il papa si è rifiutato di fare il “cappellano dell’Occidente“. Già nella prima e nella seconda guerra mondiale i pontefici avevano evitato di schierarsi, consci da una parte del loro ruolo universale, dall’altra di trovarsi di fronte a conflitti provocati non da una sola parte.

Durante la seconda, gli Usa spinsero spesso Pio XII ad intervenire, con condanne del nazismo strumentali, ma il papa rispose che da una parte c’erano i nazisti, già condannati nell’enciclica Mit brennender sorge,  e dall’altra i comunisti! Nessuno dei due fronti poteva dunque presentarsi con tanta disinvoltura come il “Bene” contro il male.

Analogamente, a Mussolini che tentava di spingere la Santa Sede  a pronunciare nuove condanne del comunismo, il Vaticano rispose che la posizione della Chiesa sul comunismo era chiarissima e notoria,  ma che un pronunciamento strumentale in quel particolare momento sarebbe stato evidentemente strumentale e fazioso.

Ebbene, riguardo all’attuale guerra in Ucraina, ieri Francesco ne ha parlato nuovamente, dopo che da giorni e giorni la sua posizione veniva attaccata in Occidente perchè definita, molto sommariamente, “equidistante“, se non addirittura “filo-putiniana”. Francesco è stato chiarissimo: l’aggressione all’Ucraina va condannata, e il popolo ucraino, come sostenuto sin dal principio, è la vera vittima della guerra.

Ciononostante la rappresentazione dei fatti veicolata e propagandata dai governi e dai media occidentali appare del tutto ipocrita e falsificante. Non ci sono i buoni da una parte e Hitler redivivo dall’altra. Ogni guerra ha le sue cause prossime e quelle remote, e questa guerra, ha suggerito Francesco, è anche figlia dell’”abbaiare della Nato alla porta della Russia“, mentre ciò che ha spinto Putin ad attaccare è stata “un’ira che non so dire se sia stata provocata, ma facilitata forse sì“.

Nulla a che vedere, dunque, con la visione semplicistica e manichea di Joe Biden, Mario Draghi, Boris Johnson… che hanno bisogno di negare ed occultare le colpe occidentali, per poter continuare così a legittimare la loro scelta: buttare benzina, e non acqua, sul fuoco!

Da: La Voce del Trentino

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

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