Un premio immeritato

Lo scrittore Antonio Scurati, vincitore del premio Strega per un libro sul fascismo, saluta con il pugno chiuso, facendo così professione di comunismo.
Siamo alla solita contrapposizione fittizia: chi non è fascista, deve essere comunista!
E’ il modo con cui la sinistra italiana è riuscita per decenni a cancellare gli stermini dei comunisti, persino quelli in Italia (dagli assassinati, a guerra finita, nel triangolo della morte, agli istriani…).


Ma Scurati non si limita al pugno chiuso: ha scritto una biografia di innumerevoli pagine sul fascismo, partendo dal 1919. Poichè Mussolini è nato nel 1883, si omette tutta la formazione culturale, filosofica, politica ed umana del futuro duce!

Perchè? per occultare il fatto che per anni Mussolini è stato uno dei leader del socialismo massimalista (cioè quello da cui sarebbe nato, nel 1921, il PCd’I).

Un breve PROMEMORIA, allora, per lo scrittore (che non è storico, e si vede, ma solo un furbacchione, o un ignorante): il fascismo deve moltissimo alla formazione SOCIALISTA di Benito Mussolini; alle sue muse, le donne SOCIALISTE Angelica Balabanoff e Margherita Sarfatti; al SOCIALISTA e massone, Alberto Beneduce, primo presidente dell’IRI…
per non parlare del rapporto di Mussolini con il socialista Cesare Battisti, con il quadrumviro ex socialista Michele Bianchi, con l’ex socialista Roberto Farinacci (ras di Cremona e futuro segretario del PNF), con i soldi del partito socialista francese (utilissimi, una volta abbandonata la direzione del quotidiano socialista l’Avanti, per mantenere in vita il nuovo quotidiano di Mussolini, Il popolo d’Italia) ecc.
Una volta per tutte andrebbe ricordato che tra i totalitarismi ci furono più somiglianze ideologiche, che contrasto: ebbero lo stesso humus culturale, le stesse radici hegeliane, statolatriche, secolarizzate, e mescolarono, in modo diverso, i medesimi ingredienti: cioè il socialismo ed il nazionalismo (da qui il nazionalsocialimo tedesco, ma anche il socialismo nazionalista sovietico).

Per approfondire : https://www.corriere.it/cultura/18_ottobre_13/m-antonio-scurati-romanzo-che-ritocca-la-storia-1055c170-cf09-11e8-a416-b8065213a278.shtml?fbclid=IwAR32srSLGDNBMcg9ehAuxCMitm61hnNfQa1EoRCN7VdMyrKLnYu99uMj3mY

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

cinque − 1 =